Care/i
amiche/i, bloggers e semplici curiose/i,
Andrew
Michael de Ramsay, conte franco-scozzese e cavaliere dell’Ordine di San
Lazzaro, asserì nella celebre “Orazione” del 1737, tenuta davanti ad una nutrita
assemblea di massoni giacobiti, che i progenitori dei liberi muratori erano
“quei cavalieri crociati” che combatterono in Palestina nel Medioevo. Il
massone De Ramsay non fece riferimento esplicito ai Templari, perché conosceva
la loro storia “deviante” ma, furbescamente, ai cavalieri di San Giovanni che
appartenevano all’Ordine concorrente a quello del Tempio ed erano rimasti
nell’ortodossia cattolica. Ramsay era infatti un cattolico praticante e non
poteva sapere che l’anno dopo ci sarebbe stata la scomunica papale nei
confronti dei massoni. Inoltre aveva un’ambizione politica: restaurare la
nobile stirpe cattolica degli Stuart in tutto il Regno Unito.
Secondo la
sua visione, i nuovi re del Regno Unito sarebbero stati appunto i cattolici
Stuart, mentre la Massoneria sarebbe stata quelle delle origini, quella
medioevale dei “cavalieri-crociati”, accettati fin dal 1308 nelle corporazioni
muratorie scozzesi.
Infatti,
dopo gli arresti di massa dei Templari del 1307, alcuni nobili dignitari del
Tempio di Francia assieme ad una truppa di cavalieri armati si rifugiarono in
Scozia sotto la protezione di re Robert Bruce, ostile al papato e colpito dalla
scomunica perché voleva reintrodurre in Scozia il culto pagano dei celti. I Templari,
alla testa dei quali c’era il nobile William de Saint Clair (cognome poi
diventato Sinclair), appoggiarono la difesa militare del re scozzese nella
celebre battaglia di Bannockburn del 24 giugno 1314 contro le forze inglesi di
re Edoardo II, alleate del papa.
I Templari furono
ricompensati con donazioni e poi spinti dal re scozzese ad entrare nelle
corporazioni muratorie, portando in dote ricchezze mobili ed un apparato
esoterico di simboli e di riti magici sconosciuti alle gilde. I Templari,
quindi rifugiatisi in Scozia, cominciarono a “coprirsi” dietro alla massoneria
operativa, permettendo in questo modo la nascita della massoneria speculativa.
La
conclusione di quest’azione di fusione fu magnificata nella costruzione della
Cappella di Rosslyn, eretta nel 1450 dal nobile e templare sir William Sinclair
(già Saint Clair). Al suo interno sono ancora ammirabili simbologie
pagano-celtiche, croci sbavate templari, stelle fiammeggianti, squadre e
compassi… il sincretismo templare-massonico ebbe quindi una manifesta
affermazione.
La benzina
che diede fuoco, slancio e vitalità a questa nuova forma di massoneria
speculativa è da ricercarsi nella rinascita del pensiero “ermetico-magico-cabalistico”
presso le corti, le scuole e le università europee, tra la metà del 1400 e i
primi 30 anni del 1600. Questo pensiero fece da volano per lo sviluppo della
scienza, per la matematica, le arti figurative, le nuove scoperte
cartografiche, astronomiche e mediche. Si concretizzò un movimento elitario
dove si mescolarono esoterismo-magia e scienza, le cosiddette “conoscenze
superiori”, in grado di costruire la Grande Opera alchemica della
trasformazione dei metalli in oro sia in maniera simbolica che fattuale. Fu
anche una filosofia che puntò alla riscoperta del pensiero platonico, della
lingua adamitica, rimettendo in moto la medievale ricerca del Graal inteso come
Pietra Filosofale capace di risanare la corruzione della materia. In pratica,
una summa di conoscenze che andavano dai culti misterici greci e orientali
passando attraverso la misteriosofia ermetica dell’Antico Egitto e la Kabala
ebraica, alla riscoperta dell’autentico pensiero di Simon Mago, di Prete
Gianni, degli gnostici, del sufismo e del templarismo…
Questo
movimento d’opinione si costituì sotto forma di una società segreta: la
Confraternita dei Fratelli Invisibili dei Rosacroce (R+C). Ebbe il suo epicentro
in Germania e ad essa appartennero i principali geni delle scienze del tempo,
come Isaac Newton e Robert Fludd, per esempio, affiliati dopo aver avuto
un’iniziazione complessa.
Isaac Newton,
dovete sapere, praticò l’alchimia e le scienze occulte: più di un decimo dei
suoi libri trattano di questi argomenti!
Il monaco
nolano Giordano Bruno, filosofo del panteismo e della magia naturale assieme al
guru inglese John Dee, mago ed astrologo gallese, secondo la professoressa
Yates, sono i due uomini che portarono alla nascita di questa fratellanza
segreta la cui esistenza divenne nota nel momento in cui due manifesti, la Fama
Fraternitatis e la Confessio Fraternitatis circolarono in Germania
nel 1614.
il cavaliere Christian Rosenkreuz raffigurato in un dipinto
Il fondatore
mitico di questa corrente di pensiero spirituale e magica è il cavaliere tedesco
Christian Rosenkreuz nato nel 1378 e morto nel 1484, all’età di 106 anni!
Egli avrebbe
trascorso dodici anni in un convento, poi avrebbe intrapreso viaggi in Egitto,
Palestina e Oriente dove sarebbe stato iniziato alla “Vera Luce della
Conoscenza”. Mescolò quindi il sapere nascosto della tradizione orientale con
quella occidentale.
Al suo
ritorno in Europa si accorse però che il popolo non era ancora maturo per
comprendere queste sue scoperte e si ritirò a vita privata trasmettendo la “sua
scienza” solo a tre fidati discepoli che, a loro volta, la trasmisero ad altri,
creando la catena di trasmissione del pensiero iniziatico rosacrociano.
Il corpo del
“padre amatissimo” fu poi deposto dai suoi discepoli in un sepolcro segreto in
Marocco, illuminato da un “sole interno” nel quale, racconta la leggenda,
campeggiavano emblemi oscuri, scritte misteriose, codici cabalistici, formule e
specchi magici, lampade e oggetti moderni. Il sepolcro fu scoperto da un suo
discepolo nel 1604. Sulla tomba campeggiava la scritta Post CXX annos patebo,
ossia “mi mostrerò dopo 120 anni”.
Il corpo venne
trovato incorrotto e avvolto in una tunica sacra ornata. Fra le sue mani un
libro sacro di pergamena detto TAU.
Due secoli più tardi, Johann Valentin Andrea, scrittore, poeta tedesco e pastore luterano, s’ispirò a lui nel comporre le “Nozze chimiche di Christian Rosenkreuz”, opera allegorica nella quale gli esperimenti chimici sono descritti come “accoppiamenti” di elementi opposti che si attraggono in base ad energie invisibili. Le immagini simboliche dell’epoca fanno riferimento al mascolino e al femminino. La Luna, per esempio, dice al suo sposo il Sole: “O sole, tu non fai nulla da te se non sono presente io con la mia energia, come il gallo non può agire senza la gallina”.
In mezzo alla
croce, una rosa rossa, antico simbolo della segretezza ma anche del femminino
sacro ed erotico, così come lo avevano inteso i trovadori occitani del XII sec,
i minnesinger tedeschi (minne indica la donna idealizzata) e la
mistica cristiana dantesca.
I grandi
rosoni delle facciate delle cattedrali gotiche medievali magnificarono questo
richiamo alla femminilità carnale, mistica e religiosa.
La rosa
rossa, anticamente, è il fiore sacro alla Dea egizia Iside, la vedova o Nostra
Signora.
Il grado 18,
di Principe Rosacroce, è presente ancora oggi nel Rito Scozzese Antico ed
Accettato della Massoneria moderna praticato dai “figli della Vedova” (così
sono chiamati i massoni).
…continua…
Un caro saluto,
Michele Allegri