giovedì 14 aprile 2022

LE TANTE SIMILITUDINI TRA L’ORDINE DEL TEMPIO E LA LOGGIA MASSONICA P2

                                                                                



                                                              


Care amiche/i, bloggers e semplici curiose/i,

recentemente mi sono chiesto se la struttura, le vicissitudini, la gloria e il declino dell’Ordine templare potessero essere messe in relazione con qualche organizzazione della storia più recente. Nonostante ci siano 847 anni di storia che li separano, ho scoperto che l’Ordine del tempio e la loggia massonica Propaganda 2, al secolo P2, hanno evidenti similitudini delle quali voglio farvi partecipi con 5 punti.

1.

1      Il nobile-cavaliere Hugues Des Payns, nel 1118, manifesta l’intenzione di farsi monaco, apparentemente per servire la causa crociata internazionale in Terra Santa contro gli infedeli mussulmani.

L’ex fascista ed ex partigiano Licio Gelli, negli anni Sessanta del secolo scorso, manifesta l’intenzione di diventare massone, apparentemente per servire la causa anticomunista internazionale contro l’avanzata dei comunisti in Italia.

 2.

2.     Hugues Des Payns, assieme ad altri otto nobili cavalieri, si presentano al cospetto del re e del patriarca di Gerusalemme, professando i tre voti di povertà, castità ed obbedienza e ponendosi sotto la loro protezione. Nascono i Poveri Cavalieri di Cristo. Viene costituito un fondo economico tra i nove fondatori, composto dai patrimoni personali e da alcune donazioni del re di Gerusalemme.

Licio Gelli si fa iniziare massone nel 1965 nella loggia Romagnosi di Roma appartenente al circuito della Massoneria di Palazzo Giustiniani-Grande Oriente d’Italia e subito dopo viene inserito nella loggia coperta Hod, sotto la protezione del Gran Maestro aggiunto Roberto Ascarelli. Gelli iscrive alla loggia Hod alcuni suoi amici e nasce il raggruppamento Gelli/Hod che ha sede in piazza di Spagna a Roma, finanziato dallo stesso Gelli.

 3.

3.     Grazie all’intermediazione del monaco Bernardo di Chiaravalle, Hugues Des Payns e i nove cavalieri partecipano al Concilio di Troyes dove, davanti a papa Onorio II, ottengono un riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa romana ed una Regola Latina. Hugues Des Payns intraprende lunghi viaggi in Europa per ottenere da re, principi, duchi e baroni i finanziamenti necessari per costituire un corpo militare. L’Ordine del tempio recluta 300 cavalieri e stabilisce il proprio quartier generale nel palazzo reale di Baldovino II a Gerusalemme.

     Grazie all’intermediazione del Gran Maestro aggiunto del GOI, avv. Roberto Ascarelli, Licio Gelli conosce il Gran Maestro Giordano Gamberini che avoca il suo fascicolo personale. Il raggruppamento Gelli/Hod ottiene un riconoscimento ufficiale dal Grande Oriente d’Italia e viene inserito nella loggia coperta Propaganda 2 all’Oriente di Roma, fiore all’occhiello della Massoneria italiana. Gelli viene nominato segretario organizzativo della P2, con il compito di reclutamento di nuovo personale. Fa opera di proselitismo e riceve finanziamenti fuori dal circuito massonico, in particolare da alcune finanziarie collocate in Svizzera. Recluta 400 persone qualificate, per lo più provenienti dalle varie armi e dai servizi segreti. Stabilisce il quartier generale della loggia P2 in via Clitunno 2, a Roma, sotto la copertura del Centro Studi di Storia Contemporanea.

4.     4.

     Nel 1139, Papa Innocenzo II concede grandi privilegi all’Ordine templare: esenzioni dal pagare tributi e rapporto diretto ed esclusivo con il pontefice di turno, dal quale l’Ordine dipende in maniera esclusiva. Qualche anno dopo, il papa impone che i cavalieri portino il simbolo di una croce rossa, loro scelgono quella patente o sbavata. Chiunque voglia entrare a far parte dell’Ordine, deve sottoporsi ad una particolare cerimonia d’iniziazione che prevede per il neofita lo sputo sulla croce e il rinnegamento della figura di Gesù Cristo.  Nasce la Regola Francese, che modifica e sostituisce quella latina, a cui si aggiungono altre consuetudini e precetti che si devono uniformare agli Statuti, palesi e segreti. L’Ordine diventa una multinazionale, si struttura sia nei Regni Latini sia in Europa. Al suo vertice si colloca il Maestro Supremo o Gran Maestro a cui i cavalieri devono totale obbedienza. I templari costruiscono case, castelli e fortezze, compiono imprese militari contro i saraceni, i turchi e i cristiani, appoggiandosi, per convenienza, ora al potere laico, ora al potere ecclesiastico. Costituiscono una flotta marittima a La Rochelle ed avviano commerci di ogni tipo con i mussulmani. Sono diplomatici e banchieri. Creano grandi consorzi commerciali, prestano denaro, gestiscono gli ingenti patrimoni dei re e dei feudatari, complottano per pilotare nomine e per stabilire chi debba comandare nei Regni Latini e sui troni dei territori europei. Hanno referenti dappertutto, divengono un regno occulto dietro l’ufficialità delle Istituzioni del Tempo: papato, impero, monarchie e regni feudali. Hanno un'unica mission, muoversi per “la gloria e la potenza dell’Ordine”.

     Il Gran Maestro del GOI, Lino Salvini, concede grandi privilegi alla loggia Propaganda 2. È inserita nell’annuario delle logge del GOI ma non si riunisce mai. Nessun fratello massone ha possibilità di farvi visita. Gelli stabilisce il suo quartier generale all’Hotel Excelsior di Roma dove effettua i riti d’iniziazione con la spada fiammeggiante, distribuisce tessere di riconoscimento massonico, con i grembiulini e i guanti bianchi. Appunta i nomi degli iniziati su uno speciale schedario. I nomi sono ancora condivisi con la Giunta del GOI e con il Gran Maestro Lino Salvini, che presiede questa loggia coperta in qualità di Maestro Venerabile. La loggia recluta in tutti i settori della società, soprattutto tra i vertici delle Forze dell’Ordine, delle Forze Armate e dei servizi segreti, nella burocrazia statale, tra gli industriali e i finanzieri, nel mondo della carta stampata, nei partiti di governo ma soprattutto in molti istituti di credito di primaria importanza. La P2 entra di peso nella vita politica del paese, si adopera per pilotare nomine negli enti, nel sottogoverno, nell’Arma dei Carabinieri, nei servizi segreti, nei vertici delle banche. Sottopone ai governi la sua opinione sui dossiers più scottanti ed esprime ministri. Conduce affari legali e non. Acquista per il valore di otto miliardi una sede prestigiosa in via Condotti, a Roma. Lo stesso Gelli, nel 1975, sostituisce il Gran Maestro del GOI, Lino Salvini, nella conduzione della loggia, divenendo Maestro Venerabile e sottraendosi al controllo della Giunta del Grande Oriente con cui non condivide più i nomi dei nuovi iscritti. Gelli dispone dei timbri ufficiali della loggia P2, con i simboli di squadra e compasso. Tiene i contatti con tutti gli affiliati, anche esteri e persino tra le mura leonine, attraverso una fitta corrispondenza e con frequenti incontri one-to-one, per poi indirizzarli ai 21 capi-gruppo della loggia, una nuova figura, creata ad hoc da Gelli, per la gestione degli affiliati. La P2 è ormai diventata uno “stato nello stato”.

5. 
A causa della condotta perversa ed irreligiosa, della fama di usurai e di intrallazzatori, di militari sfaticati, la stella dei Templari precipita sempre più in basso. Alcuni ex cavalieri, nobili e plebei, riferiscono al re di Aragona e poi a quello di Francia ciò che avviene durante i Capitoli notturni e durante le iniziazioni. I Templari rinnegano Gesù, la Madonna e i santi, adorano una testa magica chiamata Bafometto, si lasciano andare a pratiche magiche e negromantiche, sono dediti alla sodomia. Il re di Francia, aiutato dai vescovi del suo regno, compila un voluminoso dossier che contiene i capi d’accusa e le testimonianze. Lo sottopone a papa Clemente V il quale propone all’ultimo Gran Maestro De Molay di fondere l’Ordine templare con quello dei giovanniti. De Molay rifiuta. Nel 1307 il re francese fa arrestare la maggior parte dei templari che vivono sul suo territorio e li fa interrogare dalla Santa Inquisizione, retta dai domenicani. Il Papa ferma la mano del re ed interroga personalmente 72 cavalieri, senza uso della tortura e si convince della condotta anticristiana dei Templari. A quel punto, il papa conferma gli arresti del re francese e scrive a tutti i regnati europei perché si predispongano gli arresti dei cavalieri, si proceda agli interrogatori e al congelamento dei beni. Nel 1308, il Papa incarica una commissione pontificia per esaminare la posizione del Gran Maestro De Molay e degli altri quattro alti dignitari. Senza l’uso tortura, rinchiusi nella fortezza di Chinon, i capi dell’Ordine dichiarano di aver compiuto quei riti blasfemi perché imposti dagli Statuti dell’Ordine, secondo un’antica tradizione. Chiedono perdono per quegli atti eretici ed invocano l’assoluzione che viene prontamente concessa. Non ripetono però queste confessioni davanti ad un’assemblea di accademici e di vescovi a Parigi. Clemente, quindi, convoca un Concilio a Vienne per giudicare l’Ordine nella sua interezza e lascia alla diocesi locali la possibilità di giudicare la condotta dei singoli templari. I processi di Carcassonne e di Firenze fanno emergere altri capi d’accusa. Il papa, a questo punto, decide di non aspettare il verdetto del Concilio di Vienne e procede con la soppressione dell’Ordine in maniera perpetua nel 1312. Stabilisce che tutti i beni e le proprietà dell’Ordine vadano all’Ordine dei giovanniti o cavalieri di Malta. De Molay e gli alti dignitari vengono condannati al carcere a vita. Non volendo rimanere in quello stato di detenzioni, decidono di sconfessare le inchieste del papa e del re francese. Si dichiarano innocenti, puri cristiani e perseguitati. Caduti nel reato di relapsia, vengono bruciati a Parigi, sul rogo, nel 1314, come eretici impenitenti.

Gelli, assieme a Salvini, illustra il piano Rinascita Democratica direttamente al Presidente della Repubblica Leone: lo Stato deve modificare i suoi assetti e le sue articolazioni, secondo la visione elaborata dalla P2. Gelli si esprime per il superamento della repubblica parlamentare e a favore di una repubblica presidenziale sul modello gollista. La fama negativa dei piduisti comincia a farsi largo tra l’opinione pubblica. Alcune interrogazioni parlamentari, alcuni articoli di quotidiani, seguite da inchieste giudiziarie scoprono il vaso di pandora. Gelli e parte dei suoi iscritti collaborano con l’estrema destra stragista, finanziandola, si adoperano per creare depistaggi su attentati e golpe. Sono invischiati nei sequestri di persona, nel riciclaggio di denaro, nel salvataggio della Banca di Sindona e nella bancarotta del Banco Ambrosiano assieme a Roberto Calvi che è un iscritto di punta. Gelli sospende “i lavori di loggia” ma continua a fare iniziazioni. Le tessere sono consegnate in bianco e firmate irritualmente dal Gran Maestro del GOI. La P2 prende i connotati della Spectre dei romanzi di 007. Non serve una causa anticomunista, si muove in maniera autoreferenziale “per la gloria e la potenza della loggia”. È un coacervo di forze e d’interessi di varia natura che si è espansa in Sudamerica, in Liberia, in Egitto ed anche nell’est europeo dove Gelli ha avviato una serie di traffici con la Jugoslavia e la Romania comunista. La P2 si muove per mettere in difficoltà il Vaticano e chiunque gli si metta contro, massoni compresi. Intuendo l’imminente caduta, Gelli predispone il trasferimento della loggia P2 a Montecarlo dove viene creato un Comitato Esecutivo Massonico. Intanto, alcuni giudici di Milano dispongono una perquisizione negli uffici e nella villa di Gelli. Vengono trovati gli elenchi degli iscritti, quasi mille. Il Grande Oriente d’Italia, per opera del suo nuovo Gran Maestro Armando Corona, anticipa le mosse dei giudici, istituendo un processo interno a Gelli il quale ne esce con un verdetto di colpevolezza, nonostante si fosse furbescamente “posto in sonno” e non fosse presenta all’atto della sentenza. Il GOI lo ha definitivamente scaricato. Viene “bruciato tra le colonne”, cioè espulso, assieme ai Gran Maestri Gamberini e Salvini che nel passato lo avevano aiutato nella scalata interna. La loggia P2 viene attentamente esaminata da tre autorevoli saggi, professori di diritto e viene considerata un’organizzazione segreta. A causa di ciò, viene quindi sciolta per decreto dal Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini. Subito dopo si costituisce una speciale commissione d’inchiesta per meglio comprendere cosa sia stata questa loggia, presieduta dall’on. Tina Anselmi. La relazione di maggioranza stabilisce che era un centro di potere occulto in contatto con potenze straniere, con lo scopo di condizionare l’Italia nelle sue scelte. Gelli verrà arrestato in Svizzera nel tentativo di ritirare da un conto cifrato 45 miliardi di lire, poi riuscirà a fuggire dal carcere ginevrino di Champ Dollon. Sarà condannato per molti reati ma verrà estradato in Italia solo per il depistaggio nella strage di Bologna e per la bancarotta del Banco Ambrosiano per i quali verrà condannato a molti anni di carcere. Dopo una rocambolesca fuga per sottrarsi all’arresto, viaggiando tra la ex Jugoslavia e la Costa Azzurra, Gelli viene finalmente arrestato a Cannes. Sconterà la sua pena agli arresti domiciliari presso Villa Wanda.  Dopo un verdetto giudiziario del 1996, la P2 verrà definita “un centro di affari e di mutuo soccorso per i suoi membri”. Gelli morirà nel 2015.