INTERMEZZO ENIGMISTICO
Care
amiche/i, bloggers e semplici curiose/i,
Il quadrato
magico è conosciuto già ai tempi dell’antico Egitto del IV e del V sec. a.C. e
in Mesopotamia, è l’espressione della cultura ermetica. Lo si ritrova anche in
Palestina, dove gli vengono attribuiti significati cabalistici e matematici.
Molto diffuso anche in Europa in varie epoche, in quella romana per esempio, nella
quale è in rapporto con la divinità di Saturno. È facile fare il collegamento per
esempio tra le prime tre lettere di Sat-or e di Sat-urno.
Nel medioevo
il quadrato magico SATOR si ritrova per esempio in Linguadoca, inciso su una
pietra di una chiesa di Albi dall’eretico cataro Qiroi. Questo rompicapo o
rebus è assai presente nei castelli, nelle magioni, nelle commende dell’Ordine
del Tempio costruiti in prossimità di luoghi sacri ai celti, conosciuti come
“zone di energia tellurica”. Secondo la prof.ssa Bianca Capone, il quadrato
magico sarebbe stato utilizzato dai frati-templari durante le iniziazioni
segrete.
Ancora oggi,
i fra-massoni, in ricordo dell’usanza templare, utilizzano il “quadrato di
loggia” durante le tornate, cioè le riunioni rituali.
Il quadrato
magico si compone di una frase in forma palindroma che cioè può essere letta in
qualsiasi direzione.
SATOR
AREPO
TENET
OPERA
ROTAS
Alcune
parole sono loro stesse palindrome, leggibili da destra a sinistra e viceversa.
ROTAS-SATOR
TENET-TENET
OPERA-AREPO
Il
significato è ancora oggi un mistero. Potrebbe voler dire: Il seminatore o
contadino, sul suo carro, guida, con il suo lavoro o con cura, le ruote.
Tutte le parole sono in latino, tranne Arepo che è un vocabolo gallo, forse il nome del contadino o seminatore.
Molto
interessante è il SATOR che si trova nel duomo di Siena. La Toscana umanista e
rinascimentale che diede grande impulso, sotto la signoria dei Medici, alla
riscoperta del mondo magico ed ermetico dell’antico Egitto, aveva costituito
un’alleanza culturale tra esoterismo e scienza. Nicolò Cusano, Marsilio Ficino
e Pico della Mirandola si erano anche immersi nella cultura esoterica greca,
con la riscoperta di Platone e delle sue opere più oscure. Ed è qui, in
Toscana, che trova impulso il movimento rosacrociano italiano che si esprime
con allegorie, simboli, rebus di parole, come il SATOR, una tradizione che
mescola lo studio della matematica, della geometria, dell’astronomia con
l’astrologia, l’alchimia, la magia e la cabala ebraica.
...continua...
Un caro saluto dal vostro Michele Allegri
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