PARTICOLARE DEL PENATACOLO MAGICO E STREGONESCO SU UN MURO ESTERNO DELLA CHIESA
Car* amic*,
bloggers e semplic* curios*,
come sapete,
l’Ordine del Tempio ricevette molte donazioni e finanziamenti da parte dei
sovrani e principi europei e dal re di Gerusalemme. Con questi soldi i fratelli
templari pagarono le corporazioni muratorie, in Europa e nella Terra Santa, per
edificare tutta una serie di costruzioni: castelli, fortezze, case, magioni,
chiese.
In
territorio iberico, dove i Templari ricevettero fiumi di denaro per operare
contro i Mori nella cosiddetta Reconquista nonostante i risultati assai
scarsi a causa dell’indolenza militare della Milizia cristiana, un posto
rilevante nella storia dell’Ordine lo occupa sicuramente il Regno del
Portogallo.
Nel 1128 Teresa, contessa del
Portogallo, protettrice e “sorella dell’Ordine dei Templari” aveva donato alcune
proprietà a favore dell’Ordine. Tra queste il castello di Soure. Raimondo
Berengario III, conte di Barcellona, nel 1130, invece donò all’Ordine alcuni
suoi castelli, precisamente 6 in Portogallo.
29 anni dopo,
Alfonso I il battagliero, re d’Aragona, di Navarra e del Portogallo, mise a disposizione
dei Templari (ma anche degli Ospitalieri e dei cavalieri del Santo Sepolcro)
molti dei suoi possedimenti, tra cui la regione di Cera, fino a quel momento
disabitata.
Il documento
della donazione non recava il sigillo in ceralacca ma una sorta di marchio in
cui era impresso un monogramma con le iniziali greche X (chi) e P (rho). Attorno
il titolo e il nome del re “Alfonsus Rex” e internamente erano indicati i
figli del re come testimoni della donazione: “Cum Filiis Suis”. Dalla
disposizione delle lettere intorno al monogramma di Cristo si componeva poi la
parola “Port o Graal”.
Il nome del
Regno sarebbe quindi collegato con il celebre oggetto magico di retaggio pagano, chiamato Graal, la cui
letteratura è coeva alla storia dell’Ordine del Tempio.
Tra i
possedimenti templari in Portogallo, degna di nota è la chiesa di Santa Maria
do Olival in Tomar, all’interno della quale si possono ancora ammirare diverse
sepolture di cavalieri come quella del Maestro Lourenço Martins e Maestro Gil
Martins. Essa fu costruita per volontà di Gualdin Pais, la cui sepoltura
all’interno della chiesa è visibile per la presenza di una pietra di 50 cm
posta a lato di una delle pareti interne della chiesa. Un tunnel sotterraneo la
collega con la fortezza templare di Tomar.
Gualdin Pais, la cui statua campeggia proprio in questo luogo, fu un cavaliere templare. Nel 1157 venne nominato Maestro provinciale del Tempio del Portogallo e sepolto in questa chiesa dal 1195 STATUA DEL MAESTRO TEMPLARE GUALDIN PAIS
Questa
chiesa presenta l’ossessione per il numero 8, simbolo dell’infinito e numero
cabalistico caro ai Templari: 8 colonne, 8 gradini, rosone di 8 metri…
Risalta poi
la pluri-presenza del pentacolo magico: la stella a cinque punte racchiusa in
un cerchio. Uno in particolare è inscritto in una rosa pentalobata, simbolo che
sarà usato nel 1600 anche dalla Confraternita Invisibile dei Fratelli
Rosacroce.
PENTACOLO E UOMO DI VITRUVIO DI LEONARDO
Essa è la
rappresentazione geometrica dell’Umanità. Nei culti misterici essa disegnava
anche il Grande Architetto dei mondi o Demiurgo.
I cinque
elementi che la stella esprime dalla punta, in alto, facendo un giro sinistroso,
sono: 1 spirito/etere; 2 aria; 3 Fuoco; 4 terra; 5 acqua.
Nel
medioevo, cioè in epoca templare, il pentacolo assume una valenza stregonesca.
Nell’antica religione o stregheria emiliano-toscano medievale, è infatti il
simbolo della Signora del Gioco (o del Sabba), chiamata anche Erodiade, la cui
festa celebrativa, nella quale nobili e popolani si accomunavano in danze e
banchetti sfrenati, avveniva la notte tra il 23 e il 24 Giugno (la notte di San
Giovanni o delle streghe).
Il pentacolo templare, presente in questa chiesa, ha quindi una pluri -valenza: mistica, esoterica, magico-stregonesca, alchemica e matematica, tutte insieme.
Per gli
amanti della storia dell’Ordine, vale la pena di visitare questa chiesa!
Un caro
saluto a voi tutti,
Michele
Allegri
Nessun commento:
Posta un commento