martedì 5 giugno 2007

LEGGENDE TEMPLARI E STORIE MEDIEVALI - PARTE I

Buongiorno a tutti quanti, bloggers, amici e semplici curiosi,

vi ringraziamo per tutti i vostri commenti e per le continue e-mail e i suggerimenti che ci fate pervenire. Sappiamo che l’argomento continua a suscitare interesse, soprattutto perché, con umiltà e con passione, ci sforziamo di spiegare con semplicità le verità che riguardano l’Ordine del Tempio e quelle organizzazioni che, come le Osservanze dei nuovi Templari ( Osmth, Osmtj, Smotj, Smtho), rifanno vivere il mito in spirito new age.
Il grande interesse del pubblico per il passato e il presente ci sprona a fare sempre meglio nell’interesse supremo di quella Verità alla quale abbiamo consacrato tutte le nostre forze e tutte le nostre virtù. Così abbiamo fatto noi autori, così avete sempre apprezzato voi amici lettori e bloggers e a voi dedichiamo il successo della nostra prima opera.

Questo post ha una valenza particolare. Non vuole essere un argomento di approfondimento di talune tematiche storiche, come spesso facciamo. Vogliamo, invece, puntare la vostra attenzione su un paio di leggende e di storie medievali che riguardano il Tempio e la cavalleria.
Si tratta, infatti, di mettere a fuoco la cultura esoterica del tempo che, attraverso, simboli, immagini, allegorie, ripropone l’antico pensiero ermetico orientale, il linguaggio degli iniziati a superiori stadi della conoscenza.

In questa prima parte, riporteremo un episodio collegato ai templari e scritto da un certo Walter Map. E’ del 1307 e fu riportato ampiamente negli atti dei verbali inquisitori redatti dal domenicano Imbert.
Si tratta di un racconto che richiama alcune concezioni templari ma anche della cavalleria e della queste (ricerca) del Graal.
Sono presenti elementi pagani ed esoterici tipici di molte società segrete ed iniziatiche, dall’orfismo greco alla skull & bones (teschio ed ossa) dell’Università di Yale.

Nel racconto si parla di una testa parlante (celtismo, mito di Orfeo, mito di Medusa, di San Giovanni Battista…), di una donna morta che porta il nome di Yse (leggasi Iside, la Vergine Nera), di un mito di morte e resurrezione e molti altri aspetti “macabri” legati alla magia e alla necromanzia .

Ecco il testo. Inutile dirlo ma non dovrà essere commentato da voi. Il racconto è abbastanza esplicativo in merito all’esoterismo segreto del Tempio.

“Una nobilissima dama di Maraclea di nome Yse era amata da un Templare, un Signore re di Sidone; ma ella morì giovane, e la notte in cui fu sepolta, il perverso amante penetrò nella tomba, esumò il cadavere e lo violò. Allora uscì dal nulla una voce che gli comandò di ritornare dopo nove mesi perché avrebbe trovato un figlio. Il cavaliere obbedì all’ ingiunzione e al momento stabilito aprì di nuovo la tomba e trovò una testa sulle ossa delle gambe dello scheletro (teschio ed ossa incrociate N.d.R.). La stessa voce gli comandò: “ Custodiscila con ogni cura, poiché sarà dispensatrice di ogni bene”. Perciò egli la portò con sé. La testa divenne il suo genio protettore, ed egli potè sconfiggere i suoi nemici semplicemente mostrandola. A tempo debito, la testa entrò in possesso dell’Ordine”.