mercoledì 28 febbraio 2007

UN MISTERIOSO DIPINTO A SAINT SULPICE

Salve a tutti: amici, bloggers e semplici curiosi,

un grazie di cuore a voi che mi avete scritto numerosi commenti di sostegno e di apprezzamento che mi testimoniano quanto abbiate gradito la mia battaglia per la Verità. Mi permetto di chiamarla “la nostra battaglia” che è condotta nel rispetto della democrazia e che rappresenta oggi il più alto baluardo a difesa di quella Verità che alcuni vorrebbero falsificare per un proprio tornaconto personale. Essa è anche una lotta pacifica ma indefessa che guarda agli avvenimenti storici del Tempio e dell’attualità neotemplare con obiettività e severità, esprimendo giudizi là dove ci sono prove oggettive e riscontrabili. In questo modo io ed Irene abbiamo scritto il Dossier e in questo modo io, Irene e gli amici bloggers argomentiamo su questo piccolo ma seguitissimo spazio web.

Ma veniamo all’argomento di oggi, aperto ai commenti del mio amato pubblico.

Tra le ipotesi più accreditate da storici, accademici e giornalisti di tutto il mondo vi è quella secondo la quale molti templari, una volta soppresso l’Ordine nel 1312, si rifugiarono in altre organizzazioni o confraternite. Tra queste spiccano, per esempio, l’Ordine di San Giovanni
(Smom), gli Agostiniani, i Cistercensi, le corporazioni degli scalpellini (compagnonagge) e persino la già citata Compagnia del Santissimo Sacramento dell’altare detta anche dei devoti della Kabbala.
Quest’ultima fu definita da più parti come un vero centro di potere e di esoterismo nel cuore della Chiesa francese e fu combattuta aspramente sia dalla Compagnia di Gesù, che l’accusò di avere al suo interno “pratiche empie d’iniziazione” (si ricordino le accuse ai templari), sia da re Luigi XIV che l’accusò di cospirazione politica contro la monarchia e che la soppresse nel 1660 (grazie al potere di molti giudici affiliati alla Compagnia, quest’ordinanza del re non fu applicata fino al 1666. Per sei lunghi anni la Compagnia poté continuare la sua opera senza alcun arresto!).

La Compagnia fu fondata da alcuni eminenti uomini di Chiesa che si radunavano in un gruppo che si faceva chiamare l’invisibile cenacolo fraterno e che si diceva custode di un segreto in grado di sconvolgere il mondo e le fondamenta delle religioni monoteiste, un segreto in grado di fare arricchire chi lo possedesse. Di questo segreto abbiamo una testimonianza documentale, una lettera scritta da Louis Fouquet al fratello Nicolas, ministro delle finanze di Luigi XIV. Entrambi i Fouquet erano membri attivi della Compagnia. Louis, nella lettera, parla anche di Poussins, il celebre pittore che rappresentò in un quadro la tomba da cercare o dentro la quale scivolare o calarsi, apponendovi il motto della Compagnia: Et in Arcadia Ego…
Nessuno ve lo avrà mai detto ma i greci situavano l’entrata dell’Ade o regno dei morti proprio in Arcadia.

Per il momento vediamo, amici bloggers, cosa scrive Louis Fouquet nella celebre lettera:
“ Poussins ed io abbiamo progettato alcune cose di cui vorrei parlarti presto dettagliatamente, che ti daranno, attraverso Poussins, vantaggi che i sovrani farebbero molta fatica ad ottenere da lui e che, dopo di lui, forse nessuno nei secoli a venire potrà mai riprendere; in più sarebbe senza grande spesa, ma fornirebbe un guadagno, e queste cose sono così difficili da trovare che nulla su questa terra potrebbe ora avere una fortuna migliore, e neppure uguale”.

Ma andiamo avanti.


All’interno del Cenacolo vi erano tre uomini di Chiesa particolarmente devoti alla Grande Madre, la Nostra Signora dei templari: Saint Vincent de Paul, Jean Jacques Olier e il vescovo Pavillon. Quest’ultimo aveva la sua diocesi a Rennes Les Bains, piccola cittadina al confine con la celeberrima Rennes Le Chateau, in una zona, quella dell’Aude e del Razes, molto cara sia ai cavalieri del Tempio che ai catari. Essa presenta degli interessanti aspetti geologici. E’ attraversata da gallerie sotterranee, cunicoli e grotte nei quali scorrono fiumi ed acque che provengono dal sottosuolo. Acque che vengono definite, ancora oggi, miracolose e che sono posizionate intorno ad un luogo dedicato ad una Regina o una Signora o una Vergine nera che spesso è stata identificata con la figura di Maria Maddalena. Molti studiosi, invece, ritengono che sia la dea egiziana Iside, regina del Regno dei morti. Al di sopra di questo territorio vi sono, spesso, una serie di rocce a forma di fallo che vengono chiamate Cromleck attorno alle quali, anticamente, i sacerdoti della religione celtica, i druidi, si riunivano per celebrare feste e riti pagani.

Quartier generale della Compagnia del SS Sacramento è stata la celebre chiesa parigina di Saint Sulpice, il santo che, assieme a Santa Rosalina (Rosslyn), è celebrato il giorno del 17 Gennaio, data che ricorre spessissimo nell’enigma di Rennes (in quel giorno sono morti il curato Sauniere e la marchesa d’Hautpoul-Blanchefort, discendente di un gran maestro del Tempio ed ultima detentrice del grande segreto che lei stessa definì segreto di Stato). Secondo molti scrittori, la Compagnia del SS Sacramento è stata una delle facciate con la quale il Priorato di Sion di Nostra Signora si è manifestato ma questa è solo un’ipotesi.
Andiamo oltre.


Se fate una visita nella chiesa di Saint Sulpice, potete vedere strane cose che non hanno nulla a che fare né con una chiesa né con culti cristiani.
Per esempio vi è nel portone d’ingresso un pentacolo che, nella simbologia pagana, rappresenta la donna. Un polpo con otto tentacoli sotto l’acquasantiera (c’è un polpo anche sulla tomba della già citata marchesa d’Hautpoul). Un grossa Ank egiziana (chiave del regno dei morti tenuta da Iside). Due serpenti, due cobra attorno all’Ank. Due Esse capovolte. La N della parola Signol invertita (la stessa cosa la si ha sulla croce tombale di Sauniere a Rennes dove la N di INRI è capovolta). Un obelisco egiziano che traccia la cosiddetta linea della Rosa (Ross-lyn) o Meridiano Zero. E alcune pitture interessanti.

Di una in particolare vi voglio parlare in questo post.
Si tratta di una dipinto che riproduce uno strano passo della Bibbia, quello di Giacobbe che combatte contro l’angelo (dipinto di Delacroix).
Al versetto 32,25 del Libro della Genesi sta scritto (io riporto quanto dice una Bibbia cattolica):
“Giacobbe rimase solo: or, un uomo lottò con lui fino allo spuntar dell’alba. E vedendo che non poteva vincere Giacobbe, lo colpì nella giuntura della coscia, sicché la giuntura dell’anca di Giacobbe si slogò nel lottare con lui. Allora quell’angelo gli disse: Lasciami andare perché sta spuntando l’alba. Ma Giacobbe rispose: Non ti lascerò, finché tu non mi avrai benedetto. L’altro gli domandò: Come ti chiami?. Rispose: Giacobbe. Ed egli: Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele, perché sei stato forte contro Dio e con gli uomini ed hai vinto. Giacobbe gli chiese: Dimmi, ti prego, il tuo nome. Ma quello rispose: perché vuoi sapere il mio nome? E lì stesso lo benedisse. Giacobbe pose nome a quel luogo Fanuel, perché, disse, ho visto Dio faccia a faccia ed ho avuto salva la vita…..”.

Leggo nelle note che Fanuel significa Faccia di Dio, mentre Israel significa lottare con Dio ma, visto che Giacobbe lotta contro l’angelo che poi chiama Dio, quel con potrebbe essere contro Dio…Un passo strano, non vi pare? Un passo che è collegato al segreto detenuto dalla Compagnia, da molte famiglie nobili del Razes (i catari Hautpoul, Fleury, Ables, De Negre) e delle Ardenne e dai templari che, anche per questo, furono colpiti.
La figura di Giacobbe non è stata usata casualmente da chi ha dipinto e collocato questa opera a Saint Sulpice. C’è stata la volontà di lanciare un messaggio in codice.

Mi pongo delle domande, dopo una riflessione a voce alta.

Giacobbe è figlio di Isacco, che è a sua volta il figlio di Abramo con il quale Dio ha stretto un patto di alleanza. Giacobbe ha un gemello che si chiama Esaù.
Isacco ha avuto dalla moglie Rebecca due gemelli, grazie all’intervento di Dio, in quanto Rebecca era sterile. E Dio, dopo aver concesso ad Isacco due figli, gli disse che ciascuno dei due sarebbe stato a capo di una Nazione e che una delle due sarebbe stata schiava dell’altra.

Perché mai Dio si dovrebbe presentare, ad un certo punto della storia, sotto forma di uomo o di angelo per combattere contro un discendente di Abramo con il quale ha stretto un patto di alleanza?
Perché Dio, in questo passo, ha l’aspetto fisico di un uomo? Perché Giacobbe pensa che quell’uomo sia un angelo? Come potrebbe dirlo? Quali sono le caratteristiche che distinguono un uomo da un angelo?
Perché mai l’angelo avrebbe paura dell’alba? Perché l’angelo non riesce a vincere fisicamente il povero Giacobbe ? Perché l’angelo lo colpisce all’anca?
Ancora oggi, in ricordo di quel passo biblico, gli ebrei sono soliti non mangiare il nervo sciatico degli animali.
Perché, ad un certo punto, Giacobbe ritiene che quello non è un uomo, non è un angelo ma è Dio?
Chi glielo ha detto, visto che l’angelo non dice il suo nome?
Perché l’angelo si dice compiaciuto con Giacobbe in quanto è stato forte contro Dio?
Quale angelo si potrebbe compiacere di un combattimento contro Dio?
Un’altra cosa strana è che, nei passi che seguono, Giacobbe incontrerà di nuovo Dio che gli confermerà che lui si dovrà chiamare Israel.

Per tirare le somme, c’è da pensare o che l’angelo è Dio e, quindi, non si capisce perché lotti contro Giacobbe, oppure è un’entità che non ama la luce ma che conosce il futuro e sa che Dio chiamerà Giacobbe con il nuovo nome di Israel. Sembra un angelo che ha saldi radici nella Terra o, meglio, sottoterra.
Tutto questo, cari amici, cari bloggers, non vi fa venire in mente quell’entità con cui Giovanna d’Arco diceva di parlare e dalla quale traeva forza e consiglio?

Le ipotesi non sono tante ma è bene che ne dibattiate liberamente, sempre se ciò vi sarà gradito.

A voi, quindi, il calice del simposio!


Michele Allegri