mercoledì 28 marzo 2018

LA DIETA DEI TEMPLARI



                                                                        





Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

lo sapevate che i cavalieri dell’Ordine del Tempio hanno avuto un’aspettativa di vita lunga? Qual è stato il loro segreto, a parte invocare l’idolo Bafometto per avere da lui protezione da ogni tipo d’insidia e malattia?
Questo piccolo segreto stava in un’adeguata forma di nutrimento del corpo, un’alimentazione corretta, sana ed equilibrata, come diremmo oggi.
Seguendo la Regola Latina dell’Ordine, i cavalieri si nutrivano molto di pesce, allevato da loro,  assimilando in questo modo grandi quantità di Omega 3, un naturale antinfiammatorio che contribuisce al buon mantenimento dell’apparato cardio-vascolare. Oltre al pesce c’erano a tavola verdura e legumi con i quali facevano il pieno di proteine, di vitamine e sali minerali ma soprattutto di fibre, indispensabili per un corretto funzionamento dell’intestino, prevenendo malattie pericolose e potenzialmente letali.
Nonostante la dieta praticata in quell’epoca dalle classi agiate,  nobili  ed ecclesiastici del medioevo, basata sul consumo smodato di carne e di cacciagione, i Templari, pur essendo molto ricchi, poiché erano banchieri, mangiavano carne-ma non la cacciagione-solo tre volte alla settimana e solo di provenienza europea. Così facendo, evitavano di contrarre pericolose malattie che colpivano spesso papi e re, come la gotta per esempio.
L’igiene aveva un posto non secondario nella loro vita quotidiana. Si lavavano le mani prima di mangiare e pulivano bene le stoviglie e le tavole imbandite prima e dopo aver desinato.
Per quanto attiene alle bevande, i Templari bevevano vino rosso ma soprattutto vino di palma, che è a bassa gradazione alcolica, arricchito di  aloe, la pianta che “rigenera” i tessuti.
Nella loro acqua da bere poi non mancava mai un disinfettante naturale come il limone e/o l’arancia, apportando così  al loro organismo anche una certa quantità di vitamina C e di licopene, un potente antiossidante ed evitando così di avere un’altra grave malattia dell’epoca, lo scorbuto.

Infine, è bene non dimenticare che i Templari, appartenendo ad un Ordine militare, consideravano indispensabile l'allenamento fisico quotidiano, per esprimere al meglio la loro capacità di lotta in battaglia.

Così facendo il Gran Maestro Jacques De Molay arrivò alla veneranda età di 71 anni. Sicuramente sarebbe andato ben oltre  questo traguardo se non fosse incappato nell’ira di Papa Clemente V° che lo lasciò nelle mani del braccio secolare del re cristianissimo Filippo IV° il Bello ,che lo bruciò come eretico impenitente a Parigi, in pubblica piazza, il 18 Marzo del 1314.

Buona Pasqua 2018 a tutti!!