sabato 7 febbraio 2009

ASSAGGI... DEL NUOVO LIBRO... IN SALSA TAMARI!


Salve amici, bloggers e semplici curiosi!

Eccoci al secondo appuntamento della rubrica Siate Allegri!

Chiedo scusa ai bloggers Sintor, Katya, Chretien, Paoloz, Zelig, Famule, Mirmina, Richie, Vichiers, Pleauser19, Manlio e Simo perché, oggi, non potrò rispondere alle loro domande sui Templari. Ho però per voi una bella novità: sull'ultimo numero della rivista monografica I Misteri di Hera (in edicola da febbraio), c'è un mio articolo sull'enigma di Rennes-le-Chateau e, in particolare, sulla morte del curato Gèlis. Oltre al mio contributo, potrete leggere articoli di altri grandi autori, tra cui Michael Baigent, e questo numero, ve lo posso garantire, è davvero molto interessante, affascinante e ben curato dall'ottima direzione editoriale di Hera. Non perdetevelo!

Ne approfitto anche per rendere pubblico un dato. Delle 1681 copie di ristampa della prima edizione di “Dossier: i nuovi Templari”, più di 790 sono state vendute in meno di un mese. Grazie a tutti coloro che mi seguono costantemente!

Quest’oggi, vi rendo partecipi di un’intervista che mi ha fatto il noto disk-jockey giapponese Sensei Myagushu, in occasione dell’imminente uscita del mio secondo libro dal titolo

Elvis e il Priorato di Sion”.

Come avrete certamente capito, il nuovo libro, in uscita a metà marzo in tutte le librerie e le edicole d’Italia, punta ad analizzare aspetti inediti della più grande star della musica moderna, Elvis Presely e della più misteriosa società segreta di tutti i tempi, il Priorato di Sion.

Nella terra del Sol Levante, il Giappone, Elvis Presley è un vero fenomeno di culto. Lo stesso premier Kuizumi non perde occasione di dichiararsi un fan appassionato del cantante e, in Giappone, tutto ciò che riguarda Elvis ha un’eco particolarmente rivelante. Per questo motivo, dopo aver saputo dell’imminente uscita del libro, sono stato contattato da Sensei Myaguishu che, oltre ad essere un fan di Elvis, gestisce una rubrica radiofonica sull’esoterismo.

Ed eccovi l’intervista.

Sensei: Salve

Michele: Salve

Sensei: Michele, tu sei celebre in Italia per essere un apprezzato investigatore di fenomeni massmediatici o, meglio, come mi hai detto tu prima di andare in onda, un osservatore rigoroso e severo delle vicende del nostro tempo. Hai studiato e trattato il fenomeno del neotemplarismo militante, hai scovato i tentativi di revisionare la storia medievale, hai passato al setaccio le varie società segrete che hanno sempre accompagnato la storia dell’umanità. In cosa consiste il tuo metodo e quale finalità ti prefiggi?

Michele: Si, Sensei, hai detto molto bene. Il rigore è il mio metodo di fare indagine ma non solo. Prima di dichiarare vera un’informazione, e, quindi, di renderla pubblica, sono solito comparare le varie fonti sullo stesso argomento. Se dichiaro, per esempio, che i Templari sono stati sciolti per eresia, lo faccio solo quando sono certo che nessuna prova storica in senso contrario lo possa smentire. Le mie analisi sono sempre al di sopra degli interessi di parte. Quello che più conta per me è il rapporto con il pubblico che, da quattro anni a questa parte, è numerosissimo e partecipativo. Lo scrittore, secondo me, deve avere il compito di spiegare, di sviscerare dati ed informazioni e non di convincere il pubblico di una tesi o di un’altra. La propaganda è sempre pericolosa, perché può piegare le notizie ad interesse di parte. Lo scrittore ha un vantaggio, mi si consenta di dire, non ha gli stessi problemi del giornalista che deve rendere conto al suo caporedattore, al direttore, all’editore, ai gruppi finanziari che posseggono la testata e quindi, a volte, non può dire quello che pensa. Lo scrittore è un artigiano, un lavoratore che conta sulle sue forze ed ha come unico riferimento il pubblico e, come sono solito dire, la Verità. Se così non fosse, io non scriverei. Questo per me è un punto d’onore sul quale mi gioco sempre tutto!

Sensei: E’ lodevole sentir parlare di onore. E’ una parola difficile da sentir proferire da parte di un occidentale. Veniamo…

Michele: Scusa se ti interrompo ma ci sono scrittori molto ma molto più impegnati di me, anche in Italia, che sacrificano la vita per illustrare fenomeni di ben altro spessore di quelli che tratto io, per illustrare gigantesche deviazioni e fenomeni criminali… non sono, quindi, l’unico italiano impegnato, l’unico scrittore ad avere il senso dell’onore e a parlare di verità oggettive…questo volevo dirti…scusa se ti ho interrotto…

Sensei: Questo aspetto lo approfondiremo…. Il nostro pubblico ha sete di conoscenza dei fenomeni italiani che sembrano molto distanti dalla nostra mentalità… intanto, però, ti volevo chiedere di Elvis, di Elvis Presley, il re del rock del quale tratti nel tuo nuovo libro. Come sei passato dai Templari ad Elvis? Qual è il legame tra i due fenomeni? Il titolo de libro, se non sbaglio, è: Elvis e il Priorato di Sion. Tutti abbiamo visto e letto il Codice Da Vinci. Qual è il legame tra Elvis e la società segreta che custodisce la discendenza di Gesù?

Michele: Vado con ordine. Quasi venti anni fa, andai a Memphis nello stato americano del Tennessee. Visitai la casa di Elvis e rimasi colpito da quanta gente ci fosse. Era dicembre, un mese morto, pensai che ci sarebbero state centinaia di persone ma mi sbagliavo: c’erano migliaia di persone! Fans e curiosi, soprattutto giapponesi, inglesi ed olandesi. Mi fece molta impressione passare tra le stanze in cui il re del rock aveva abitato. Erano, anzi sono, kitsch come in uso negli anni ’70, ed esoteriche allo stesso tempo. Penso, per esempio, alla stanza della Jungla o quella della meditazione. Penso ai tanti oggetti e ai costumi di scena che Elvis indossò negli ultimi otto anni di concerti che sono lì esposti come trofei. Ebbene, in un modo o in un altro, tutti questi oggetti hanno una valenza esoterica di marca orientale. Poi ho scoperto che Elvis si era sposato nel 1967 con una donna di origine francese, Priscilla Beaulieu, e che la sua fortuna artistica ma anche commerciale ha coinciso con un anno particolarmente interessante per la storia del Priorato di Sion e cioè il 1956. Come saprai, il Priorato di Sion ha la sua roccaforte in Francia… Quindi, per farla breve, nel pieno della Guerra Fredda, Elvis e il Priorato di Sion si affermano sulla scena internazionale e i loro destini paiono incrociarsi. Il Priorato di Sion ha una caratteristica di fondo, come ho potuto appurare. Questa caratteristica consiste nel fatto che negli ultimi duecento-trecento anni, il Priorato ha scelto artisti come affiliati, soprattutto pittori, musicisti e cantanti….

Sensei: Quindi, in base alle tue ricerche, Elvis è stato un affiliato al Priorato di Sion? E quale ruolo, secondo te, ha giocato il cantante nella Guerra Fredda, nella lotta tra Occidente ed impero sovietico?

Michele: Il mio libro offre notevoli spunti di riflessione che sono supportati da documenti e ragionamenti che noi italiani chiamiamo a 360°, cioè che spaziano su ogni aspetto disponibile all’osservazione. Non ci si deve meravigliare più di tanto se qualche artista è appartenuto ad una società segreta d’elite. In America non è fatto strano né sporadico. Sai quanti uomini potenti della politica, degli affari, del mondo dello spettacolo sono affiliati ad organizzazioni riservate come la Massoneria, la Skull & Bones, la Trilateral, la CFR, la Round Table e via dicendo? Ogni società riservata ha un'unica derivazione più o meno diretta, che è quella dei francesi cavalieri Templari. Tra il Priorato di Sion e l’Ordine dei cavalieri del Tempio c’è stata tanta affinità di vedute e di uomini…ma non è solo un fenomeno americano. Quando gli americani, poi, sono subentrati ai francesi in Indocina, in Korea, in Thailandia, quando i francesi hanno perso i pezzi del loro impero, gli americani hanno assorbito parte di questi gruppi esoterici. Ecco perché c’è un ramo del Priorato di Sion che si è sviluppato negli USA. Elvis, da parte sua, ha sempre portato inciso sui suoi anelli, sui suoi vestiti, sugli occhiali il sigillo di questo ramo americano, l’acronimo TCB… dove T sta per Templar…

Sensei : Nel tuo libro parli molto del manager di Elvis, il colonnello Tom Parker, colui che ha fatto di Elvis il più celebre e più ricco cantante del mondo. Chi era Tom Parker?

Michele: Leggendo alcuni documenti declassificati dell’FBI, ho scoperto che Tom Parker non si chiamava così, non era americano e non aveva fatto la guerra. Anzi, non poteva neppure espatriare dagli USA, motivo per il quale Parker non accettò mai che Elvis facesse tournèe fuori dai confini nazionali, nonostante gli fossero state offerte ottime borse, vagonate di milioni di dollari, tanto per intenderci. Parker non poteva uscire dagli Usa semplicemente perché non aveva il passaporto. Nonostante questo, Parker era colonnello dell’esercito, senza aver svolto il servizio militare, aveva costituito società di affari ed aveva stretto amicizia, anzi legami ben saldi, con l’industria discografica e quella cinematografica del tempo. Era così dentro al sistema che fece consegnare allo sconosciuto camionista ventunenne con ciuffo e basette quattro milioni di dollari dalla RCA, l’allora più importante casa discografica, nel lontano 1956. Mi chiedo: per conto di chi agì il colonnello, per chi lavorava e qual era lo scopo di innalzare un giovane povero del Sud a traguardi mai toccati da nessuno. Poi scopro che Parker faceva parte di un gruppo speciale, di un gruppo “riservato” che si chiamava la Lega dei Pupazzi di Neve, il nome potrebbe far sorridere ma niente affatto… scopro che il padre della moglie di Elvis lavorava alla Nato e che lui venne mandato a svolgere il servizio militare nell’unico Paese diviso in due, la Germania. Lo sai quanti articoli contro Elvis, il servizio segreto Stasi della DDR, la Germania dell’Est, ha fatto pubblicare contro Elvis? Secondo Misha Wolff, braccio destro di Honecker, Elvis era la più potente arma di propaganda americana e della CIA contro il comunismo. Un vero pericolo per tutto l’impero dell’Est. Con la sua musica, smuoveva le masse dei giovani che cercavano, nell’Est, la Libertà!

Sensei: E’ stupefacente, Michele. C’è materiale inedito e tu dimostri di possedere una cultura eclettica che spazia dalla storia all’esoterismo, passando per la musica. Si può dire che hai scritto un’opera completa…

Michele: Sì, non potevo fare altrimenti. Tuttavia è un’opera aperta che si chiude, scusa il gioco di parole, con un altro scoop… il finale di uno special televisivo del 1977 dedicato dalla CBS, il più importante network televisivo americano, ad Elvis, nel quale si vede il padre del cantante, Vernon, ringraziare tutti coloro che hanno inviato telegrammi e fiori per la morte del figlio. Nessuno lo ha mai notato prima, io si, ed è una prova storica… c’è un’immagine, anzi due, che scorrono dietro al padre….

Sensei: Puoi essere più esplicito?

Michele: Lo saprete quando il libro sarà pubblicato in Giappone! In Italia, invece, tutti i fans di Elvis potranno già saperlo, a partire da marzo.

Sensei: Che mi dici della morte del cantante? Mi hanno detto che in Italia c’è una fortunata trasmissione televisiva che ha fatto luce sulle contraddizioni della sua morte. Sono state riportate informazioni sul fatto che Elvis sarebbe ancora vivo, protetto dall’FBI, forse alle Hawaii o, forse, in Argentina…

Michele: Si, la trasmissione Voyager di Raidue ha colto delle significative testimonianze in questo senso. Posso dire che, quasi inconsapevolmente, ci siamo mossi sulla stessa direttrice: verificare se Elvis fosse morto per davvero o se fosse stato fatto sparire per la sua attività di agente speciale dell’FBI. Ci sono ipotesi che lo vorrebbero anche ucciso in una guerra tra spie… si ha un bel dire che Elvis fosse un drogato! Lavorava, invece, per il dipartimento antidroga di Stato, per la Dea, ed era in contatto con Richard Nixon, che era, in quel tempo il presidente USA, per fornirgli informazioni riservate sul grande giro degli stupefacenti. Pensa che nei colloqui riservati con Nixon, Elvis si faceva chiamare Colonnello Burrows… ed un colonnello Burrows, guarda a caso, comprò un biglietto della TWA per le Hawaii il 17 agosto, il giorno dopo la morte di Elvis. Chi era quel Burrows? Elvis stesso? Nel libro cerco di dare risposte le più plausibili e le più vicine alla verità storica.

Sensei: ….Elvis esoterico….che ci puoi dire?

Michele: Molto! Elvis fu un grande cultore dell’esoterismo, s’interessava dei Templari, della Sacra Sindone, dei Rosacroce e di religione Indù. Il suo vero mentore era Larry Geller, il suo parrucchiere personale che lo introdusse in alcuni circoli esoterici. Elvis si sentiva un predestinato, cercava nell’esoterismo le risposte del suo successo. La sua musica era un’alchimia di generi, dal country western al rithm and blues, un vero sincretismo… un ultimo dato relativo a questo aspetto esoterico della personalità del cantante che riporto spesso durante la narrazione libro è che Elvis è attraversato dalla duplicità templare, tutto è doppio in lui, a partire dal fatto che ebbe un gemello…che nella vita privata era introverso, in quella pubblica estroverso, che aveva costumi morigerati nella sua sfera privata , che esaltava il sesso nella vita pubblica e via dicendo…una delle armi che sicuramente colpirono ed affascinarono quelli del Priorato di Sion era la sua carica sessuale e sensuale, quella che incanalò la ribellione giovanile degli anni Cinquanta in una lotta senza quartiere contro il comunismo ma ancor di più contro i regimi totalitari…

Sensei: Chi fu, quindi Elvis?


Michele: Uno spirito ribelle con saldi valori di fondo ma soprattutto fu un generoso filantropo…un genio del Novecento sopra la testa del quale si è voluto giocare un gioco pericoloso…

Sensei: Grazie…Oss

Michele: Oss

Potete anche visitare il blog: http://elviseilpriorato.blogspot.com