giovedì 18 dicembre 2008

OGNI TANTO ANCHE UN POLITICO DIFENDE LA VERITA' STORICA...

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

siamo ormai vicini a Natale e stiamo passando il guado verso l’Anno Nuovo che, auspico, sarà di pace e prosperità per tutti. Nei primi mesi dell’anno sarà in distribuzione il mio nuovo saggio sul Priorato di Sion e la ristampa aggiornata di “Dossier: i nuovi Templari” con tante, anzi tantissime novità per tutti gli amanti della Verità.
Inoltre, sin da metà Gennaio, a seguito di una pressante richiesta di molti visitatori del blog, saranno ristampate anche 1000 nuove copie della prima edizione del Dossier che potrete trovare nelle edicole e nelle librerie.
Ma veniamo al caso del mese.

Mentre molti politicanti di destra, di centro e di sinistra si fanno riconoscere per i loro demeriti, il Presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, primeggia invece per aver dato un significativo contributo al ristabilimento della Verità storica che, come sapete, non deve guardare in faccia a nessuno.
Sto parlando della querelle sulla persecuzione degli ebrei in Italia, sulle leggi razziali del 1938 e sul fatto che, come ha scritto il Presidente Fini, nemmeno la Chiesa cattolica alzò un dito per difenderli.
In seguito a questa presa di posizione, ambienti politici e vaticani hanno gridato allo scandalo, bollando le dichiarazioni dell’uomo che ricopre la terza carica istituzionale dello Stato italiano come approssimate e dettate da meschino opportunismo.
Scrive inoltre l’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede. “Di certo, sorprende ed amareggia il fatto che uno degli eredi politici del fascismo, che dell’infamia delle leggi razziali fu unico responsabile e dal quale pure da tempo egli vuole lodevolmente prendere le distanze, chiami ora in causa la Chiesa Cattolica”.
Perché, mi chiedo e vi chiedo, l’Osservatore Romano vuole, con queste dichiarazioni, demolire l’immagine di Fini, quando il Presidente ha voluto rendere pubblica solo una Verità storica già acclarata da tempo con tanto di documenti? Sappiate che l’esimio storico Sabbatucci dà ragione al Presidente Fini e, se mi permettete, ha ragione il nuovo Templare Massimo D. quando mi scrive che è la stessa strategia che è usata per cambiare la Verità storica sui Templari, quando, abilmente, semplici archivisti ed accademici sfiatati tirano fuori dai cassetti documentucci che dovrebbero riscrivere la storia del Medioevo.
Basta guardare i nomi di coloro che da anni conducono la disinformazione sulla storia dei Templari per capire chi ci sta dietro e quali operazioni di pseudo-storia si vogliono portare avanti. Ed io, come sapete, sono stato il primo a denunciare al grande pubblico questa campagna e mi conforta pensare che anche alte cariche dello Stato si prodighino a difendere la pura e semplice Verità storica. Una battaglia che fa onore a chiunque la intraprenda, mentre il muro della menzogna storica si sta lentamente sgretolando. Oggi, come ben comprenderete, molti hanno difficoltà a dare del fantasioso o del fantascientifico all’on. Fini ma se le dichiarazioni del Presidente le avesse fatte un qualsiasi scrittore, vi assicuro che si sarebbe mossa una macchina per screditarlo, per farlo passare come un pazzo o uno scribacchino. E’ la stessa politica demolitoria che è stata rivolta nei confronti del romanziere Dan Brown che, pur avendo mille difetti, ha tratto spunto da alcune e significative Verità storiche, dal Vangelo di Filippo, per esempio, alla ricostruzione storica della fine dell’Ordine Templare.
Intanto, sul fronte cronachistico, l’on. Enzo Raisi della Casa delle Libertà ha definito
“sconclusionato” l’articolo dell’Osservatore Romano e il leader dell’Opposizione on. Walter Veltroni ha dato piena ragione all’on. Fini. Dove finirà questa diatriba non lo so. So che alcuni storici stanno vagliando ciò che è stato scritto sull’Osservatore Romano il 15 gennaio del 1939, quando a proposito delle leggi razziali, l’allora vescovo Cazzani scrisse: “Un vero cattolico non ha domestici ebrei, non accetta maestri ebrei… la Chiesa ha fatto di tutto per impedire matrimoni tra ebrei e cattolici”.
D’altra parte, anche Padre Agostino Gemelli, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, colui che dipingeva Padre Pio come un truffatore, affermava nel 1939 che gli ebrei erano “un popolo deicida” che “ va ramingo per il mondo” a scontare le conseguenze “di quell’orribile delitto”. E’ questo è Verità storica che deve essere analizzata senza le lenti colorate della religione o dell’ideologia, come si deve fare con la storia dei Templari dove qualcuno, furbescamente, vorrebbe dare la colpa al solo re di Francia quando tutti gli storici sanno che l’Ordine del Tempio fu soppresso da Papa Clemente V, senza alcun condizionamento esterno.
Come si sa, infatti, nel passato molti che la pensavano diversamente o che avevano un credo diverso da quello cristiano sono stati perseguitati. Non solo i Templari che avevano fatto dell’esoterismo, del sincretismo e della magia dei punti fissi della loro religiosità ma anche i pagani, i cristiani di altre confessioni, come i valdesi o i catari, gli ebrei e i musulmani furono perseguitati ed ammazzati con ferocia. Il messaggio di Gesù non si concilia con la violenza né con il fanatismo contro i diversi. Questo è un messaggio che ci ha lasciato un grande Papa, Giovanni Paolo I.

Vi auguro ogni bene e vi invito a ricordare che dalla grotta, dalle viscere di Madre Terra, nasce il re della Verità il quale, un tempo calunniato dagli uomini di potere, attende di tornare a governare per ristabilire la Pace nel Mondo.

Sinceramente,

Il vostro Michele Allegri

sabato 22 novembre 2008

LA GUERRA GIUSTA E... LA NOBILTA' TEMPLARE



Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

dopo aver avuto le conferme che mi aspettavo, rompo il silenzio e torno a parlarvi di un argomento che è stato oggetto di una tavola rotonda alla quale ho partecipato come relatore, in qualità di esperto di politica internazionale e di storia. La conferenza è stata anche un’occasione particolarmente felice per me perché è stato citato “ Dossier: i nuovi Templari” come uno dei libri più innovativi e più letti sull’argomento. Mi occupo di Templari da quasi diciotto anni e lo faccio senza avere in tasca nessuna tessera di partito e senza appartenere a questa o a quella parte.
Come sapete, io faccio solo gli interessi della gente, che vuole essere informata, e della Verità, davanti la quale gli spiriti eletti si devono inchinare. E’ per questi motivi che ciò che io scrivo disturba i sonni di molti ma non preoccupatevi: ho due spalle cosi!

Il Convegno ha avuto come tema centrale le Crociate e il concetto di guerra nel diritto internazionale medievale. Una discussione che sicuramente vi può interessare, poiché abbiamo parlato molto di Ordini cavallereschi e religiosi del Medioevo e, quindi, anche dei Templari. Vi faccio, quindi, un piccolo resoconto di quello che ho detto.
Il mio intervento sulla geopolitica medievale è partito da alcune considerazioni di carattere generale, che avevo già espresso nel Dossier, in merito all’Europa medievale, che è stata descritta da me come una fortezza laica, un bastione guidato da imperatori franco-tedeschi e come una Respublica Christiana il cui cuore pulsante batteva a Roma. E’ attorno a quest’asse culturale e politico che si è sviluppata la storia europea, ma non solo, dal Medioevo in avanti. E’ quel fenomeno che gli studiosi di politica internazionale e gli storici chiamano col termine tecnico di Eurocentrismo, per cui tutto ciò che avviene nel mondo dipende da ciò che avviene in Europa.
Ho, poi, esposto la differenza concettuale che vi era nel diritto internazionale medievale tra le guerre di missione, le cosiddette Crociate, e le faide, che contrapponevano i nobili cristiani indipendentemente dal fatto che vivessero sotto lo stesso tetto istituzionale, politico e religioso, dell’Impero e del Papato.
Le Crociate, per il diritto internazionale di quel tempo, erano definite col termine latino di Justi belli, cioè guerre giuste, sia che fossero di aggressione o di difesa.
Quando uso il termine di guerra giusta, intendo parlare di guerra giustificata e non già di giustezza della guerra, della Crociata in sé per sé. Il presupposto che permetteva di giudicare una guerra giustificabile, e quindi giusta, era quello di ottenere l’approvazione da parte della massima autorità religiosa del tempo e cioè dalla Chiesa, nella figura del Pontefice romano. Le Crociate, oltre ad essere benedette dalla Chiesa, furono anche un escamotage tattico attraverso il quale alcuni Pontefici, a partire dal 1100, fecero cessare le faide interne tra nobili e feudatari, dando loro le giuste motivazioni e giustificazioni perché scaricassero la loro sete di guerra verso i nemici della fede cattolica esterni ed interni, e cioè verso i musulmani, gli ebrei e gli eretici cristiani.
I prìncipi e le popolazioni che si sottrassero a questi richiami dei Papi diventarono di fatto anche loro, come i sopraccitati infedeli ed eretici, automaticamente, hostes perpetui, cioè secolari nemici dell’autorità della Chiesa e di Dio.
Questa posizione fu portata avanti da Papi come Gregorio VII e come Papa Urbano II i quali intesero trovare una soluzione manu militari contro i nemici della Chiesa di Roma. Contro i saraceni che occupavano i Luoghi Santi della passione di Gesù e contro i cristiani eretici che, aspirando ad una chiesa più povera e più spirituale, acquistavano una sempre maggiore credibilità agli occhi delle popolazioni dell’Occitania e dei loro nobili locali. E’ lo stesso San Bernardo a lamentarsi che in Occitania, in seguito alla diffusione della chiesa catara cristiana, il popolo non andava più a messa e i sacerdoti erano costretti a fuggire. Si capisce benissimo, quindi, quale preoccupazione destassero i movimenti ereticali.
I soldati che, un tempo, combattevano senza regole nelle faide tra i nobili, i briganti, per usare un’espressione di Papa Urbano II, magicamente, con tre colpi di spada sulle spalle, una benedizione all’armatura e agli speroni ed una croce appuntata sulla divisa, furono trasformati dalla Chiesa di Roma in cavalieri. A loro, la gerarchia ecclesiastica cercò di dare un codice di comportamento da usarsi durante le operazioni militari e, senza nessuna remora, concesse loro la licenza di uccidere altri esseri umani, anche i cristiani che non si sottomettessero a Roma.
In cambio del loro sacrificio in battaglia, i Pontefici promettevano ai cavalieri crociati il paradiso celeste e, qualora fossero sopravissuti agli scontri, lauti bottini di guerra e appezzamenti di terreno da coltivare o da gestire.
I cavalieri, i crociati, in verità, non si rivelarono mai né senza macchia né senza paura ma, in molti casi, continuarono a comportarsi da veri briganti, da predoni che, vigliaccamente, se la prendevano con i civili e gli indifesi. Per esempio, alcuni crociati non ebbero alcuna esitazioni ad uccidere la sorella del Saladino mentre altri, guidati da Simon De Monfort, non si fermarono neanche davanti alle donne e ai bambini di fede catara cristiana, che furono squartati e bruciati vivi.
Il diritto internazionale del tempo, proprio in seguito a questi comportamenti, ad un certo punto, si autoriformò, facendo venire meno il concetto di guerra giusta tra pari e sostituendolo con quello di repressione nei confronti dei non-allineati, registrando ciò che era avvenuto per i musulmani, gli ebrei, gli eretici cristiani e i pagani, cioè gli abitanti delle campagne, che restavano dediti ad antichi culti locali. Come si sa, il diritto internazionale, a differenza di quello interno, sta al passo con i tempi e registra, cioè codicizza, usi e costumi, elevandoli al rango di leggi.
Le Crociate, inoltre, non furono un successo né dal punto di vista politico né da quello prettamente militare, tanto che i luoghi santi della cristianità furono tutti riconquistati dai musulmani.
I Templari, la cui decadenza morale era, sul finire del tempo delle Crociate, sotto gli occhi di tutti, come ha dovuto riconoscere anche la dott.ssa Frale in un suo intervento sull’Osservatore Romano, furono sconfitti in molte battaglie, tra le quali quella pesantissima a San Giovanni d’Acri. In seguito a questa tragica disfatta militare, il poeta provenzale Rostan Berengario di Marsiglia, come abbiamo riportato nel Dossier, fu autore di un intervento di fuoco contro la codardia manifestata dai Templari in battaglia:

“I Templari sciupano il denaro destinato a riconquistare il Santo Sepolcro per farsi belli davanti al mondo; ingannano il popolo ed offendono Dio con la loro fiacca ostentazione…visto che così a lungo hanno consentito agli infidi turchi di mantenere il possesso di Gerusalemme ed Acri, visto che fuggono più veloci del falco reale, è peccato, a mio avviso, non liberarsi di loro una volta per tutte”.

Nel mio intervento in quella conferenza, ho voluto puntualizzare che la “decadenza morale” dell’Ordine del Tempio, della quale alcuni storici parlano in maniera approssimativa, non è il segno di un cambiamento di rotta rispetto ad una direzione che sarebbe stata presa nel 1128, cioè da quando la milizia templare si trasformò in un Ordine monastico.
Infatti, il poeta provenzale sopraccitato si limita a rendere pubblico un comportamento che, in realtà, i Templari avevano tenuto da sempre, anche prima del 1128, anche prima di ottenere la Regola dal Papa. Ai Templari non interessava la plebe né volevano difendere con le armi una religione che non sentivano come propria e, furbescamente, evitavano di farsi troppi nemici. Non ce l’avevano con i catari, contro i quali non si schierarono nella Crociata del 1209, poiché non li consideravano pericolosi per i loro progetti, e non ce l’avevano con i mussulmani, con i quali avevano inaugurato a Gerusalemme un florido commercio di false reliquie. Ciò che stava maggiormente a cuore ai templari era la politica, intesa come gestione del potere, la diplomazia, il commercio e l’amministrazione dei soldi e dei beni altrui, come era in uso presso i nobili del tempo.
I Templari, infatti, non erano briganti, non avevano bisogno di diventare cavalieri e di lasciarsi alle spalle un passato da malandrini. Erano cavalieri, all’occorrenza, anche senza combattere.
Quando nacquero nel 1118, i Templari erano solo nove nobili francesi, che si recarono a Gerusalemme per compiere una missione che era quella di scavare sotto il Tempio di Salomone e di riportare in Europa una Verità scomoda da mettere sul piatto della politica, per contare di più ed avere maggiori privilegi e poteri.
In nove non avrebbero potuto certamente difendere i cosiddetti pellegrini cristiani contro le decine di migliaia di soldati mussulmani che il Norandino o il Saladino avrebbero schierato contro di loro. Nella migliore delle ipotesi, i musulmani li avrebbero fatti prigionieri.
Infatti, non si ha traccia di nessun documento storico che parli di imprese militaresche di quei nove nobili templari in un periodo che va dal 1118 al 1128.
I nobili, poi, come è nella tradizione militare fino al 1789 circa, cioè fino alla Rivoluzione Francese e ancora sotto Napoleone, hanno sempre comandato i battaglioni in qualità di ufficiali e non hanno mai compiuto azioni di guerra diretta. E così avevano fatto anche i primi nobili Templari, i quali non avevano certo bisogno di combattere in prima persona e di nobilitarsi agli occhi dell’Imperatore né a quelli del Pontefice.
L’unica cosa che contava nel Medioevo, per gestire una qualche forma di potere, era avere nelle vene il sangue blu, il sangue della nobiltà, il blasone di famiglia e i beni da amministrare, soprattutto le rendite fondiarie. E i nove templari originali avevano tutte e tre queste cose.
Solo in seguito, a partire dal 1128, quando questo gruppo di nobili templari decise di trasformarsi per convenienza in un ordine monastico dipendente dal Papa (Papa Onorio II concedette loro esenzioni fiscali e privilegi), ecco che quel gruppo di nobili apre anche ai non nobili, alle classi inferiori che avevano bisogno di aumentare di rango e di censo attraverso un cavalierato che era benedetto dalla Chiesa. Così i capi del Tempio avevano trovato la “carne fresca” che si sarebbe fatta macellare nelle battaglie delle Crociate, mentre loro accumulavano ricchezze e documenti compromettenti per condizionare la politica laica ed ecclesiastica del tempo.
Come hanno testimoniato molti templari davanti alla Santa Inquisizione, si diventava cavalieri del Tempio con una cerimonia che avveniva in totale segretezza, nella quale il neofita rinnegava la fede cristiana e lo stesso Gesù davanti ai suoi superiori nobili.
In sostanza, i Templari, i capi, rimanevano legati alle tradizioni religiose pagane di famiglia e se ne infischiavano di aver preso i voti monastici, se ne infischiavano della Chiesa e del Papa e continuavano a perpetuare segretamente il loro credo pagano, idolatrico ed anticristano.
De Molay, De Charnay, De Gonneville, per fare alcuni esempi di capi templari, non erano certamente nobili cristiani, erano nobili, punto e basta. Appartenevano ad antiche famiglie nobiliari che esistevano prima dell’avvento di Gesù. Molti esponenti di queste antiche famiglie nobili del nord Europa avevano svolto anche il ruolo di capi religiosi, tanto da assecondare la diffusione tra le loro genti di dei tutelari pagani come Cernunnos e Bèlissena che, non è un caso, ricompaiono nel pantheon templare sotto i nomi di Bafometto e Nostra Signora, ma non solo.
Guido da Lusingano, per esempio, che fu un potente nobile templare di Gerusalemme, era conosciuto come “il vedovo tenebroso ed inconsolato della fata Melusina”. Si diceva che i suoi figli avessero le branchie al posto dei polmoni e che la sua sposa, Melusina (Mère Lusina ossia Madre Lusina) vivesse sotto il castello templare di Gisors, da quando il marito aveva scoperto i suoi piedi palmati, come quelli di un’oca.
I Lusignano, guarda caso, erano i signori di Stenay ed erano imparentati con gli antichi re Merovingi, con i nobili Templari Blanchfort e con gli Hautpoul, i signori di Rennes Le Chateau, le cui deformità fisiche, secondo molte leggende, derivavano dall’incrocio di uomini e donne con strani esseri marini… che avevano il sangue blu.
Per conoscere meglio queste leggende sulla razza ibrida che governò anticamente la Francia e che fu tutt’uno con i capi dell’Ordine del Tempio, vi consiglio la lettura di un libro molto interessante e, sotto certi punti di vista, divertente. Inoltre si tratta di un vero documento storico.
E’ stato scritto nel 1670 da un sacerdote francese di nome Montfaucon de Villars.
Il suo titolo, tradotto in italiano, è Il conte di Gabalis, ovvero conversazioni sulle scienze segrete.

Buona lettura e… a presto!
Dott. Michele Allegri

martedì 28 ottobre 2008

LA VERITA' VI FA MALE LO SO...

Cari amici, bloggers e semplici curiosi, caro pubblico!

Questo è l’ultimo post prima dell’uscita del mio nuovo libro e della seconda edizione aggiornata di Dossier: i nuovi Templari.
Per questo post non ci saranno commenti.
Intervengo per segnalare a tutti voi un fatto curioso, forse inquietante, che è accaduto in un blog che tratta di criminologia, sètte, movimenti religiosi e soprattutto di movimenti neotemplari.
E’ successo che, nel corso di una discussione nella quale si accennava al mio libro, un blogger che si firma Guiscardo, e che dice di parlare anche nome di altri, ha scritto che, con altri, sta mettendo a punto per uno scrittore/dottoreuna sorpresina”, un “fuoco di artificio” dal quale uscirà “con le ossa rotte”, con la “reputazione” distrutta. Il “caro scrittore” è definito un “millantatore”, che deve trovarsi un “nascondiglio” perché lo si minaccia di cagionargli un danno, fisico e morale.
Guiscardo non è ironico, non sta giocando, usa, in un blog che non è il suo, un linguaggio violento, da sfida, invita lo scrittore a chiedere scusa perché così “forse si salva”. Ma si salva da che cosa?
Da un attentato, mi viene da chiedere?
Bene, se tanto mi dà tanto, lo “scrittore” in questione, il “dottore” che deve pensare
a salvarsi la reputazione”, visto che si parla di Dossier: i nuovi Templari, sono proprio io, Michele Allegri!
Ma il blog in questione è pieno di curiosità, di particolari che voglio farvi conoscere. Per cui andiamo avanti.
Dopo un intervento nel quale è stato aggiunto un nickname al nome Guiscardo, preceduto dal nome Roberto, il suddetto non è più intervenuto, probabilmente perché ha capito, ma solo in quel momento, che era stato identificato con una persona ben precisa, un neotemplare che si dice esperto di informatica, di computer, di ID e che, nonostante non sia nemmeno laureato, ultimamente si è presentato ad un Lions Club toscano con le credenziali dello storico, almeno così è scritto in una pagina web.
Si tratta di un nickname che ha a che fare con gli inferi e che il suddetto usa per gli amici e per intervenire in moltissimi forum.
Lo stesso individuo è conosciuto da tutte le osservanze neotemplari alle quali, di volta in volta, o ha chiesto di collaborare o ha fatto domanda per entrare e, per quello che io so, alcuni gran priori lombardi e romani lo hanno tenuto a distanza.
La stessa cosa che ho fatto io quando, per la prima volta, inviò una e-mail a templarcenter@libero.it presentandosi come capo di un gruppo di giovani neotemplari che si muovevano sotto un fantomatico Priorato, la cui sigla ricordava (o ricorda) maldestramente il Priorato di Sion.
Dopo tante lusinghe ed apprezzamenti nei confronti del mio saggio, il suddetto mi chiese, al telefono, di incontrarmi di persona, perché poteva darmi informazioni di prima mano su molti neotemplari italiani che lui conosceva e che aveva frequentato. Appena ho capito dove il suddetto voleva andare a parare, mi sono innervosito alquanto e l’ho lasciato, come si suol dire, nel suo confuso brodo, troncando la conversazione.
Una volta gli ho scritto anche che il suo pensiero era confuso e contraddittorio, perché alla mattina mi scriveva esaltandomi, alla sera faceva comunella, nel suo blog, con un altro personaggio, anch’egli molto conosciuto e che usa un nomignolo spagnolo, dandomi dello scrittore eretico, di fantascienza, dello scribacchino…
Tante volte mi sono divertito con il neotemplare in questione a giocare con lui nel suo blog, solo perché lui lo aveva fatto nel mio, tre anni fa, cercando di sbeffeggiare il mio lavoro, solo perché ho dato molto spazio all’Osmth di Osservanza Atlantica. Già a quel tempo, il suddetto agiva istigato dal soggetto col nickname spagnolo, che si firmava allora RSDM o RDSM (spelling: R di Roberto, S di Sergio, D di Domodossola, M di Mantova).
D’altra parte, si poteva solo giocare con uno che si prende sul serio, che crede veramente di essere portatore di una missione per il ristabilimento mondiale dell’Ordine templare, attraverso l’unificazione dei vari movimenti neotemplari. Lui che, a seconda, si definisce gnostico o cattolico, non accertandosi, nonostante glielo abbia detto più volte, che le due posizioni sono inconciliabili. Lo gnosticismo è un’eresia!
Mi spiace che il suddetto abbia trovato un “cattivo maestro”, che per molto tempo lo ha usato, dandogli motivazioni ideologiche che non hanno contatto con la realtà storica.
Io non c’è l’ho su con il giovane neotemplare. Sono contento se si diverte a giocare, a criticarmi, a sbeffeggiarmi, lo sono meno quando si passa il limite e si fanno minacce e ricatti velati.
Veniamo al punto: perché sono preso di mira?
Vi spiego l’architrave di questo progetto.
Il mio libro, Dossier: i nuovi Templari, ha colto nel segno.
La gente ha letto, ha imparato tante cose, ha confrontato tante posizioni pro e contro, ha avuto gli strumenti per valutare certi fatti storici e dell’attualità. Noi non abbiamo messo parti della storia sotto il tappeto per far vincere fittiziamente una parte piuttosto che un’altra. Il nostro lavoro è stato impeccabile ed imparziale, i nostri dati sono tutti plausibili ed è questo il motivo che fa scatenare queste e altre reazioni.
Con l’azione perpetrata in quel blog, cosa vogliono fare?
Vogliono screditare me come scrittore per screditare quello che scrivo, perché i mandanti di questa operazione sanno benissimo che quello che scrivo è vero, è ciò dà molto fastidio. Si diranno tante balle su di me, saranno fabbricate tante prove fasulle: da qui in avanti, state attenti alle bugie che leggerete e sentirete sulla rete e tenetemi informato su tutto.
I mandanti sanno che il libro ha venduto, ha avuto successo, che il pubblico presta attenzione ai miei interventi e alle mie riflessioni e si sono spaventati perché sto per pubblicare un secondo libro.
Ebbene, sappiate che ne sto preparando altri tre!
I mandanti e gli esecutori si preparino a leggere i miei nuovi libri! Accolgano con mente aperta i nuovi dati che porterò, escano dall’orticello delle solite letture stantie e superate dalle nuove indagini ermeneutiche! Imparino che la ricerca si muove anche grazie al metodo induttivo e non solo a botte di documentucci tirati fuori furbescamente per ogni occasione d’emergenza!
E, soprattutto, i mandanti, non carichino a manovella esecutori ingenui e sprovveduti, per poi lasciarli da soli col cero in mano quando sono scoperti. Imparino a prendersi le proprie responsabilità, cominciando col mettere il proprio NOME e COGNOME nero su bianco, come faccio io quando firmo le mie affermazioni.

Grazie a tutti,

Il vostro Michele Allegri

lunedì 13 ottobre 2008

17 OTTOBRE 1307-17 OTTOBRE 2008: LA STORIA SI RIPETE!

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

come vedete, sono tornato a dialogare con voi in questo spazio e lo faccio, come ben sapete, più che volentieri. Come sempre, in tanti mi avete scritto e mi stupisce, questa volta, che quattro nuovi Templari mi abbiano comunicato il loro apprezzamento e mi abbiano chiesto di cercare di rispondere loro su alcune considerazioni e questioni che, di seguito, affronteremo.
Un paio di neotemplari mi hanno comunicato, inoltre, che l’ambiente neotemplare italiano versa sempre più in condizioni disperate. Ci sono “continue lotte per i posti più visibili”, continue schermaglie e scaramucce tra Osservanze ma soprattutto ci sono scissioni, l’ultima delle quali riguarda l’Osmth di Venceslai, che ha visto fuoriuscire un nutritissimo ed affiatato gruppo di cavalieri alla cui testa sta il dott. Corona, che ha fondato l’ennesima associazione neotemplare italiana. Al di là dello sbandierato concetto di unità e fratellanza templare, ci sembra di capire che ogni neotemplare, in cuor suo, coltiva un sogno d’indipendenza e di obbedienza solo a sé stesso oppure si potrebbe parlare della dittatura ideologica di alcuni gran priori che non sanno cosa è la Democrazia.
Infine, mi sono state segnalati tutta una serie di comportamenti già ampiamente stigmatizzati su questo blog: che i neotemplari non fanno nulla di straordinario, che amano solo riunirsi a cena per rimpinzarsi con “cibo scadente”, che si parlano addosso in modo approssimativo riguardo ai loro fantomatici progetti, che allungano di tanto in tanto qualche centone di euro per essere ospitati in qualche chiesa di periferia dove avvengono le cosiddette investiture, anzi, sarebbe meglio dire le pseudo-investiture, visto che le Osservanze neotemplari sono solo apparentemente degli ordini cavallereschi o religiosi e che, in verità, non sono riconosciuti né dallo Stato italiano né dalla Santa Sede. Dato che sono solo delle associazioni non riconosciute, mi chiedo che motivo abbiano di fare investiture cavalleresche con tanto di spadone da girarrosto e perché non spieghino che i titoli conferiti in quell’occasione, cavaliere, commendatore o balivo, sono semplicemente cariche goliardiche ad uso interno dell’associazione.
Ci sono, infatti, neotemplari che riportano il loro grado nei curricula che allegano per fare i concorsi pubblici, come fosse una decorazione o un riconoscimento legale che fa punteggio.
Noto, guardando i siti di riferimento, che, impropriamente, alcuni noti gran priori nostrani, come se fossero a capo di Ordini cavallereschi legalmente riconosciuti, invitano i loro iscritti militari, carabinieri o poliziotti, a mettersi in divisa nei capitoli o nelle cerimonie in chiesa, e ad indossare, sopra alla divisa, le loro fasce azzurre di ufficiali e le loro appropriate decorazioni al merito o di servizio.
A mio avviso, le nobili divise dei difensori della Repubblica Italiana e della Democrazia parlamentare non dovrebbero mischiarsi con mantelli fatti per goliardici incontri e per scampagnate fuori porta.
Comunque, ognuno è libero di comportarsi e di regolarsi come meglio crede…

Scelgo appositamente questa giornata, questa ricorrenza, per riprendere il filo di alcune argomenti che avevo iniziato a trattare, facendo uno zoom sulle lucide osservazioni che mi hanno sottoposto alcuni neotemplari.
Oggi è il 13 ottobre, una giornata nella quale ricorre l’anniversario dell’inizio della fine dell’Ordine del Tempio, avvenuto 701 anni fa.
Il 13 ottobre del 1307, infatti, alle sette del mattino, le principali sedi dei Templari sul suolo di Francia , compreso il quartier generale di Parigi dove si trovava il Maestro De Molay,furono violate dalle truppe di re Filippo IV, le quali, per introdursi in maniera fraudolenta, usarono il pretesto di un banale controllo fiscale mentre, in realtà, nascondevano l’intenzione di arrestare durante la notte la maggior parte dei cavalieri.
Per condurre a termine quest’operazione manu militari, Re Filippo IV aveva dovuto ottenere il benestare da parte di Papa Clemente V, sia perché le sedi dell’Ordine, grazie alle speciali garanzie e prerogative concesse dalla Chiesa, erano, sulla carta, inviolabili e ritenute extra-territoriali
(come le sedi diplomatiche) sia perché nessun laico e nemmeno un re poteva mettere le mani su dei monaci senza il consenso del potere ecclesiastico. E siccome l’Ordine del Tempio era composto da monaci e dipendeva gerarchicamente dal Papa, e solo da lui, solamente il Pontefice poteva dare l’autorizzazione all’arresto.
Il declino dei banchieri di Dio iniziò in quel giorno e, come nei corsi e ricorsi della storia di Giambattista Vico, oggi, come allora, in questo stesso giorno, la finanza mondiale, le banche e il loro modello drogato di fare soldi e speculazioni entrano definitivamente in crisi. Come allora, i potenti si riuniscono e si chiedono quali soluzioni siano da apportare a questa crisi finanziaria che non ha precedenti nella storia più recente.
Ma torniamo ai Templari.
Come ben sapete, nove cavalieri francesi di famiglie blasonate, nel 1118-1119, avevano deciso di recarsi in Terrasanta per proteggere i pellegrini che si recavano al Santo Sepolcro per lucrare indulgenze per la salvezza delle loro anime. I nove cavalieri stabilirono la loro roccaforte in Palestina, a Gerusalemme, sulle rovine del Tempio di Salomone. Da lì la denominazione di Milizia del Tempio, dieci anni prima di farsi riconoscere dalla Chiesa di Roma.
In realtà, invece, i nove fondatori si erano recati a Gerusalemme con il preciso compito, o mandato, di ritrovare sotto le rovine del Tempio salomonico un quid, un qualcosa di estremamente prezioso che poteva sconvolgere la storia così come noi la conosciamo.
Questa ricerca, o Queste, per usare un’espressione dei romanzi del Graal, è oggetto di vivi dibattiti da parte di storici, scrittori e giornalisti, per il fatto che in dieci anni di stanziamento sulle rovine del Tempio non si conoscono battaglie o imprese condotte da quei Templari a difesa dei cristiani. D’altra parte, come avrebbero potuto 9, 10, 11 templari difendere i pellegrini dagli assalti di migliaia e migliaia di musulmani?
Se ne deduce, quindi, che i Templari avviarono un’attività di altro tipo, un lavoro, come è stato definito da noi nel Dossier, da archeologi ante litteram. Quei templari fecero, infatti, molti scavi sotto le fondamenta del Tempio di Salomone. Ma per trovare cosa, ci chiediamo e, ancora di più ci domandiamo: da chi furono inviati in missione?
Secondo alcuni storici inglesi ed americani, un’organizzazione ben più potente del Tempio governava da dietro le quinte l’Ordine. Per alcuni sarebbe il sempre presente Ordine del Priorato di Sion che aveva il suo quartier generale sul monte Sion e le cui iniziali P e S si possono ammirare nel rosone della chiesa dedicata al vescovo Sulpicio a Parigi, il santo della città di Bourges, l’ombelico della Francia esoterica nella quale ciascuno di voi può visitare gli antichi palazzi cinquecenteschi dedicati all’alchimia e ai misteriosi Rosacroce.
Lo scopo di quell’ organizzazione che si sarebbe nascosta dietro ai Templari era utilizzare questa milizia cristiana per girare indisturbati in Terra Santa e per ricevere finanziamenti da parte di governi e di re al fine di pagare le maestranze locali per aiutare i nove templari ad individuare preziose reliquie, forse il Santo Graal, forse l’Arca della Alleanza. Forse, più probabilmente, ciò che quei nove nobili templari erano stati mandati a trovare erano le tracce della presenza di qualcosa di strano nel sottosuolo della zona.
Sotto al Tempio di Salomone, infatti, come a Rennes le Chateau, si diramano una serie di gallerie, di grotte e di cunicoli nei quali è possibile visitare i resti di città sepolte che conducono ad un luogo ancora più in profondità e ad un tesoro favoloso…
Non spaventatevi amici! Il Corriere della Sera di martedì 30 settembre ha pubblicato un articolo riguardante “l’Italia segreta”, un viaggio nel sottosuolo da Torino a Palermo, censendo più di 1099 cavità che sarebbero, udite udite, ancora abitate.
Le vie che corrono sotto al Tempio dedicato a Salomone sono state percorse anche da molte popolazioni del passato che là celebravano alcuni tipi di cerimonie.
Per chi non lo sa o per chi non ha avuto mai l’occasione di leggere la Bibbia (l’Antico Testamento), Salomone fu un re ebraico che, alla fine dei suoi giorni, abbandonò il culto del dio Adonai o Jahvè, lo stesso dei cristiani, per tornare ad adorare l’antico dio fenicio, degli Ammoniti e dei Tirii, Baal o Moloch, il genio del fuoco che potremmo paragonare all’idolo templare Bafomet, il dio sincretista che ha gli attributi di Pan, il dio Tutto dei Greci che, con le corna, la barbetta, le orecchie a punta e le zampe da capra, scorazzava per la regione dell’Arcadia suonando il flauto.
Lo stesso comportamento di re Salomone, di un ritorno alle origini, fu adottato anche da Aronne, fratello di Mosè che, quando, il profeta andò a prendere da Jahvè, “il dio geloso”, le tavole con le leggi, ne approfittò per costruire, con il benestare di tutto il popolo ebraico, un grande vitello d’oro da adorare come dio. Il vitello d’oro è il simbolo dell’opulenza ma anche di una certa paganità che il popolo ebraico coltivava da sempre, avendo avuto come dei di riferimento Baal, Moloch e Astarte.
La Chiesa di Roma, dal Medioevo in avanti, si assunse il compito di combattere il paganesimo e l’idolatria ancora vivente nelle campagne, trasformando gli dei pagani ed orientali Baal e Astarte in demoni con il nome di Baalzebub o Astarote. Evidentemente, in pieno 1300 i culti degli dei pagani non erano affatto scomparsi.
Mutatis mutandis, questa lotta al mondo pagano e all’idolatria continua nelle parole pronunciate qualche giorno fa da Papa Benedetto XVI a proposito della rincorsa futile al denaro, all’oro, alla ricchezza che offusca i veri valori della vita ma che, soprattutto, fa dimenticare il vero amore filiale che l’uomo deve a Dio, suo creatore. Insomma, bene o male, lo stesso rimprovero che Mosè riservò al suo popolo che fu condannato a bere l’oro fuso del vitello.
Si può ben dire che in Salomone, in Aronne e nei Templari si attesta la medesima linea di comportamento: le novità religiose rappresentate dai nuovi culti estranei alla comunità, siano essi Jahvè per Salomone e Aronne o Gesù per i Templari, sono respinte alla luce del sole o in segreto, in nome di una Tradizione religiosa pagana antidiluviana.
Fatto sta che il paganesimo rimase e, possiamo dire, rimane sempre un elemento centrale della spiritualità dell’uomo.
Lo stesso Clemente V, quindi, accettò di dare il via libera al re francese per far arrestare i capi del Tempio, proprio perché le voci sulle loro pratiche devozionali pagane, idolatriche e magiche erano sempre più sulla bocca di tutti, dai nobili della corte del re ai vescovi delle diocesi più importanti.
La fine del Tempio aprì la strada al consolidamento delle pratiche portate avanti dalla Chiesa per l’estirpazione forzata della religione pagana e della magia. La tortura, l’indice dei libri e i roghi contro gli eretici, i pagani, le cosiddette streghe o gli stregoni o untori, divennero degli strumenti quotidiani attraverso i quali la Chiesa di Roma, assieme a sovrani cristianissimi, intraprese questa lotta, che inizia con la crociata contro gli albigesi o catari.
I catari, che erano cristiani gnostici, consideravano Gesù un angelo del vero Dio ed affermavano che la Chiesa di Roma era la Sinagoga di Satana, che era corrotta, violenta, materialista e devota all’Anticristo. Essi avevano organizzato una fortee radicata chiesa nella regione occitana, che si estende da alcune zone della Spagna meridionale fino alla Lombardia.
Le stesse argomentazioni polemiche verso la Chiesa di Roma furono utilizzate, qualche secolo dopo, dal monaco Martin Lutero e dai riformatori cristiani protestanti, che ruppero l’unità cristiana dell’Europa riunita sotto un Papa.
I catari, che furono ingiustamente accusati dalla Chiesa di Roma di adorare il gatto nero e, quindi, il demonio, ritenevano, come i manichei orientali, che gli Dei fossero due soltanto: uno del bene e uno del male. Il Dio dell’antico testamento, il dio geloso degli ebrei, il dio vendicatore e della guerra, era considerato come il Demiurgo platonico, cioè il dio della carne, della materialità, mentre il vero padre che stava nei cieli e non in Terra era puro spirito e Gesù, che era un suo angelo, si era incarnato per far conoscere all’umanità intera chi fosse il loro vero creatore.
I catari consideravano la croce un simbolo di Satana e non ritenevano che Gesù si fosse incarnato per espiare le colpe di tutti. Non assecondavano le voluttuosità della carne e condannavano il matrimonio e il generare figli, poiché attraverso la procreazione si propagava il regno fittizio ed impostore del demonio o demiurgo. Per questa radicalità religiosa e per altri fatti connessi al ruolo della donna presso i primi cristiani e al segreto del Graal custodito dai catari nelle grotte del Sabarthès che, secondo molte leggende del Razès sarebbe passato ai Templari durante l’assedio di Montesegur, questi cristiani gnostici dovettero essere eliminati fisicamente, anche perché la loro influenza sui nobili e su parte della popolazione locale era divenuta talmente forte da mettere in crisi l’intera chiesa paolina di Roma.

A questo punto faccio entrare in scena un nuovo Templare di un’importante osservanza italiana che “è fiero di portare sulle spalle la fiaccola, la luce di verità dell’Ordine” e che mi ha scritto domandandomi perché la Chiesa cattolica, che ha sempre predicato l’amore verso il prossimo, ha poi utilizzato la tortura e la pena capitale per sconfiggere chi la contestava, a partire soprattutto da quei movimenti cristiani medievali pauperisti, come i catari o i dolciniani che predicavano, in nome di Gesù, il ritorno ad una Chiesa povera. “Per non parlare”, dice ancora il signor nuovo Templare, di quanti “cristiani, come Lutero, Calvino e Zwingli, contestavano la vendita delle indulgenze, per cui veniva garantito il paradiso o il lavacro dai peccati a coloro che davano soldi alla Chiesa”.
A questa contestazione se ne affianca un’altra, fatta da un altro neotemplare di un osservanza diversa da quella precedente che, attraverso una lettera, si chiede, dopo aver letto alcuni libri del giornalista Pinotti, “ perché la Chiesa di Roma predica bene ma razzola male, perché contesta il capitalismo selvaggio e si ritrova invischiata col mondo profano, possedendo banche come lo IOR o patrimoni immobiliari di centinai di milioni di euro, come può la Chiesa farsi servire da banchieri cattolici e piduisti come Calvi e Sindona, come ha potuto avere al suo fianco personaggi discutibili come monsignor Marcinkus, come fa a farsi affiancare da organizzazioni ricche e potenti come l’Opus Dei che hanno tra le sue file banchieri e finanzieri come Gianmario Roveraro…”.
Il neotemplare chiude dicendo che la tanta pubblicità intorno alle “scoperte” della dott.ssa Frale copre l’intenzione di non far passare Clemente V come colpevole della fine dell’Ordine. Secondo il neotemplare, poco importerebbe alla Chiesa dei Templari, della loro riabilitazione, visto che il libro del Vaticano è venduto a suon di migliaia di euro. La vera intenzione sarebbe solo quella di riabilitare Clemente e dare tutta la colpa di ciò che è accaduto al re francese.
Si, è vero, dico io, sono domande ed affermazioni legittime quelle sollevate da questi neotemplari ma provo a dare delle spiegazioni su alcune cose che, lungi da me, non vogliono che appaiono come delle giustificazioni di atteggiamenti errati della Chiesa.
La Chiesa, per poter svolgere il suo ministero e per annunciare al mondo le sue verità, ha avuto bisogno, fin dalla sua nascita, di conquistarsi degli spazi di comunicazione. Per questo, talvolta, ha dovuto misurarsi col potere e, quindi, con il mondo, giacché il messaggio cristiano della Chiesa non è prettamente spirituale né è radicale come quello dei catari o dei dolciniani ma è un messaggio universale, che vuole contribuire a migliorare anche le condizioni materiali di molti e ad estendere il concetto di pace tra i popoli. Per questo la Chiesa ha sempre cercato con la diplomazia, ma anche con gli eserciti, di fare da mediatore tra il cielo e la terra, tra Dio e i potenti della Terra.
Non dimenticatevi che per sconfiggere il paganesimo e per istaurare il culto del dio rivelato, i padri della Chiesa dovettero compromettersi con l’imperatore Costantino, colui che veniva definito “il Cristo” e che vedeva in un unico Dio rivelato il miglior modo di consolidare il suo potere persona instrumentum regni, cioè uno strumento di potere, un mezzo utile per avere un impero coeso intorno alla sua figura, una concezione ben diversa da quella che avevano i primi protomartiri cristiani.
Così facendo, la Chiesa di Roma ha voluto appoggiarsi sulle stampelle del potere temporale di imperatori, re, principi, nobili e nella nostra epoca, perché no, di finanzieri e di banchieri non troppo onesti…
Ma non solo nella nostra epoca c’è stata una compromissione della Chiesa col potere finanziario, perché, se ben guardate, pur essendo proibita l’usura, la Chiesa utilizzò i Templari per fare cassa e per riconquistare posizioni di prestigio militare con le Crociate. In cambio, per molto tempo, fu taciuta o sopportata la religione segreta dei cavalieri del Tempio, il loro esoterismo sincretista, i loro culti antidiluviani di marca pagana ed anti-cristiana.
Finite le Crociate, aumentando a dismisura il potere finanziario dei Templari che appariva ormai distante dagli interessi della Chiesa e dalle sue pratiche devozionali, essi divennero una vera e propria minaccia. Ecco dunque che, con lucida predeterminazione, venne progettato da parte di Clemente e del re francese il modo di sbarazzarsi del più grande Ordine cavalleresco che la storia conobbe.
Come ricordano i neotemplari dott. Stelio Venceslai e prof. Nicolas Haimovici a pagg. 230-231 del loro libro De Militum Templi Ordinis Regula Libriisque Cognitis, “Papa Clemente V emana la bolla Facies misericordiam con la quale ordina arresti ed interrogatori, la bolla Ppastorali praeminentia con la quale ordina a tutti i principi e sovrani cattolici di arrestare i templari nei loro rispettivi Stati e la bolla Ad perpetuam rei memoriam con la quale statuisce sul sequestro e sulla messa sotto tutela dei bene dell’Ordine” ( alla faccia di quanti sostengono che Clemente non c’entra niente con la caduta dell’Ordine. Per gli accademici ci vuole una bella faccia…)
Lasciatemi fare il solito paragone ma a me paiono gli stessi tipi di provvedimenti che sta consigliando il Fondo Monetario Internazionale ai governi più ricchi nei confronti dei responsabili degli attuali crack finanziari e delle loro banche di riferimento.
La storia, come vedete è sempre quella: gira e rigira si ripete…
Ah, dimenticavo… leggete il già citato libro di Venceslai, perché a pagina 232 troviamo scritto
qualcosa di interessante circa il cosiddetto segreto templare:

“Diversi fattori sconcertanti concorrono a consolidare l’idea di un’organizzazione o, almeno, di un organigramma a parte, il che spiegherebbe la straordinaria struttura e il sistema di organizzazione dell’Ordine… esistono alcuni documenti sconcertanti che danno da pensare sulla regola dell’ordine segreto e soprattutto delle deposizioni rese nel corso delle inchieste e dei processi templari (ad esempio Gonneville, un templare sotto inchiesta, testimonia di una regola segreta). Esiste un documento clamoroso d’importanza capitale, esibito nel corso del processo da Raoul de Presle che afferma che c’era nell’Ordine un regolamento così straordinario ed in merito al quale doveva conservarsi un tale segreto, che ciascun templare avrebbe preferito farsi tagliare la testa piuttosto che rivelarlo”.


E così, infatti, come riconosce anche il dott. Venceslai, fecero i Templari, che per difendere la loro fede pagana, non parlarono dei loro segreti e morirono…. come martiri.
Mi auguro che in un futuro si possa istituire una commissione d’inchiesta sul pensiero del dott. Venceslai, per capire, una volta per tutte, come la pensa sull’argomento.
Comunque, bisogna riconoscere che, ogni tanto, la Verità lo possiede e per questo noi tutti lo salutiamo calorosamente e fraternamente, come il gran priore più anziano di tutti i neotemplari italiani, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi momenti di lucidità, con le sue dimenticanze più o meno volontarie.
A lui auguriamo di mantenere in alto, ancora per molti e molti anni, lo stendardo bianco e nero del Tempio neotemplare, sperando che, di scissione in scissione, alla fine, non rimanga da solo…. con il suddetto stendardo in mano.


Dott. Michele Allegri

P.S.
Pazientate ancora un po’: il nuovo libro è quasi pronto!!!

giovedì 4 settembre 2008

NUOVI TEMPLARI ALZATE PURE LO SGUARDO MA NON IL GOMITO...

CARI AMICI, BLOGGERS E SEMPLICI CURIOSI!

COME VEDETE, SONO TORNATO, DOPO QUALCHE MESE, A PARLARE IN QUESTO PICCOLISSIMO MA FREQUENTATISSIMO SPAZIO DI LIBERTA’.
LO FACCIO PIU’ CHE VOLENTIERI PERCHE’ SIETE STATI IN TANTISSIMI A SCRIVERMI SOLLECITANDOMI AD INTERVENIRE SULLE ULTIME NOVITA’ DI AGOSTO.
MI RIFERISCO ESCLUSIVAMENTE ALL’INTERVENTO DELLA DOTT.SSA BARBARA FRALE APPARSO SUL QUOTIDIANO DELLA SANTA SEDE, L’OSSERVATORE ROMANO, GIOVEDI 21 AGOSTO, A PROPOSITO DEL PRINCIPALE ARGOMENTO DI CUI TRATTIAMO DA TRE ANNI A QUESTA PARTE E CIOE’ I TEMPLARI.
A DECINE E DECINE DI VOI HO RISPOSTO PERSONALEMENTE MA VOGLIO APPROFITTARE DI QUESTO POST PER RENDERE PUBBLICO IL MIO PENSIERO E FARE COSI’, FINALMENTE, UN PO’ DI CHIAREZZA IN MEZZO ALLA TANTA DISINFORMAZIONE CREATA PIU’ O MENO AD HOC PER CONFONDERE E MANIPOLARE IL PUBBLICO INTERESSATO.
L’ARTICOLO SCRITTO DI PUGNO DALLA FRALE RIPORTA GRAN PARTE DEL PENSIERO DA LEI GIA’ ESPRESSO ORMAI DA TRE ANNI SU LIBRI, INTERVISTE E VARI INTERVENTI SULLA CARTA STAMPATA. UN PENSIERO ED UN RAGIONAMENTO COERENTE, CHE PRENDE CORPO DA UN DOCUMENTO, DEFINITO DA ME UN “DOCUMENTUCCIO”, CHE LA RICERCATRICE HA “RITROVATO” SUL SUO POSTO DI LAVORO E CIOE’ PRESSO L’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO.
QUESTO DOCUMENTO, CHIAMATO DI CHINON, TRATTA DI UN’INCHIESTA CONDOTTA DAL CARDINAL FREDOL IN MERITO ALLA COLPEVOLEZZA O MENO DEI TEMPLARI, RIGUARDO LE ACCUSE DI ERESIA E DI IDOLATRIA CHE VENIVANO LORO CONTESTATE DAL RE DI FRANCIA, FILIPPO IL BELLO, E DAL GIURICONSULTO DE NOGARET.
SI TRATTA DI UN’INCHIESTA CONDOTTA MENTRE I TEMPLARI SI TROVAVANO NELLE CARCERI DI CHINON, DOPO ESSERE STATI TORTURATI DAI FRATI DOMENICANI, GUIDATI DA IMBERT, E DOPO CHE DE MOLAY AVEVA CONFESSATO DI ESSERE ERETICO COME LA MAGGIOR PARTE DEI MEMBRI DELL’ORDINE.
COME SAPETE, DE MOLAY FU BRUCIATO VIVO COME RELAPSO E CIOE’ ERETICO IMPENITENTE.
E QUESTA E’ STORIA!
NOI SIAMO STATI I PRIMI SCRITTORI A RIPORTARE, NEL NOSTRO LIBRO, LA TESI DELLA FRALE, DA NOI DEFINITA INNOCENTISTA. AD ONOR DEL VERO, ABBIAMO RIPORTATO ANCHE QUELLA COLPEVOLESTA, CITANDO UN DOCUMENTO NON MENO IMPORTANTE DI QUELLO DI CHINON.
A ME, PERSONALEMENTE, QUESTO DOCUMENTO DI CHINON NON DICE NIENTE DI PARTICOLARMENTE FORTE, TALE DA SCONVOLGERE LA VISIONE STORICA CHE SI HA NEL COMPLESSO.
MI PARE UN PO’ STRANO CHE UN DOCUMENTO RIMASTO NEGLI ARCHIVI PER SECOLI, VENGA TIRATO FUORI AL MOMENTO OPPORTUNO, PROPRIO QUANDO I LIBRI COME IL NOSTRO O QUESTO BLOG HANNO OTTENUTO UN CERTO SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CRITICA, SOPRATTUTTO PERCHE’ HANNO PARLATO DIRETTAMENTE ALLA GENTE, SPIEGANDO CHE LA STORIA DEL TEMPIO E’, GENETICAMENTE, UNA STORIA DOUBLE FACE, COME LO STESSO SIGILLO TEMPLARE SIMBOLICAMENTE CI INDICA: DUE CAVALIERI SU UNO STESSO CAVALLO E CIOE’ DUE ANIME NELLO STESSO ORDINE.
ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO, E BASTA LEGGERSI IL SOTTOTITOLO DEL NOSTRO LIBRO, CHE I TEMPLARI FURONO SIA CAVALIERI DELLA FEDE SIA CAVALIERI DELL’ERESIA E NELL’ARTICOLO DELLA FRALE, TUTTO CIO’ NON VIENE ASSOLUTAMENTE SMENTITO, PROPRIO PERCHE’ NON E’ IN ATTO ALCUN REVISIONISMO STORICO, COME PENSANO ALCUNI, MA SOLO DELLE GIUSTIFICATE PUNTUALIZZAZIONI FATTE DA UNA STORICA DI PROFESSIONE.
INSOMMA: NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE. SOLO TANTO RUMORE PER NULLA. L’ARTICOLO, PER CHI MASTICA DI GIORNALISMO, E’ STATO FATTO USCIRE NEL MESE DI AGOSTO PERCHE’ IN POCHI LEGGONO I QUOTIDIANI, POICHE’ AGOSTO E’ CONSIDERATO UN PERIODO “MORTO” E L’OPINIONE PUBBLICA E’ DISTRATTA DAI BAGNI, DAL SOLE, DALLE CAMMINATE NEI BOSCHI E DAI GELATI. IN QUEL PERIODO DI VACANZE, UNA REDAZIONE HA BISOGNO DI RIEMPIRE GLI SPAZI VUOTI CON ARGOMENTI ANCHE NON STRETTAMENTE INTERESSANTI PER UN GRANDE PUBBLICO. LA STESSA COSA SI PUO’ DIRE PER I DUE QUOTIDIANI CHE HANNO DATO UNA PICCOLO ECO ALL’ARTICOLO DELLA DOTTORESSA.
COMUNQUE SIA, PER DOVERE DI CRONACA, IO DEVO FARE UN COMMENTO A QUELL’ARTICOLO DI GIORNALE, PERCHE’ MI VIENE RICHIESTO DAI BLOGGERS E PERCHE’ C’E’ QUALCHE FURBACCHIONE NEOTEMPLARE CHE SI CREDE LEGGITTIMATO A SPILLARE ALTRI QUATTRINI AD IGNARI ASPIRANTI TEMPLARI MODERNI IN ODOR DI SANTITA’ CATTOLICA.
IO MI CHIEDO: COME SI PUO’ DIRE CHE UN DOCUMENTO DEL 1308 SCONFESSA LA DURA LINEA DELL’ALLORA PONTEFICE CLEMENTE V CHE SOLO QUATTRO ANNI DOPO, NEL 1312, HA DEFINITIVAMENTE SOPPRESSO, SCIOLTO, UN ORDINE DI COMBATTENTI, LAICI, NOBILI FRANCESI CHE, PER PROPRIA VOCAZIONE E PER L’ABILITA’ DEL LORO PROTETTORE SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE, AVEVA SCELTO DI DIVENIRIE MONACALE E FEDELE SOLO AL PAPA-RE.
IL DOCUMENTO DI CHINON NON POTRA’ MAI SMENTIRE LA BOLLA DI SOPPRESSIONE DELL’ORDINE VOX IN EXCELSO. SAREBBE UN PERCORSO A RITROSO CHE FAREBBE APPARIRE CLEMENTE COME UN MINORATO ED UN SUCCUBO DEL RE.
SI POTRANNO FARE RAGIONAMENTI SUL PERCHE’ IL PAPA HA SCIOLTO L’ORDINE, FINENDO COME SEMPRE PER FARE LA CLASSICA DIETROLOGIA, MA NON SI POTRANNO AFFERMARE PERENTORIAMENTE COSE DIVERSE DA QUELLE CHE GIA’ SI CONOSCONO E CIOE’ CHE CLEMENTE V, E CIOE’ IL NOBILE FRANCESE BERTRAND DE GOTH, HA SCIOLTO L’ORDINE TEMPLARE PER LE CONTINUE RIDDE DI VOCI SULL’ERESIA E SULLA PAGANITA’ DI MOLTI TEMPLARI CHE DA PIU’ AMBIENTI CIRCOLAVANO DA MOLTI ANNI (VEDI SEMPRE IL NOSTRO LIBRO).
BASTA LEGGERSI CIO’ CHE DICE CLEMENTE NELLA BOLLA DI SOPPRESSIONE E NON GIA’ DI SOPSENSIONE, COME PER ANNI HANNO INVENTATO I CAPETTI NEOTEMPLARI PER RENDERE CHIARA E MANIFESTA QUALE FOSSE L’INTENZIONE DEL PAPA FRANCESE IN MERITO A QUESTA VICENDA. E BASTA LEGGERSI GLI ATTI DEL PROCESSO TENUTOSI A FIRENZE NEL 1311 PER RENDERSI CONTO CHE NON FURONO ACCUSE INVENTATE SUL TERRITORIO DI FRANCIA, COME E’ STATO DETTO DA PIU’ PARTI, MA CHE QUELLE STESSE ACCUSE FURONO PORTATE AVANTI IN ALTRI REGNI DA MOLTI VESCOVI NON FRANCESI.
TUTTO CIO’ PUZZA DI DISINFORMAZIONE BELLA E BUONA!

PERMETTETEMI, ADESSO, PER UN MOMENTO, DI FARE UNA PICCOLA DIGRESSIONE E PERMETTETEMI DI ANNUNCIARVI CHE, A SEGUITO DELL’ESAURIMENTO DELLE VARIE MIGLIAIA DI COPIE DEL NOSTRO DOSSIER: I NUOVI TEMPLARI, IO E LA DOTT.SSA SARPATO ABBIAMO TERMINATO UN NUOVO LIBRO CHE, PROSSIMAMENTE, SARA’ DISPONIBILE IN TUTTE LE LIBRERIE D’ITALIA, CON L’AUGURIO CHE ABBIA LO STESSO SUCCESSO DI PUBBLICO DEL PRIMO.
COME SAPETE NOI TENIAMO LA BARRA AL CENTRO DELLA VERITA’ STORICA E IL SUCCESSO DEL DOSSIER, CHE HA TRACCIATO LA STRADA PER MOLTI, LASCIATEMELO DIRE, NON E’ SOLO IL FRUTTO DELLA NOSTRA VOLONTA’ E CAPARBIETA’ DI FAR LUCE SULLE TANTE NOTIZIE TROPPE VOLTE MORTIFICATE DA GIORNALISTI, SCRITTORI E PSEUDOPROFESSORI NEOTEMPLARI.
NON E’ SOLO QUESTO IL SOLO ED UNICO INGREDIENTE DELLA RICETTA, C’E’ DI PIU’, C’E’ DI MEGLIO.
IL RISULTATO E’ DATO DAL FATTORE DI SQUADRA CHE NOI SCRITTORI E VOI ATTENTI LETTORI CI SIAMO IMPEGNATI SOLENNEMENTE A FARE. E SIETE STATI VOI STESSI A STARCI VICINO, A INCORAGGIARCI QUANDO I POTERI FORTI CI ATTACCAVANO, SPRONANDOCI A CONTINUARE A PERCORRERE LA STRADA GIA’ BATTUTA.
NOI, GIOVANI SCRITTORI, ABBIAMO RACCOLTO E MESSO SUL TAVOLO I FATTI, LE NOTIZIE, LE TANTE BUGIE CHE CIRCOLAVANO NEI LIBRI, NELLE RIVISTE E NELLA RETE E VOI, CARI AMICI LETTORI, BLOGGERS E SEMPLICI CURIOSI LI AVETE GIUDICATI, SOPPESATI, IN MANIERA LIBERA, USANDO RAZIONALITA’, BUON SENSO E MODERAZIONE. CAPISCO CHE TUTTO QUESTO FACCIA PAURA AI DISINFORMATORI DI PROFESSIONE MA QUESTA E’ STATA LA NOSTRA CONDOTTA E NON DEFLETTEREMO DA ESSA.
NOI, A DIFFERENZA DI ALTRI SCRITTORI, NON ABBIAMO MAI NASCOSTO AL PUBBLICO NIENTE DI CIO’ CHE CI PASSAVA SOTTO AL NASO E QUESTO, COME VOI BEN SAPETE, CI HA ATTIRATO ANCHE MOLTE ANTIPATIE DI COLORO I QUALI FANNO DEL VILE DENARO IL LORO UNICO OBIETTIVO. PENSO, PER ESEMPIO, AI VENDITORI FRAUDOLENTI DI PATACCHE E TITOLI FASULLI TEMPLARI CHE RIVEDONO LA STORIA A MODO LORO, MENTRE SONO IMPEGNATI SOLAMENTE IN LAUTE CENE ED INUTILI CONVEGNI IN COSTOSI RISTORANTI ED HOTEL, DOVE LA FANNO DA PADRONE LE STRESSANTI E PETULANTI CHIACCHIERE DELLO PSEUDO GRAN PRIORE O GRAN MAESTRO DI TURNO.
LA CONDOTTA DI ALCUNI, POI, E’ PERSINO IMMORALE ED INCIVILE, IPOCRITA E SUBDOLA. MACHIAVELLISITCAMENTE CONCEPISCONO CHE OGNI MEZZO E’ BUONO PUR DI RAGGIUNGERE UN FINE MATERIALE, BASSO E BIECO, ANCHE QUELLO DI APPARIRE FALSE VITTIME DI UN GIOCO CHE HANNO CREATO LORO STESSI, PER DARSI QUELL’IMPORTANZA CHE, ALTRIMENTI, NON AVREBBERO NELLA VITA.
NOI NON ADERIREMO MAI A QUESTO MODO DI PENSARE, NON CALPESTEREMO ALCUNO E NON RINUNCEREMO ALLA NOSTRA BATTAGLIA PER LA VERITA’, LA SOLA CHE CI HA ISPIRATO IN QUESTI ANNI.
LA LEGGE MORALE SPLENDE DENTRO NOI E VOI, TUTTI LO AVETE BEN CAPITO, TESTIMONIANDOCI CONTINUAMENTE IL VOSTRO AFFETTO.

DETTO QUESTO RIPRENDO CON L’ARTICOLO DELLA DOTT.SSA FRALE,
ANCHE SE RISCHIO DI RIPETERMI E DI QUESTO CHIEDO SCUSA AL PUBBLICO. ABBIAMO, INFATTI, GIA’ DETTO TUTTO MA PRORPIO TUTTO SULL’ARGOMENTO TEMPLARE, SENZA MAI SBAGLIARCI, MA PREFERISCO FARE QUALCHE PRECISAZIONE MOLTO PUNTUALE.
PER ESEMPIO, UN QUALCHE GRAN PRIORE DI UN GRAN MAGISTERO NEOTEMPLARE (PENSATE QUANTO E’ RIDICOLA QUESTA CARICA!) IN STATO DI AVANZATA DECOMPOSIZIONE INTELLETTUALE, CHE HA PASSATO UNA VITA DIETRO UNA SCRIVANIA FANNULLONICA E BUROCRATICA METTENDO TIMBRI E LEGGENDO MALE PURE LE CIRCOLARI MINISTERIALI (CHISSA’ CHE DIREBBE IL MINISTRO BRUNETTA A PROPOSITO DI ALCUNI DIRIGENTI STATALI CHE HANNO USATO IL TELEFONO DELLA P.A. PER STRAPARLARE ORE E ORE DI TEMPLARI, DI “SOSPENSIONI”, DI RIABILITAZIONI E DI PSEUDO RICONOSCIMENTI PRESSO FANTOMATICI GOVERNI MONDIALI…), HA TROVATO IL TEMPO DI LEGGERE E COMMENTARE QUEI DUE RIDOTTI ARTICOLI DI GIORNALE CHE RIPORTAVANO SOLO PARZIALMENTE IL PENSIERO DELLA DOTT.SSA FRALE.
STATE BEN ATTENTI, CARI AMICI, CHE L’OSSERVATORE ROMANO HA OSPITATO UN ARTICOLO DELLA DOTT.SSA FRALE MENTRE NON HA ESPRESSO ALCUNA POSIZIONE UFFICIALE DELLA SANTA SEDE, COME ERRONEAMENTE O, COME PENSO IO, IN MALE FEDE, HA FURBESCAMENTE RIPORTATO LO STESSO CAPETTO NEOTEMPLARE.
SE, PER TORNARE ALL’ESEMPIO, IL SUDDETTO PENSIONATO DEL TEMPIO DELL’ABBUFFATA SI FOSSE PERITATO, ALMENO PER UNA VOLTA, DI LEGGERSI LA FONTE ORIGINALE DELL’ARTICOLO, AVREBBE EVITATO, COME AL SUO SOLITO, DI SCRIVERE I CONSUETI STRAFALCIONI SULL’ARGOMENTO, PER I QUALI FA RIDERE E SORRIDERE VOI TUTTI.
PER CUI, PER IL FUTURO, CONSIGLIO ED ANZI AUSPICO: MENO SANGRIA, MENO ORANGE VODKA, MENO BACARDI E SE E’ POSSIBILE, MENO ABBACCHIO AL FORNO CON CONTRONO DI CARCIOFI ALLA GIUDIA… IL CORPO E LA MENTE TORNERANNO DI COLPO UN PO’ PIU’ LUCIDI E VERRA’ MENO QUELL’ATTEGIAMENTO ARROGANTE CHE TANTE VOLTE HA DISTURBATO IL MIO PUBBLICO.
VA BENE, OK, SONO D’ACCORDO CON QUANTI MI SCRIVONO: MA CHI LO GEGGE QUELLO, CHI LO SEGUE QUELLO LI’ SE NON I SOLITI QUATTRO GATTI CON IL MANTELLO DI CARNEVALE, “L’AMBIENTE, SI SA, E’ IN TOTALE BLACK OUT…”, COME MI DICE PAOLO DA MESSINA.
VA BENE, SONO D’ACCORDO CON MOLTI DI VOI MA L’IPOCRISIA CHE SI MISCHIA ALL’IGNORANZA E ALLA MALA FEDE, SECONDO ME, VANNO SEMPRE COMBATTUTE CON LE ARMI DELLA PAROLA E DEL CONFRONTO.
INFATTI, PRENDENDO A PRESTITO ALCUNE FRASI DELLA FRALE, ALCUNI CAPETTI NEOTEMPLARI AFFERMANO CHE I TEMPLARI NON ERANO AFFATTO ERETICI E CHE DUNQUE LORO STANNO PER ESSERE RIABILITATI DAL PAPA IN PERSONA.
QUESTI SIGNORI NON CAPISCONO CHE, NEL CASO IN CUI L’ATTUALE PONTEFICE RIVEDESSE LA POSIZIONE DI CLEMENTE V (POICHE’ L’ORDINE ERA PAPALINO, SOLO AL PAPA SPETTA UNA EVENTUALE REVISIONE DEL PROCESSO) I PRIMI A FARNE LE SPESE SAREBBERO PROPRIO LORO CHE VANNO A RACCONTARE AI QUATTRO VENTI DI AVERE GIA’ TRA LE LORO FILE PARROCI, VESCOVI, CARDINALI ED ALTI FUNZIONARI GOVERNATIVI INTERNAZIONALI. QUEST’ATTEGGIAMENTO, SECONDO ME, E’ ASSURDO E NON RISPECCHIA CRITERI DI OBIETTIVITA’, IL MINIMO CHE DEVE AVERE CHI STA ABUSANDO DA ANNI DI TITOLI E GRADI DI UOMINI CHE, NEL LONTANO MEDIOEVO, ANDARONO INCONTRO AD UNA MORTE CRUENTA!
CARI CAPETTI NEOTEMPLARI, ADESSO PER UN MINUTO SFORZATEVI DI ABBANDONARE L’ARROGANZA, METTETEVI IN SILENZIO A BRACCIA CONSERTE, AGGIUSTATEVI IL GREMBIULE E IL FIOCCO AZZURRO MENTRE IO VI RIPORTERO’ UN PASSO DI CIO’ CHE HA SCRITTO SULL’OSSERVATORE ROMANO LA DOTT.SSA FRALE, CHE VOI SEMPRE TIRATE PER LA GIACCHETTA PER UN VOSTRO TORNACONTO E CHE NON COINCIDE PIENAMENTE CON QUELLO CHE STATE RACCONTANDO IN GIRO:
SECONDO UN’ORDINANZA DI ARRESTO SCRITTA DAL BRACCIO DESTRO DEL SOVRANO, LO STESSO GIURISTA GUILLAUEM DE NOGARET, I TEMPLARI PRATICAVANO IN SEGRETO RITI PAGANI E AVEVANO VOLTATO LE SPALLE ALLA FEDE CRISTIANA.
GRAZIE A FORTUNATI RITROVAMENTI DI ATTI ORIGINALI CONSERVATI PRESSO L’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO, OGGI SAPPIAMO CHE LA DISCIPLINA PRIMITIVA DEL TEMPIO, IL SUO SPIRITO AUTENTICO, NEL TEMPO SI ERANO CORROTTI ENTRANDO IN DECADENZA E LASCIANDO APERTA LA PORTA ALLA DIFFUSIONE DEL MALCOSTUME; MA I TEMPLARI NON ERANO AFFATTO DIVENTATI ERETICI IN MASSA
”.
COME POTETE VEDERE, LA FRALE, CHE NON E’ MAI STATA NEL MIO CUORE DI SCRITTORE, E’ MOLTO SERIA: CI SONO LE ACCUSE DI RITI PAGANI, CI SONO LE ACCUSE DI ERESIA E CI SONO LE PROVE DELLA DECANDENZA MORALE E DELL’ERESIA PAGANEGGIANTE.
SE, SECONDO LA FRALE, I TEMPLARI NON ERANO TUTTI ERETICI, SEMPRE SECONDO LA FRALE, UNA PARTE LO ERA. SECONDO ME SI TRATTAVA DI UNA PARTE RILEVANTE, CHE COINVOLGEVA I DIGNITARI DEL TEMPIO, DA DE MOLAY A DE CHARNAY, TUTTI CONSCI DI NON AVER NULLA A CHE SPARTIRE CON LA DOTTRINA CRISTIANA.
MOLTI TEMPLARI, ORGOGLIOSAMENTE, ABBRACCIARONO L’ERESIA DUALISTA DI STAMPO MANICHEO, MENTRE MOLTI CAPI DEL TEMPIO E I LORO SUBORDINATI PRATICAVANO IN SEGRETO RITI ISPIRATI ALLA PAGANITA’ CELTICA E DEL NORD EUROPA, CHE ESALTAVA LE FORZE ENERGETICHE TELLURICHE E ACQUATICHE E, SOPRATTUTTO, IL REGNO DEI MORTI (AVALON O THULE SONO LUOGHI PARADISIACI DOVE ABITANO, DOPO MORTI, I GUERRRIERI E I PURI DI CUORE, COME E’ RIPORTATO ANCHE DALLA SPLENDIDA LETTERATURA DEL GRAAL CHE, NON A CASO, PARLA DEI TEMPLEISEN COME CUSTODI DEL SEGRETO DELL’IMMORTALITA’).
I RITI TEMPLARI, COME RIPORTATO DAI DOCUMENTI RITROVATI DALLA FRALE, RIGURDAVANO INOLTRE PROVE DI “SCRISTIANITA’” COME LO SPUTO SULLA CROCE E IL RINNEGAMENTO DELLA DIVINITA’ DI GESU’ CRISTO, CHE OGNI CAVALIERE-AFFILIATO DOVEVA SOSTENERE AL MOMENTO DELL’INGRESSO NELL’ORDINE. TUTTE COSE CHE, COME TUTTI POSSONO BEN VEDERE, NON VENGONO SMENTITE DAL DOCUMENTO DI CHINON MA CHE ALCUNI INTERPRETANO A LORO MODO, DOPO AVER INDOSSATO LE LENTI COLORATE DELLA RELIGIONE O DELL’ IDEOLOGIA. ALCUNI ARRIVANO ANCHE AD ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI DICENDO CHE QUEI RITI SCRISTIANIZZANTI ERANO SOLO UNA FORMA DI GOLIARDIA USATA DA SOLDATACCI CROCIATI.
GOLIARDIA?!
MA VE LI IMMAGINATE, IN PIENA EPOCA MEDIEVALE, QUANDO SI RISCHIAVA DI ARDERE SU UNA PIRA PER UN NONNULLA, I MONACI, CHE AVEVANO FATTO VOTO DI POVERTA’, CASTITA’ E DI OBBEDIENZA AL PAPA E AL SUO MAGISTERO, CHE SI RIUNISCONO IN SEGRETO NEI SOTTERRANEI DELLE LORO MAGIONI E BESTEMMIANO CONTRO GESU’, LA MADONNA, E I SANTI?!
VOI PENSATE CHE QUESTA SIA SEMPLICE GOLIARDIA?
IO NON CREDO CHE LA SPIRITUALITA’ E LA MORALE MONACALE CONSENTANO UNA CONDOTTA DI QUESTO GENERE.
E’ LO STESSO PROF. FRANCO CARDINI, NOTO MEDIEVISTA (QUELLO CHE, TANTO PER LA CRONACA, AVEVA ATTACCATO IL NEOTEMPLARE VENCESLAI CHE AVEVA FATTO UN PICCOLO CONVEGNO A PERUGIA SUI TANTRA TEMPLARI, CIOE’ SULLE DANZE SESSUALI DEI TEMPLARI) CHE HA RECENTEMENTE DICHIARATO AL CORRIERE DELLA SERA:
NON E’ DA ESCLUDERE CHE NEI TEMPLARI, COME IN ALTRI ORDINI MONASTICI, FOSSE PENETRATO QUALCHE ELEMENTO ERETICALE”.
LA FRASE DI CARDINI FA ECO AD UNA RISPOSTA CHE IL PROF. CLAUDIO STRINATI, SOVRAINTENDENTE DEL POLO MUSEALE ROMANO, HA RILASCIATO A RETE 4 QUALCHE ANNO FA, DOPO LA MOSTRA “MONACI IN ARME” TENUTA A CASTEL SANT’ANGELO, FORTEZZA DEL VATICANO.
UNA GIORNALISTA CHIESE: “LA REGOLA DI SAN BERNARDO INDICA CHE TUTTO E’ SCRITTO E CHE NON C’ERANO RITI SEGRETI NELL’ORDINE DEL TEMPIO?” E IL PROFESSORE RISPOSE: “E’ PROPRIO VERO L’ESATTO OPPOSTO: QUANDO TUTTO E’ SCRITTO, CI SONO COSE SEGRETE!”.
E PASSIAMO OLTRE, A SFATARE CHI DICEVA, COME L’IGNORANTE BLOGGER ROJES I BALL, GIA’ FREQUANTATORE DEL BLOG DI UN SOR NEOTEMPLARE TOSCANO, CHE LA MALEDIZIONE DI DE MOLAY AL PAPA E AL RE PRONUNCIATA MENTRE BRUCIAVA SUL ROGO ERA SOLO UNA LEGGENDA MASSONICA NATA NEL ‘700.
COME RIPORTA, INFATTI, LA STORICA DEL VATICANO, LA DOTT.SSA FRALE,
SECONDO UNA TESTIMONIANZA OCULARE DEL ROGO IL MAESTRO (DE MOLAY n.d.r.) POCO PRIMA DI MORIRE CHIAMO’ IL SOVRANO E IL PAPA A COMPARIRE DAVANTI AL TRIBUNALE DI DIO”.
ED ECCO QUINDI COME E’ CHIARO A TUTTI VOI CHE ANCHE LA DOTTORESSA FRALE HA DOVUTO AMMETTERE L’ESISTENZA DELLA CELEBRE “MALEDIZIONE” DEI TEMPLARI, CHE COLPI’ INEVITABILMENTE I RESPONSABILI DELLA FINE DELL’ORDINE, IL PAPA E IL RE DI FRANCIA.
CHIUDO IL MIO INTERVENTO CON LE QUARTINE DI DANTE CHE, ANCHE IN QUESTO CASO, SONO STATE RIPORTATE ED INTERPRETATE DA ALCUNI GIORNALISTI E DA ALCUNI CAPETTI NEOTEMPLARI SECONDO IL METRO DELLA CRASSA IGNORANZA.
TANTO PER RICORDARE, IL SOMMO POETA DANTE, LE CUI SPOGLIE MORTALI RIPOSANO GIUSTAMENTE NELLA GLORIOSA CITTA’ DI RAVENNA, EPICENTRO DELL’ERESIA ARIANA E DELLA CIVILTA’ OSTROGOTA, E’ COLUI CHE CI PARLA DI UN VIAGGIO INIZIATICO, O FORSE REALE, AL CENTRO DELLA TERRA, UN MITO CARO TANTI AI MONACI TEMPLARI QUANTO AI MONACI TIBETANI.
MA ECCO IL VERO SIGNIFICATO DEI VERSI DANTESCHI CHE, SECONDO POCO ATTENTI GIORNALISTI, PARLEREBBERO DI FILIPPO IL BELLO COME DI UN NUOVO CRUDELE PILATO IN RELAZIONE ALLA VICENDA DEI TEMPLARI.

Veggio il novo Pilato sì crudele,
che ciò nol sazia, ma sanza decreto
portar nel Tempio le cupide vele
”.

A PROPOSITO DI QUESTI VERSI, L’ECCELLENTE NATALINO SAPEGNO COMMENTA CHE IL “NOVO PILATO” E’ FILIPPO IL BELLO: “sia in quanto consegnò il Papa (Bonifacio VIII) nelle mani dei Colonna […], sia perché ipocritamente s’affrettò a respingere ogni personale responsabilità riguardo all’oltraggio recato al pontefice”. COME SI SA, INFATTI, PILATO E’ UNO CHE SE NE LAVA LE MANI, NON E’ UN CARNEFICE VOLONTARIO.
QUESTO PRIMO VERSO, DUNQUE, SI RIFERISCE ALLO SCHIAFFO DI ANAGNI SUBITO DA BONIFACIO VIII E NON ALLA VICENDA DEI TEMPLARI.
IL RIFERIMENTO AI TEMPLARI INIZIA DOPO “che ciò nol sazia”: ABBIAMO INFATTI UNA VIRGOLA E UN –MA- CHE SEPARANO I DUE CONTENUTI. E QUI DANTE DICE CHE FILIPPO IL BELLO ERA “CUPIDO”, GLI FACEVANO GOLA I BENI DEI TEMPLARI.
COME SPIEGA ANCORA IL SAPEGNO, “Sanza decreto” SIGNIFICA “senza autorità” POICHE’ IL RE NON AVEVA IL DIRITTO DI PROCESSARE DEI MONACI, MA “IL PAPA CLEMENTE V, CHE AVEVA TACITAMENTE CONSENTITO AL SOPRUSO, EMANO’ LA CONDANNA DEFINITIVA PER ERESIA E IL DECRETO DI SOPPRESSIONE DELL’ORDINE SOLO NEL 1312, DISPONENDO AL CONTEMPO CHE LE RICCHEZZE DEI TEMPLARI FOSSERO DEVOLUTE AGLI OSPITALIERI”, MANDANDO ALL’ARIA L’OPERAZIONE PREDATORIA DEL RE, CHE SPERAVA DI TENERSI I BENI DEI TEMPLARI.
A QUESTO PROPOSITO, LO STORICO SALVEMINI (Studi storici, 1901) COMMENTA:
MA INTANTO FILIPPO IL BELLO NON AVEVA PIU’ PAGATO I DEBITI CHE AVEVA COI TEMPLARI, I QUALI FINO ALLA VIGILIA DEL PROCESSO ERANO STATI SUOI BANCHIERI […], AVENDO AVUTO L’ATTENZIONE DI DISTRUGGERE TUTTI I REGISTRI CONTABILI”.
INSOMMA, LA VICENDA FINI’ CON UN’EQUA DISTRIBUZIONE DI BENI E CREDITI E CON UNA GENERALE CANCELLAZIONE DEI DEBITI: UNA COSA DOUBLE FACE.

POTREI PARLARVI ANCORA DI MOLTO ALTRO: CHE LA MASSONERIA SCOZZESE E’ STATA CREATA DALLA FAMIGLIA SAINT CLAIR E DAI TEMPLARI FUGGIASCHI IN SCOZIA, DI CIO’ CHE RAPPRESENTAVA L’IDOLO PAGANO BAFOMETTO, DI CIO’ CHE I TEMPLARI TROVARONO SOTTO AL TEMPIO DI SALOMONE, DI CIO’ CHE NASCONDEVA LA LORO CAPPELLA A ROSSLYN, DI QUALE TERRIBILE SEGRETO ERANO A CONOSCENZA ASSIEME AI CATARI E A I TROBADORI DI PROVENZA E DELLA REGIONE DELL’AUDE (LA’ DOVE VISSE IL CURATO MILIARDARIO SAUNIERE) PER LA QUAL COSA SONO STATI ELIMINATI FISICAMENTE, MA NON VORREI SOTTRARVI LA PIACEVOLEZZA DELLA LETTURA DEL NOSTRO PROSSIMO LIBRO. VI ANTICIPO SOLO CHE SI PARLERA’ DI UN CELEBRE PERSONAGGIO CHE APPARTENEVA ALLA FRATELLANZA TEMPLARE CRISTIANA. MA C’E’ DELL’ALTRO, SI PARLERA’ DEL POTENTE PRIORATO DI SION, I CUI MEMBRI CUSTODISCONO L’ENTRATA IN QUEL REGNO CELATO DOVE VIVONO IMMORTALI I BAxxxxxx.

POICHE’ LA NOSTRA BATTAGLIA PER LA VERITA’ E’ STATA DEFINITIVAMENTE VINTA, IO MI CONGEDO UMILMENTE E SOLO TEMPORANEAMENTE DA VOI. CONTINUATE A SCRIVERCI A TEMPLARECENTER@LIBERO.IT. CERCHEREMO DI RISPONDERE A TUTTI, COME SEMPRE.

CON VIVA SINCERITA’ IL VOSTRO


MICHELE ALLEGRI


P.S.: PER I MOLTISSIMI CHE AMANO IL DIVERTENTE PETEGOLEZZO NEOTEMPLARE, LO SAPETE COSA SCRIVEVA IL 4/12/2006 IL CARO DOTT. STELIO VENCESLAI A PROPOSITO DELLA PERGAMENA DI CHINON?
PRIMA DI CAMBIARE NUOVAMENTE IDEA, COME E’ SUCCESSO IN MOLTE ALTRE OCCASIONI, VENCESLAI SCRIVEVA ED ESPRIMEVA QUESTO SUO PENSIERO DEL QUALE, FORSE, NON RICORDA I CONTENUTI:
BARBARA FRALE HA FATTO UN ECCELLENTE LAVORO MA RESTO PUR SEMPRE DELLA MIA OPNIONE: LA PERGAMENA E’ SOLO UNO DEI PROBABILI, MOLTI RISULTATI IN TRANSITO DELLA ISTRUTTORIA E DELLE DISCUSSIONI DEL TEMPO. A MIO AVVISO, COME E’ PRASSI DI TUTTE LE CANCELLERIE, FURONO PREPARATE DIVERSE IPOTESI DA SOTTOPORRE A CLEMENTE V. MA CONCORDO CON LEI CHE QUEL CONTA E’ LA RISPOSTA FINALE DEL PAPA”.

domenica 9 marzo 2008

FINCHE' IL NUOVO TEMPLARE VA, LASCIALO ANDARE! SOPRATTUTTO SE HA UNA CERTA ETA'!

Salve amici, bloggers e semplici curiosi!

Ringrazio, come sempre, i tanti che ci hanno scritto. Come ho già comunicato ad alcuni in privato, ho deciso, per il momento, di non pubblicare la “caterva” di commenti che mi giungono. Non lo faccio perché io sia risentito per una qualche ragione nei confronti del mio caro pubblico, ci mancherebbe altro, ma è solo per mettervi al riparo dalle critiche che alcuni ammantellati muovono.
Infatti da molto tempo, una delle strategie di alcuni nuovi Templari è quella di attaccare il pubblico, il quale li giudicherebbe senza sapere.
Ciò, ovviamente, non corrisponde al vero. Il pubblico ha capito ciò di cui parlo e ha molti strumenti per separare il grano dall’oglio. Ora, anzi, ne ha di più di quanti ne avesse prima, anche perché l’aiuto a comprendere è venuto prima dal Dossier e poi dai post di questo blog.

Per chi mi ha scritto, dicendomi che tratto sempre e solo di Venceslai e di Zampolli e mai dell’OSMTHU, rispondo che è vero solo in parte. Di Zampolli non ho mai trattato, di Venceslai sì e giustamente, perché avendo speso molti ragionamenti sull’Osmth International, non potevo trascurare il nostrano e simpatico gran priore che si è definito amabilmente “citizen of the world”.
Come ho scritto nel precedente post, la realtà dell’Osmth International, con tutti i suoi aspetti positivi, non può essere trascurata e infatti le abbiamo riservato uno spazio maggiore rispetto alle altre Osservanze.
Comunque c’è posto anche per parlare dell’OSMTHU. Fatemi pervenire comunicazioni e documenti e lo farò. Anche perché è in programmazione la ristampa e l’aggiornamento del Dossier. La prima edizione con le sue ristampe è ormai esaurita ed è giusto procedere ora ad una nuova edizione con tante novità.
Quindi… avanti tutta!

Molti mi chiedono in che stato sia la compagine neotemplare del nostro Paese.
Beh, è sotto gli occhi di tutti: a discapito delle proclamazione di intenti, di triplici fraterni abbracci presi in prestito dalla massoneria (che loro sempre criticano!), di inchini da cavaliere da romanzi di appendice, di messer qua, di gran là, in realtà, i cavallerizzi crociati d’Italia si sputano in faccia, si odiano vicendevolmente, si insultano, si tolgono la sedia da sotto il tavolo, ognuno al grido di: “Io sono l’unico gran priore, gran maestro, io sono a capo degli unici templari legittimati, noi rappresentiamo i veri eredi dei Templari, noi siamo riconosciuti sotto banco dal Papa, dal Vescovo, dalla Chiesa, da San Gennaro, dalla Madonna e dai Santi…
Insomma un atteggiamento egotista che non lascia spazio a dubbie interpretazioni!
C’è anche chi si diceva partigiano dell’idea neotemplare, ne decantava le lodi, affermando di crederci fermamente, di avere una vocazione ed una fede templare, per poi arrivare a dipingere i suoi ex “commilitoni” come truffatori, venditori di patacche, mangiatori di salamelle, arrivisti ed opportunisti, ignoranti, screditati ed incolti.
In molti casi, questo quadretto rappresenta fedelmente la realtà ma mi stupisce sempre più l’atteggiamento di duplicità che si manifesta nei neotemplari di casa italiana: di sera l’amico neotemplare è fratello leone, di mattina, invece, lo stesso diventa, scusate l’espressione, coglione.
No, così non va, cari amici neotemplari. Quante volte io stesso ho denunciato a tutto il pubblico quest’atteggiamento cerchiobottista ed ipocrita? E niente da allora è cambiato.
Ma, caro pubblico, lo sapete perché niente è cambiato? Perché a guidare queste formazioni c’è la solita gente, con una mentalità stantia da puro Regno delle due Sicilie.
Quando vi metterete in testa, cari capetti neotemplari, che la coerenza, alla lunga, paga più di quei mezzucci per prendere un affiliato in più?
Ma, come si sa, il teatrino neotemplare è un po’ lo specchio di una certa società nostrana dove il particolarismo, per usare un’espressione di Guicciardini, la fa da padrone da più di mille anni e dove ciò che conta non è la Verità oggettiva ma la verità personale che viene propinata agli aspiranti adepti con quella forma di indottrinamento che ridicolmente viene chiamata master, un termine che indica approfondimento intensivo di alcune tematiche dopo la laurea.
Il trescone-furbacchione che ha usato questo termine pensa, forse, che i Templari facessero un lungo corso di studi prima di andare in battaglia oppure cerca di sincretizzare tradizioni antiche con la moderna tecnologia anti-tradizionale?
Non stupitevi, cari amici bloggers, è la solita azione cerchiobottista dei soliti neotemplari cerchiobottisti.

Per certi versi e per fortuna non mancano alcune eccezioni.
Penso, per esempio, al dott. Francesco Corona, fecondo ricercatore, persona con la quale si può parlare con serenità e che, assieme ad un intelligente gruppo romano dell’Osmth, sta “riportando” in seno all’associazione discorsi più vicini alle concezioni iniziatiche, spiritualiste ed esoteriche del Tempio, restituendo quella dignità che altri non sanno dare.
Oppure penso all’intraprendente Giovanni Lettieri che, con vero spirito di passione, ha cambiato rotta, si è allontanato dai fratelli suoi dell’Osmth, per dare vita ad una associazione culturale, non senza muovere le giuste critiche a tutto l’ambiente neotemplare che lui stesso aveva frequentato per anni. E ciò senza alcuno spirito di rivalsa ma solo per amore della Verità oggettiva, tale e quale è.

Come si fa a non essere d’accordo con quelli che affermano che i nuovi Templari passano molto tempo a tavola, che fanno una sporadica beneficenza, che s’inorgogliscono a mostrare mantelli, mostrine e decorazioni (tutte finte, ovviamente!), cercando appoggi di qua e di là e dichiarandosi eredi originali del Tempio, di essere sopra la Chiesa, a destra della massoneria, per un pensiero illuminista-progressista, per una società libertaria, del computer, della tecnologia, dell’esempio… ma quale esempio, si è chiesto un nostro caro blogger?
Quello di resistere davanti ad una coda alla vaccinara e di non agguantarla con le fauci, secondo lo spirito della Kali Yuga?
Ma per piacere! Ma per favore!

E poi si continua a far intendere che i nuovi Templari siano tenuti in considerazione da Papa Ratzinger. Per trovare nuovi affiliati alla causa neotemplare si ingenera l’idea che i nuovi templari siano i vecchi templari e che di colpo siano stati riabilitati entrambi dal documento di Chinon.
Riabilitati da chi e da cosa, mi chiedo.
Da quella pergamena del 1308 ritrovata nell’Archivio segreto del Vaticano? Si tratta di un documento già noto da anni che, tra l’altro, ha una valenza storica minore rispetto alla Bolla Pastoralis Praeminantiae, del 22 novembre del 1307, con la quale il Pontefice Clemente V in persona aveva convalidato l’arresto di tutti i Templari.
E aggiungo che il documento di Chinon, tanto analizzato e scartabellato, conta infinitamente meno della Bolla Vox in Excelso, del 1312, nella quale sempre Papa Clemente parla dell’eresia templare.
Il Papa, infatti, in quel DOCUMENTO UFFICIALE, scrive a proposito dei Templari: “…in considerazione dell’eresia a cui sono esposte la Fede e le anime, dei terribili misfatti commessi da un gran numero di membri dell’Ordine…noi sopprimiamo l’Ordine con tutte le Istituzioni”.

In base, invece, a quel documentuccio di Chinon, secondo alcuni pensatori della domenica, si potrebbe stravolgere e revisionare la storia, dicendo che Papa Clemente V ha assolto i templari nel 1308, omettendo di dire che quel Papa aveva dato il via libera alle torture e alla soppressione dell’Ordine in toto. Se quel Papa ha fatto ciò significa che per lui, e per lui solo, i Templari non erano in linea con la dottrina cattolica, la quale non ha mai ammesso e non ammette “riti blasfemi”, come li ha chiamati la stessa dott.ssa Barbara Frale, al momento dell’ingresso in ordini monacali.
I templari erano o non erano dipendenti dal Pontefice? Praticavano o non praticavano riti blasfemi all’atto dell’ammissione? Se le risposte sono affermative, ogni altro ragionamento dietrologico è superfluo. Lo avevamo detto e, senza sbagliarci, lo ribadiamo di fronte a tutti, senza timor di smentita.

Assoluzione nel 1308? Ma per piacere….
E’ come dire che un imputato è assolto in primo grado, poi nel secondo grado di giudizio e in cassazione è condannato all’ergastolo ma rimane innocente!
Ma dobbiamo davvero dare peso storico ad un documento di prima istanza che è smentito da altri documenti, scritti di pugno da Papa Clemente in persona? Ma ancor più inequivocabili sono i fatti che segnarono la tragica fine dell’Ordine: ci ricordiamo o no che De Molay finì la sua vita terrena sul rogo come eretico impenitente?
Chi sta proponendo tutta questa assurda linea interpretativa si arrampica sugli specchi e trova soluzioni politiche a ciò che non riesce a spiegare, mentre è tutto così semplice.

Quindi, per fissare alcuni punti:

- Il documento di “assoluzione” di Chinon è del 1308, la soppressione dell’Ordine è del 1312 e il rogo di De Molay è del 1314.

- Per quanto riguarda il presunto “accordo sottobanco” tra alcuni neotemplari e Papa Ratzinger… lasciamo perdere e releghiamolo alla solita battuta neotemplare dopo l’ammazzacaffè con la mosca!
Mi meraviglio che ci siano ancora neotemplari che raccontano la balla di un accordo “segreto” tra Papa Ratzinger ed alcuni attuali ordini Templari. Mi sembra di tornare indietro nel tempo quando il commendatore Osmth Fluterio di Bolzano diceva che c’erano trattative segrete per abolire la Bolla Vox in Excelso. Sono passati anni, infatti, e non si è visto nulla…ma quant’è buono l’idromele, mi verrebbe da dire…

- Vediamo, invece, cosa scrive il 5 febbraio 2007 il magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, questo sì Ordine riconosciuto dalla Santa Sede, in merito agli atteggiamenti di tutte le Osservanza Neotemplari:
Le confermo che l’Ordine dei Templari è stato soppresso dalla Santa Sede e pertanto non è un Ordine riconosciuto… a volte, membri di ordini non riconosciuti s’intrufolano nelle processioni diocesane o chiedono la celebrazione di SS. Messe alle quali partecipano con mantelli, sempre per farsi fotografare e fornire, così, false indicazioni di una loro legittimazione da parte della Chiesa”.
D’altra parte mons. Mauro Parmeggiani, segretario generale del Vicariato di Roma, quello che aveva proibito che i nuovi Templari facessero i loro riti nelle Chiesa di Roma, aveva già sentenziato che questi nuovi ordini si richiamano solo nel nome a un Ordine templare soppresso. Soppresso… tanto per ricordarlo a un sedicente gran priore neotemplare a cui piaceva farsi chiamare con il nome di un diavoletto. E ho detto tutto…
Anzi, non proprio tutto.

- Mi risulta che molti nuovi Templari bazzichino all’interno di un movimento politico il cui segretario, non a caso, pare sia il simpatico ed inossidabile gran priore dott. Stelio W. Venceslai.
Non entro in merito alla questione politica, ci mancherebbe altro, ogni cittadino, e quindi anche ogni neotemplare italiano, è libero di associarsi in un qualsiasi partito di destra, di sinistra, di centro ma faccio riferimento a ciò che Venceslai diceva, quando con tanta sicumera parlava del “già tormentato ambiente politico italiano”.
Ancora una volta il doppio binario: si parla del tormentato ambiente politico, sottolineando che solo in Italia ci sono troppi partiti e partitini, per poi accettare la carica di segretario di un nuovo partitino. Boh, ci capite qualcosa, cari bloggers?

Siccome dall’esimio dottore io ho sempre sentito e letto tutto e il contrario di tutto, non vorrei che domani mattina ci fossero dichiarazioni di Venceslai anche contro il suo partito.
Infatti, per fare un paragone che calza a pennello, come mi ha scritto un lettore ben attento, alla pagina web
http://abigor.splinder.com/?from=185 c’è una presunta e mai smentita dichiarazione di Venceslai a proposito dei Rotary e dei Lions che dice: “Lions, Rotary e le altre associazioni analoghe sono robaccia moderna…
Robaccia moderna?!
E per fortuna che Venceslai appartiene al Rotary nordovest di Roma… ma, come diceva, una vecchia canzone:

Finchè il nuovo templare va, lascialo andare………ancora di più se ha una certa età e si dimentica ciò che dice e ciò che fa!


Michele Allegri

P.S.: il blog sarà fermo per alcuni mesi perché sta cominciando la revisione e la nuova edizione del Dossier, il libro che ha tracciato la strada per molti e che sarà di nuovo presente in tutte le librerie d’Italia, con i dovuti aggiornamenti, fra… un po’ di tempo.

martedì 5 febbraio 2008

IL SOGNO DI POLIFILO, DANTE E L'INIZIAZIONE TEMPLARE

SALVE A TUTTI, AMICI, BLOGGERS E SEMPLICI CURIOSI!

DOPO IL POST SULLA “SCOPIAZZATURA" DEL NOSTRO DOSSIER DA PARTE DI ALCUNI ESPONENTI DELL’OSMTH, RIPRENDO IL MIO CONSUETO ARGOMENTO CULTURALE CHE PUNTA, ATTRAVERSO UN RAGIONAMENTO DI BUON SENSO, A FAR LUCE E A RIPORTARE A GALLA QUELLA VERITA’ CHE TROPPI VORREBBERO GIACESSE SUL FONDO DELL’OCEANO OSCURO DELLA MENZOGNA.
IL POST SUL FRATE GIORDANO BRUNO SARA’ INSERITO PER MARZO.
PRIMA DI INIZIARE COL “SOGNO DI POLIFILO”, FACCIO SOLO TRE BREVI INCISI, RISPONDENDO AD ALCUNI BLOGGERS CHE HANNO LASCIATO COMMENTI AL PRECEDENTE POST O CHE MI HANNO CHIESTO UN PARERE.

PER QUANTO RIGUARDA LA (IM)PROBABILE PROPOSTA DI UNA “NEOCROCIATA NEOTEMPLARE” ITALIANA PER “RICONQUISTARE” UNA CITTA’ SANTA CARA AI TEMPLARI, LA NOTIZIA NON SOLO MI SEMBRA UN’ECOBALLA MESSA IN GIRO DA QUALCHE GRAN PRIORE CHE HA ALZATO IL GOMITO MA RISCHIEREBBE DI FAR APPARIRE GONZO CHI CI CREDESSE. QUINDI AMICO BLOGGER, STAI SERENO!
MA TE LO IMMAGINI, CARO AMICO, UNO DI QUEI NOSTRANI GRAN PRIORI, STAGIONATI, PINGUI, TARCHIATI, COL PASSO LENTO E CON I MUSCOLI FLACCIDI, CON LA PROSTATA GONFIA, ARMATO SOLO DI TAGLIATELLE AL RAGU’ E DI UN FIASCO DI SANGIOVESE, CHE GUIDA UNA TRUPPETTA DI SCAMPAGNATORI DELLA DOMENICA COL MANTELLO AL GRIDO DI
“ANDATE AVANTI VOI PERCHE’ A ME VIEN DA RIDERE.”?
SUVVIA…..FACCIAMO I SERI!

PER QUANTO RIGUARDA IL MANCATO INTERVENTO DI PAPA RATZINGER ALL’UNIVERSITA’ STATALE, LA SAPIENZA DI ROMA (LA STESSA DOVE DICE DI ESSERE STATO CATTEDRATICO ILLUSTRE IL NOSTRO GRAN PRIORE O EX G.P. VENCESLAI), NON ESPRIMO ALCUN GIUDIZIO.
DICO SOLAMENTE QUESTO: IL SANTO PADRE, O IL RETTORE CHE LO HA INVITATO, AVREBBERO DOVUTO SCEGLIERE UNA DATA DIVERSA DAL 17 GENNAIO.
COME SI SA, INFATTI, SAN SULPICIO, SANTA ROSALINA (ROSSLYN) O SANT’ANTONIO CREANO SEMPRE QUALCHE IMBARAZZO O QUALCHE PROBLEMUCCIO AL PONTEFICE REGNATE DI ROMA…..

INFINE, RISPONDENDO A ERMES26 CHE MI CHIEDE SE VI SIANO LOTTE SOTTERRANEE TRA ORGANIZZAZIONI CATTOLICHE COME L’OPUS DEI, COMUNIONE E LIBERAZIONE, I LEGIONARI DI CRISTO, I FOCOLARINI DA UNA PARTE E LA MASSONERIA E LE VARIE SIGLE NEOTEMPLARI DALL’ALTRA, RISPONDO: NON LO SO! SE SONO SOTTERRANEE, COME POTREI SAPERLO?
POSSO SOLO IPOTIZZARE CHE MOLTI GRUPPI CATTOLICI TEMONO CHE CRESCA L’INFLUENZA DI NUOVI SOGGETTI COME L’OSMTH INTERNATIONAL DI OSSERVANZA ATLANTICA, IN QUANTO, GRAZIE ALL’ADESIONE DI IMPORTANTI UOMINI AMERICANI, INGLESI E FRANCESI, PORTEREBBE ALLA DIMINUZIONE DI UN LORO PESO LOBBISTICO ALL’INTERNO DELLA POLITICA NAZIONALE DI ALCUNI STATI ( ESEMPIO: IL DOTT. VENCESLAI, GRAN PRIORE OSMTH ITALIA, E’ SEGRETARIO DI UN MOVIMENTO POLITICO NAZIONALE CHE VUOLE AVERE UN PESO NELLA COMPAGINE DELL’ATTUALE CENTRO-DESTRA O CDL.)
L’OSMTH OSSERVANZA ATLANTICA, PORTATORE DI UNA VISIONE ALTERNATIVAMENTE RELIGIOSA, IO STESSO LO RIBADISCO SEMPRE, E’ UNA REALTA’ CHE, NEL BENE E NEL MALE, TUTTI DOVRANNO TENERE IN CONSIDERAZIONE NEGLI ANNI FUTURI, SOPRATTUTTO SE QUESTO GRUPPO AVRA’ UNA SPICCATA PROPENSIONE PER LA POLITICA IN GENERE, COME IL CASO VENCESLAI DIMOSTRA.

MA VENIAMO AL POST DI OGGI.

IL SOGNO DELLA BATTAGLIA D’AMORE DI POLIFILO”, ALTRIMENTI DETTO HYPNEROTOMACHIA POLIPHILI, E’ UN TESTO SCRITTO, CON OGNI PROBABILITA’, DAL VENEZIANO FRANCESCO COLONNA, NEL LONTANO 1499.
IL COLONNA ERA UN MONACO DOMENICANO DI TREVISO ( HA MOLTI PUNTI IN COMUNE CON IL FRATE CAMPANO GIORDANO BRUNO) ED APPARTENEVA ALLA CORRENTE “NEOPAGANA” DI POMPONIO LETO.
“IL SOGNO” E’ CONSIDERATO DA MOLTI STUDIOSI, COME IL PRIMO MANIFESTO DEL MOVIMENTO ROSACROCIANO E RICHIAMA ESPRESSAMENTE IL PENSIERO ERMETICO ED ESOTERICO DEI CAVALIERI DEL TEMPIO.
SI TRATTA, INFATTI, DI UNA SPECIE DI VIAGGIO DANTESCO, UNA SORTA DI INIZIAZIONE “TEMPLARE” CHE SI SVOLGE TRA “ROVINE DI MAESTOSI PALAZZI E MONUMENTI CHE PROPONGONO ISCRIZIONI IN EBRAICO, GRECO E LATINO”.
UN VIAGGIO, APPUNTO, DANTESCO, ENIGMATICO, CHE PORTA IL PROTAGONISTA, POLIFILO, A PERCORRERE UN DEDALO DI VIE CHE SOLO L’INIZIATO A MISTERI SUPERIORI PUO’ DECIFRARE.
COME DANTE NELLA COMMEDIA HA UNA GUIDA, BEATRICE, CHE LO PORTA IN PARADISO, COSI’ POLIFILO HA COME GUIDA SPIRITUALE LA NINFA POLIA, CHE LO CONDUCE PRESSO IL SANTO SEPOLCRO DI ADONE, DOVE INCONTRA ISIDE NELLE SEMBIANZE DI REGINA DEGLI INFERI E MADRE CONSOLATRICE. MA IL VIAGGIO NON E’ DEI PIU’ SEMPLICI.
POLIFILO VIENE INIZIATO DAL GRAN DRAGONE CHE CUSTODISCE L’ENTRATA AL MONDO SOTTERRANEO. DISCESO AGLI INFERI INFESTATI DAI PIPISTRELLI, POLIFILO RISALE FINO ALL’ISOLA DEI BEATI, UNA SORTA DI AVALON, DOVE, PRESSO UNA SACRA FONTE, ABIURA IL CREDO CRISTIANO.
LA’, ISIDE, NOSTRA SIGNORA, LO RIBATTEZZA NUOVAMENTE E LUI SI SOTTEMETTE ALL’UNICA VERITA’ NASCOSTA, QUELLA PORTATA DALLA PRIMEVA RELIGIONE DELLA GRANDE MADRE, LA VERGINE NERA CUI GLI STESSI TEMPLARI AVEVANO DEDICATO TUTTA LA LORO VITA SPIRITUALE.

“IL SOGNO” EBBE UNA CONISIDEREVOLE FORTUNA LETTERARIA, SE SI TIENE CONTO CHE FU RISTAMPATO NUMEROSE VOLE SIA IN ITALIA CHE IN GERMANIA, FRANCIA ED INGHILTERRA.
SECONDO LO STUDIOSO FRANCO-TEDESCO ALBERT MARIE SCHMITD, “IL SOGNO ESERCITO’ SULL’ARTE E SULLA CULTURA DEL TEMPO UN’INFLUENZA IMPORTANTE”.
INFATTI, ISPIRO’ PERSONAGGI ILLUSTRI COME NICOLAS POUSSINS (AUTORE DEL QUADRO I PASTORI DI ARCADIA) E I FRATELLI PERRAULT, COLORO CHE SI OCCUPARONO DEI RILIEVI CARTOGRAFICI PER LA DEFINIZIONE DEL MERIDIANO ZERO CHE PASSA PER LA CHIESA DI SAN SULPICIO (17 GENNAIO), SEDE DELLA COMPAGNIA DEL SS SACRAMENTO.
POCHI SANNO, PERO’, CHE I FRATELLI PERRAULT, COME POUSSINS E MOLTI ALTRI, ABITARONO PER MOLTO TEMPO LE VALLI DEL RAZES ( LA’ DOVE I TEMPLARI AVEVANO CIRCA UN TERZO DI TUTTI I LORO POSSEDIMENTI) ED APPARTENNERO A CIO’ CHE SOPRAVISSE DELLA COMPAGNIA, VERA EREDE DELL’ESOTERISMO TEMPLARE IL CUI MOTTO ERA “ET IN ARCADIA EGO…”. DOVE PER ARCADIA S’INTENDE IL MONDO SOTTERRANEO, IL REGNO AGRESTE ED IDILLIACO DELL’ETA’ DELL’ORO DI VIRGILIANA MEMORIA (VIRGILIO E’ UNO DEGLI ACCOMPAGNATORI DI DANTE NEL VIAGGIO ALL’INFERNO), GOVERNATO DAL RE DEL MONDO, IL GRANDE MONARCA ESALTATO DAL FRATE RABANO MAURO E DAL MEDICO-PROFETA NOSTRADAMUS.

CHIUDO, FACENDO UNA RIFLESSIONE.
IL SOMMO POETA DANTE, FEDELE D’AMORE E SOSTENITORE DELLE CAUSE TEMPLARI, NELLA DIVINA COMMEDIA HA MESSO PAPA BONIFACIO VIII, COLUI CHE ERESSE L’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA DI ROMA, ALL’INFERNO.
PERCHE’, SECONDO VOI?
RIFLETTETE IN SILENZIO…

MICHELE ALLEGRI

mercoledì 9 gennaio 2008

I NUOVI TEMPLARI: COPYCAT DELL'OSMTH

Salve amici, bloggers e semplici curiosi!

Innanzitutto auguro un buon Anno a tutti, nonostante questo Gennaio sia iniziato con il solito spettacolo del decadimento sociale, politico ed economico della nostra Amata ma martoriata Italia. Come sempre, i molteplici e quasi irrisolvibili mali del Paese sono lo specchio di una società che si è lasciata andare, che non ha più valori e punti di riferimento, che annaspa nella corruzione, nel pessimismo, nell’arretratezza culturale. E’ la radiografia di un Paese vecchio e in veloce declino, insomma, un Paese al quale si potrebbe già intonare un de profundis

Ma cambiamo argomento!
Io ed Irene avevamo preparato un bel post su Giordano Bruno, il frate di Nola che fu condannato e giustiziato per eresia, le cui vicende personali ricordano un po’ quella dei capi del Tempio, soprattutto per ciò che concerne una certa visione della magia naturale e per la persecuzione portata avanti dai poteri laici ed ecclesiastici del tempo.
Apro l’anno, invece, con questo post, segnalando al grande pubblico che ci ascolta e che ci segue con amore ed ammirazione un fatto su cui sarebbe bene fare delle giuste e pacate riflessioni.
La mia non è una polemica, perché non è uso far polemiche in questo spazio, Qui si fanno solo battaglie civili e pacifiche per il ristabilimento della Verità, troppo spesso martirizzata per bassi interessi di parte.

Prima, però, saluto quanti ci hanno scritto, invitandoci ad andare avanti.
Mi piacerebbe anche farvi constatare le più che evidenti incongruenze storiche avanzate da una rivista e dal suo direttore in merito alla vicenda templare, come segnalatomi da un lettore un mese fa. Mi riprometto di farlo, anche perché questo blog ha smascherato molti “smerciatori di balle” che fanno del cerchiobottismo il loro cinico e, talvolta, squallido, metodo di ricerca filosofica.
Saluto, quindi, solo alcuni, quelli di cui ricordo lo pseudonimo: Carmen, Softy21, Bemcampo, Osvaldo, Brest, Tataianaruth, PavoneXXX, Pasqualinosettepose, Purulina, Arcontex e tutti gli altri.

Vengo, ora, all’oggetto del post, ringraziando Cimesto per avermi scritto e segnalato quest’altro fatto che vado ad evidenziarvi, cari amici e bloggers.

Se voi andate sul sito
www.templaridirossano.it, della Commenda di San Michael dell’Osmth e digitate la pagina “I cavalieri di Oggi” vi ritroverete alcuni brani integralmente presi dal nostro libro “Dossier: i Nuovi Templari”.
Confrontate quanto scrivono i cavalieri di Rossano e le pagine 211, 212, 225, 226, 227, 230 del nostro libro e vedrete quanto alcuni lettori ed amici hanno già notato.
Dico solo questo: c’è modo e modo di copiare e lo dico senza alcuno spirito di polemica.
Riportando intere frasi del nostro libro, i cavalieri dell’Osmth di Rossano dimostrano solo che, perlomeno, a loro, il Dossier è piaciuto e ciò ci rende felici.
Nasce il problema di capire, però, perché abbiamo copiato solo alcune parti e altre le abbiano modificate, e perché la parti copiate non siano virgolettate e non sia citato il nostro libro come fonte.
Questo atteggiamento non è ammissibile!
Forse i cavalieri dell’Osmth di Rossano hanno pensato di fare bella figura nei confronti di chi visita il loro sito, usando delle frasi scritte in un buon italiano, pregnanti di idee e di descrizioni veritiere, cosa che alcuni gran priori hanno dimostrato di non saper fare! O, forse, lo hanno fatto per tirare dalle loro parti le migliaia di lettori del nostro libro e del nostro blog. Non so….

Cari nuovi Templari di Rossano, bastava che mi comunicaste qualche bell’evento ed io l’avrei riportato fedelmente sul nostro blog e avrei invitato i nostri bloggers a scrivervi e a comunicare con voi. Se, poi, vi è piaciuto il libro, perché dice sacrosante Verità sull’Osmth e non solo, non dovevate vergognarvi di dirlo solo perché a qualche vostro confratello non è andato a genio. Avrei potuto prepararvi una pagina da inserire sul vostro sito per riassumere quanto io e la dott.ssa Sarpato avevamo scritto, vi avrei aiutato a migliorare la vostra comunicazione…

Quelle parti riportate, tra le altre cose, sono un’analisi di ciò che abbiamo scritto sull’Osmth International, sui suoi principi di base, sulle sue capacità di organizzare meetings, mettere in campo aiuti umanitari e quant’altro e sono tutte vere. Si omette, però, di riscrivere le frasi con le quali, a pagina 211 e 225 del libro, io e Sarpato descriviamo l’Osmth d’Osservanza Atlantica, l’Osmth International.
Così facendo, con una sorta di copia ed incolla selvaggio, vengono riportate in modo completo alcune frasi del nostro libro, quelle che piacciono, mentre vengono sostituite con altre quelle che non piacciono, conducendo, secondo me, il lettore a fare un’equazione non affatto scontata e che io non ho mai avvallato: Osmth International = Associazione dei cavalieri di Jerusalem.

Così non è e vi faccio un piccolo esempioper capire meglio.
Come ebbi modo di dire un anno fa, una cosa è scrivere che l’Osmth International di Osservanza Atlantica è una ONG ed un conto è scrivere che l’associazione del cavalieri di Jerusalem o Gran Priorato d’Italia di Venceslai è una ONG.
Infatti, anche se l’associazione italiana aderisce a quella internazionale, questo non vuol dire che abbiano lo stesso status: l’associazione del cavalieri di Jerusalem non è un’ONG in Italia. L’ho scritto, l’ho detto e ridetto ma è sempre la stessa storia.
Inoltre, volutamente, vengono omesse quelle frasi che riguardano un certo legame con la Massoneria, con le Chiese protestanti cristiane e con il movimento della New Age e si capisce il perché….


Leggete, inoltre, quanto scriviamo a pagina 211 “(l’Osmth intenational)…nasce, come abbiamo descritto precedentemente, nel 1995 in parte da una costola dell’Osmth di osservanza portoghese di Sousa Fontes ”.
Questo è un dato vero che lì, in quel sito, viene omesso, riportando, invece, fedelmente, le frasi che seguono a quella riportata. Con questa omissione, si pretende di fa credere ai lettori che alcuni Priorati anglosassoni di cui fanno parte i cristiani protestanti Carey, Redgrave, Mangum e altri non erano inseriti nell’Obbedienza dell’Osmth di Sousa Fontes mentre, invece, è vero il contrario, tant’è che per anni il Priorato americano “è stato sotto l’autorità neotemplare” del principe cattolico portoghese.
Gli autorevoli neotemplari anglosassoni, in primis l’ex Ammiraglio Carey, sono usciti dall’Osservanza di Sousa Fontes perché gli contestavano la direzione non democratica dell’Osmth di Osservanza portoghese e alcune vicende che riguardavano il bilancio e che sono state la goccia che ha fatto, come si suol dire, traboccare il vaso.
E’ da lì, da quel momento, che nasce l’idea di creare un’Osservanza a conduzione anglosassone, una Osservanza Atlantica (all’inizio tanti cavalieri italiani dell’Osmth contestavano la dicitura Osservanza Atlantica coniata da me e da Sarpato; ora la usano con fierezza ed orgoglio perché ricorda il Dossier che ha venduto più di 3500 copie!).
I fuoriusciti dall’Osservanza portoghese hanno formato il primo nucleo dell’Osmth International che in Italia, in una prima fase, aveva alcuni e pochi referenti usciti da altri gruppi italiani pre-esistenti (secondo quanto scrive il Gran Priore neotemplare lecchese, Alberto Zampolli, sul sito della propria associazione Gran Priorato d’Italia OSMTJ, anche il dott. Stelio Venceslai, attuale Gran Priore d’Italia OSMTH, sarebbe un fuoriuscito dal precedente gruppo neotemplare Osmtj. Venceslai non ha mai smentito quanto Zampolli scrive sul sito). A quel tempo, il Priorato italiano fu gestito dal professore francese Nicolas Haimovici-Hastier per conto degli americani ( è lo stesso professore di chirurgia ossea che aveva appoggiato la sostituzione di Venceslai alla guida del Gran Priorato d’Italiano con il romano Lucioli. Gli americani, invece, confermarono al vertice Venceslai, mentre Haimovici e Lucioli furono costretti ad assonnarsi, costituendo, poi, un’altra Osservanza Osmtj in Italia).

A pagina 225, inoltre, noi scriviamo “per farsi un’idea unica del modello dell’Osmth bisogna guardare al Gran Priorato degli USA, che ha il merito di aver creato un’organizzazione ex novo, di averle fatta diffondere e di averla portata ad essere l’unico gruppo neotemplare riconosciuto all’ONU. Il personale è altamente qualificato e di gran prestigio, in parte proveniente dal circuito massonico americano”. Anche questa frase è stata omessa.
Tutto chiaro, no?
Questa è la premessa che non viene citata dai cavalieri in quel sito. Noi parliamo degli americani, della loro capacità di aprire nel mondo gran priorati e commende, del fatto che loro, e non altri, abbiamo personale qualificato, di alto livello. Sono gli americani ad aver creato l’Osmth International, sono loro a controllarlo, sono loro che hanno lavorato per ottenere lo status di ONG, sono loro che gli danno una dimensione internazionale, sono loro a creare ampi fondi per sostenere progetti umanitari. Se non fosse per loro, per gli americani, nessun italiano, nessun francese, belga o tedesco potrebbe ottenere o fare niente.
Dovrei tornare al discorso di apertura di questo post sul declino italiano e, se vogliamo, in parte anche europeo. Non siamo capaci di smaltire l’immondizia di Napoli e di avere i conti pubblici in ordine, figuriamoci di fare altro.
Queste letture realistiche dell’Italia sono, tra le altre cose, condivise giustamente anche dal dott. Stelio Venceslai, i cui articoli, pubblicati sul sito del movimento politico del quale è segretario, denunciano il dilagante malcostume italiano… anche se mi risulta un po’ difficile da pensare che un ultrasettantenne, ex dirigente ministeriale, affermi che l’Italia sia composta perlopiù da anziani e che la burocrazia soffoca le imprese….mah…..

Detto questo, che cosa dovrei aggiunger di più nei confronti dei cavalieri neotemplari copycat di Rossano se non che, talvolta, “la gatta frettolosa partorisce i gattini ciechi ”?
Ribadisco a questi simpatici amici che se il nostro libro era piaciuto loro, visto che ne hanno riportato fedelmente intere parti, potevano dircelo apertis verbis, facendo nascere quella collaborazione per la comunicazione di cui ha tanto bisogno il Gran Priorato di Venceslai. Invece, hanno scelto la strada di non comunicare, di riportare frasi del libro senza citare la fonte…..mah…..

A tutti, e proprio a tutti, anche agli amici cavalieri di Rossano, auguro ogni bene e un buon Anno nuovo, all’insegna dell’ottimismo e della Volontà di fare.


Dott. Michele Allegri

P.S.: non pubblicherò commenti per questo post.