sabato 14 marzo 2009

ELVIS E IL PRIORATO DI SION



Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

devo ringraziarvi tutti quanti e, insieme a voi, i librai e gli edicolanti che hanno prenotato un elevato numero di copie del mio nuovo libro, tanto da superare quello previsto per la stampa della prima edizione. Per questo motivo l’uscita del libro che era prevista per metà marzo slitterà ancora di qualche giorno. Abbiate ancora un po’ di pazienza! Tutta la casa editrice è impegnata, notte e giorno, per far uscire il saggio entro i primi di Aprile e per soddisfare le richieste di molte associazioni che ci chiedono di poter presentare il libro in alcune conferenze a tema.
Approfitto per invitarvi ad acquistare in edicola la rivista Hera del mese di Marzo, su cui potrete leggere un mio articolo. A molti è piaciuto il mio precedente articolo dedicato alla strana morte del curato Gèlis e nuovi bloggers si sono aggiunti alla numerosa comunità già esistente ponendomi domande sul Priorato di Sion e sulla sua composizione e natura. A questo proposito vorrei riportarvi alcune considerazioni che ho avuto modo di ascoltare da un membro autorevole del Priorato durante una conferenza che si è tenuta all’estero, nella quale sono intervenuto in qualità di cronachista e di esperto di storia. Ma prima, alcuni flash.
Come ho avuto modo di dirvi, il Priorato ha sviluppato, nel corso degli ultimi trecento-quattrocento anni, un rapporto stretto con gli artisti, in particolare con i geni della pittura e della musica. Un’altra caratteristica del Priorato è l’impegno “politico” contro i dogmatismi e i fanatismi per il ritorno all’età dell’oro, l’età beata dell’Arcadia nella quale l’uomo viveva felice e in pace con i suoi simili. Un’ulteriore caratteristica è l’individuazione di personaggi messianici che hanno un rapporto stretto con la gente. In questo senso, la figura di Elvis Presley è proprio quella dell’artista, del genio, del re, del messia che ha rivoluzionato la comunicazione di massa a partire dal 1956, anno nel quale il Priorato riemerge in Francia, ad Annemasse, sotto la guida di uno 007 di nome Pierre Plantard de Saint Clair, colui che aveva come simbolo araldico di famiglia il sigillo di re Salomone. Forse non tutti lo sanno, ma Elvis si chiamava, di secondo nome, Aaron, cioè Aronne, il nome ebraico del fratello di Mosè. Aronne è il messia spirituale e il nome Elvis è l’anagramma di Levi's, il genitivo sassone che vuol dire di Levi, cioè appartenente alla tribù di Levi, quella dalla quale, secondo la Bibbia, sarebbe nato il Messia. Molti, in Inghilterra, hanno il cognome Lewis che ha lo stesso suono del nome francese Louis che deriva dal nome di Lug, il dio celtico del fuoco e della luce, la divinità che, nel pantheon celtico scozzese ed irlandese, sovrintendeva il caldo mese di Luglio, tanto per intenderci. La cosa strana è che Elvis, come Plantard, non era ebreo ortodosso. Nella loro cultura personale, invece, esoterismo e paganesimo, anche di stampo ebraico, si mescolavano. L’eresia ebraica è molto legata al kabalismo, alla numerologia, alla divinazione, al culto di Baal ed Astarte. L’eresia ebraica ha molti punti di contatto con la magia egiziana, tutti aspetti ben presenti sia in Plantard che in Elvis, che era un appassionato di alchimia e di magia, oltre che un divoratore di letture sui rosacroce e sulla spiritualità hindù.
Per entrambi, i Templari e la loro eresia erano un costante punto di riferimento. In questo senso eretico bisogna leggere la parola Sion, del Priorato di Sion, che ha poco a che vedere con l’ortodossia ebraica. Sion, come ho già scritto in precedenza, in alcune traduzioni che vengono dalla lingua celtica, significa ramo o origine ed indica la leggenda di una famiglia regale di Giganti che regnava sugli uomini al tempo del paradiso terrestre. In scozzese, la parola corrispondente a Sion è Sean (come il nome di Sean Connery), per esempio che, in francese, si scrive Jean ma si pronuncia Giant, cioè gigante. Questo per dire che certi nomi e certe parole devono essere valutate per il loro suono e non per come sono scritte. Vi do un’ ultima anteprima, prima di lasciarvi alla lettura del libro: la chiave d’interpretazione del misterioso saggio intitolato “La vera lingua celtica” dell’abate Boudet, risiede proprio nel suono con cui si pronunciano i nomi…
Ma torniamo alla conferenza. L’uomo in questione è entrato nel Priorato nel 1970 e sa bene quello che bisogna dire o non dire. Il Priorato sarebbe composto da tre cerchi o circoli. Il cerchio più nascosto sarebbe composto da una decina di persone. Gli altri cerchi sarebbero circoli esterni, dipendenti dal primo, che si presentano, talvolta, come associazioni di propaganda e reclutamento. Una struttura molto simile a quella dell’Opus Dei. Ad una mia specifica domanda, l’uomo non ha escluso che tra i circoli esterni al Priorato di Sion vi siano alcuni movimenti dei Nuovi Templari. Se ci sono, ha detto, sono quelli nei quali il rito del quadrato magico del SATOR è ancora in auge.
Solo per la cronaca, vi dico che nel libro su Elvis tratto ancora di un’organizzazione neotemplare, la TCB, alla quale il cantante, secondo un documento, apparteneva sin dal 1970. Nel Priorato, secondo l’uomo, dal 1956 in avanti, ci sarebbero stati molto uomini famosi e potenti che, oggi, non ci sono più. Anche le sue finalità sarebbero in parte cambiate. Non sono né politiche né finanziarie, né legate al ritorno di una monarchia specifica. Il termine di Re Perduto si deve intendere in altro senso. Secondo questo membro, il Priorato descritto da Dan Brown non ha alcuna corrispondenza con la realtà ed è frutto della mescolanza di molte leggende che ci sono nel sud della Francia. Leggende che si sovrappongono e che fanno confondere le idee. Alla mia domanda se ancora oggi il Priorato abbia tra le sue file autorevoli musicisti, cantanti, pittori, attori, registi e quant’altro, l’uomo mi ha risposto che non lo esclude “perché un’opera d’arte, di per sé, è una finestra che si apre su un altro mondo e perché unisce indissolubilmente persone che non hanno alcuna ragione di conoscersi e che non sanno di essere in comunicazione tra di loro”. Avrei molte cose da raccontarvi ma, per il momento, come si dice, “passo e chiudo”, ricordandovi che questi aspetti sono ben spiegati nel nuovo saggio…
Elvis e il Priorato di Sion.

Vi segnalo il relativo blog: http://elviseilpriorato.blogspot.com


Un affettuoso saluto a tutti,

Michele Allegri