lunedì 3 settembre 2007

GLI DEI TEMPLARI E IL MONDO SOTTERRANEO - PARTE PRIMA

Ben trovati amici, bloggers e semplici curiosi!

Volevo ringraziare un po’ tutti coloro che ci hanno scritto, ponendoci domande, manifestando il loro pensiero, salutandoci e spronandoci a proseguire la nostra democratica Battaglia per la Verità. Una Battaglia con la B maiuscola, pacifica e corretta, fatta per voi e con voi.
Un grazie di cuore a Iolanda, Camillo, Arrigo e il figlio Benjamin, Aronne, Mattevon (così ti sei firmato!), Romeo e Sitty22, Claudio, Benedetto, Regina e Grace.
Al gentile prof. Sandro Manfè, persona di raffinata cultura e alle sue puntuali e precise domande sui templari e neotemplari, rispondo ora con questo post. Mi scuso con lui per non averlo fatto prima.

Come abbiamo più volte scritto sia nei precedenti post quanto nel Dossier, un parte dell’avversione del clero cattolico nei confronti dei templari era dovuta al fatto che, durante i loro capitoli, i cavalieri praticavano un’antica dottrina esoterica, pagana ed eretica, che venne attentamente studiata dall’ufficio della Santa Inquisizione dal 1307 al 1314.
Alcuni Papi avevano persino preso posizioni nette contro il Tempio e i suoi massimi dirigenti. Ricordo a voi tutti papa Clemente IV, che accusò l’Ordine di condotta anti-cristiana e papa Clemente V, che ne decretò lo scioglimento, la soppressione, la liquidazione con tanto di bolla
(amici bloggers non fatevi mai ingannare dalla fandonia della sospensione dell’Ordine, propagandata da molti capi e capetti neotemplari, che ha come unico scopo quello di attirare con un artifizio i fedeli cattolici e di revisionare la storia piegandola ad interessi di parte. Di questo abbiamo già ampiamente parlato. Vi ricordo solo che lo stesso presidente dell’associazione dei cavalieri di Jerusalem- Osmth Italia, dott. Stelio Venceslai, ha dovuto ritrattare la sua versione della sospensione tornando sui suoi passi ed adducendo come scusa quella di essersi sbagliato a tradurre la bolla papale, confondendo il termine soppressione con sospensione! Comunque, al dottore che in quella occasione ha dimostrato di essere lucido, ravveduto di fronte alla Verità, a differenza di altri, dico: bravo, meglio tardi che mai!) .

Ma c’è un altro Pontefice che accusò i templari di praticare riti magici e negromantici. Fu Papa Innocenzo III che, nel 1208, cioè più di cent’anni prima della fine ufficiale del Tempio, scrisse queste frasi di fuoco al Grand Visiteur du Temple:
I crimini dei tuoi fratelli ci turbano profondamente per lo scandalo che essi provocano all’interno della Chiesa. I cavalieri del Tempio praticano le dottrine del demonio; il loro abito non è che ipocrisia…”.
Di questa duplicità dell’Ordine, a cui fa accenno Papa Innocenzo III col termine di ipocrisia, abbiamo già trattato più volte e lo facciamo ancora oggi in relazione alla religione dei templari.
La duplicità dei comportamenti e delle finalità dei templari è un chiaro segno di come la dottrina gnostica e dualista, già propria della chiesa Catara dell’Occitania ma anche di una certa cultura orientale e mediorientale, avesse plasmato l’Ordine, fin dalla fondazione, avvenuta nel lontano 1118.
Inserita in questo contesto, la duplicità appare come una visione del mondo chiaramente olistica, anti-cristiana, anti-occidentale, eretica e pagana ma, soprattutto, per la Chiesa, diabolica .
Ricordo a voi tutti che i templari coltivavano alcuni misteriosi culti pagani di natura duplice e che fanno riferimento ad una teogonia o religione che esalta il mondo sotterraneo e/o il mondo dei morti. E’ per questo motivo che i templari facevano cerimonie e/o capitoli nelle grotte o nelle cripte delle chiese o nelle segrete dei loro castelli (vedi il castello di Gisors o quello di Tomar). In particolar modo, vorrei far sapere a voi tutti che una serie interminabile di gallerie sotterranee si diramano sotto l’Europa e persino sotto Gerusalemme. Cosa pensate che i templari abbiano fatto per nove anni, scavando sotto il Tempio di Salomone? Che cosa avranno trovato, secondo voi? Quale era la loro MISSION e chi li mandava?

Ma torniamo ai culti.

E’ ormai ben nota la venerazione dei templari per la Grande Madre, Notre Dame, la Dea egiziana Iside, la vedova regina dell’oltretomba le cui statue, in Francia, sono veramente innumerevoli, e che nel linguaggio occultista viene definita o come la Vergine Nera o come la Regina Bianca.
I templari, però, praticavano anche il culto di un idolo, il Bafomet.
Durante il Medioevo queste due divinità vennero equiparate ed accorpate dalla Chiesa alla figura del demonio o del diavolo, con l’intento palese di cercare di estirpare un’antica religione dedita alla magia, forte e radicata tra le popolazioni europee. Nel Medioevo, infatti, si riteneva che i demoni o il diavolo potessero prendere la forma di donne o di teste parlanti che profetizzavano sciagure.
Si riteneva, altresì, che i demoni potessero possedere alcune persone e, tramite, loro agire contro la Chiesa di Cristo sulla terra. Le Istituzioni del tempo, in collaborazione con la Chiesa di Roma, tentavano di sradicare culti sciamanici ed animistici ben presenti in alcune zone del continente, utilizzando lo spauracchio della caccia all’invasato, al posseduto dal demonio. Infatti, là dove la Chiesa non riusciva ad assorbire i culti pagani, cercava di estirparli con la forza e con l’aiuto degli eserciti dei re e dei principi convertiti al cristianesimo.
Ed è nel Medioevo che ebbe inizio la caccia alle streghe, con tanto di torture e roghi, unitamente ad una concezione sessuofoba della vita (in tutte le religione pagane il sesso era un elemento fondamentale di consonanza con la Natura) perché, si diceva, ciò avrebbe aiutato gli uomini e le donne ad espiare le colpe di Adamo ed Eva e ad innalzarsi al di sopra dei piaceri della carne, dietro la quale si celava il demonio.
Aggiungo che sia Iside che il dio cornuto ( = Cernunnos, l’antico dio dei celti con le corna di cervo) venivano rappresentati come Dei malvagi, che vivevano in un mondo sotterraneo chiamato o Ade o Regno dei Morti o Inferno, regno degli inferi. Si riteneva che queste divinità venissero adorate dai pagani (contadini e abitanti delle campagne) durante alcune feste orgiastiche chiamate Sabbat o Esbat. Insieme a questi dei, nel sottosuolo vivevano anche altre figure non meno importanti come i giganti, gli gnomi, le fate e strani animali serpentiformi viventi negli abissi delle acque che, non a caso, sono legati ad antiche leggende riguardo ad una stirpe regale che regnò in alcuni Stati europei, una linea di sangue di Re taumaturghi capaci di ridare la vita ai morti…

Per quanto riguarda il Bafomet, invece, la sua descrizione ci viene dai verbali degli interrogatori dei templari da parte della S. Inquisizione.
Guillame Imbert, domenicano ed inquisitore di Parigi, scrive:
“…aveva la forma di una testa di uomo con una grande barba…i templari lo presentavano come l’immagine del vero Dio, dell’unico al quale bisogna credere”.
Sapendo che nel rituale di iniziazione veniva ordinato al neofita, aspirante cavaliere del Tempio di sputare sulla croce e di non credere che l’Uomo crocifisso fosse il vero dio, il redentore dell’umanità, ma solo un ladrone punito per le sue malefatte, allora c’è da chiedersi cosa rappresentasse Bafometto e se fosse uno di quegli dei adorati anche dai contadini del Medioevo.
Come avrete certamente notato, parlo di Dei e non di un Dio specifico, poiché la teogonia pagana non era monoteista ma prevedeva sempre un Dio e una Dea e mai un solo Dio o una sola Dea.
E’ ciò che Dan Brown chiama il Calice il femminino sacro o Graal) e la Lama (il mascolino sacro o excalibur n.d.r.).
Entrambi questi aspetti sono infatti opposti e complementari e si attraggono.
Come ho già scritto, la duplicità è una visione del mondo che, se vogliamo, risponde ad uno studio empirico di ciò che ci circonda. Infatti, la duplicità è sempre sotto i nostri occhi: la luna e il sole, la femmina e il maschio, il bianco e il nero, l’ombra e la luce, il bene e il male, la vita e la morte, la razionalità e le pulsioni…

Molte sono le ipotesi in campo per ciò che riguarda Bafomet, la testa di morto. Alcuni ritengono che sia una storpiatura del nome del grande profeta islamico, per altri sarebbe un nome in codice, per altri un’ invocazione magica alla Luna Nera, per altri ancora l’immagine del telo sindonico o un’opera alchemica…
Noi stessi avevamo lanciato un’ ipotesi sincretista tra il nome del grande profeta e quello del Battista (ricordate che molti cristiani veneravano la testa del profeta Giovanni, mozzata da re Erode). Entrambe le figure erano, infatti, degne di venerazione per molti cavalieri del Tempio; i templari avevano avuto un rapporto privilegiato con l’Islam.
Inoltre, Giovanni Battista è un’icona importante ancora oggi per i cavalieri di Malta (SMOM).

Come abbiamo scritto nel Dossier, l’adorazione delle teste di morto, dei crani che parlano e profetizzano è una manifestazione rituale della religione pagana dei celti che in Gallia, cioè in Francia, aveva una delle sue roccaforti. La religione celtica, come scrive l’abate Boudet sul finire del 1800, proveniva dall’India, culla del genere umano…..

Ricordatevi, amici e bloggers, di quando i militari di re Filippo fecero irruzione con la forza nel quartier generale del Tempio, la fatidica sera del 13 ottobre 1307, per arrestare i capi dell’Ordine.
A parte il fatto che non un templare mise mano alla fondina (e in questo senso si mostrarono ben poco cavalieri pronti a morire), ebbene, lì furono trovati 58 crani numerati, alcuni dei quali parevano essere molto piccoli, ed erano tenuti avvolti nel baucent bianco e nero, lo stendardo che per i templari rappresentava l’unione delle forze dualiste ed opposte (è un antica idea pagana quella per la quale la divinità è una sola ma ha due modi per manifestarsi. E’ tipico del pensiero pagano e successivamente gnostico considerare, per esempio, che Lucifero e Cristo siano le due facce di una stessa medaglia).

Se andiamo ai fatti del nostro tempo ci accorgiamo che la maggior parte delle osservanze neotemplari ha una velata tendenza al sincretismo, alla new age, alle tradizioni gnostiche e dualiste. Se guardate i loro siti, vedrete immagini del Papa o della Chiesa cattolica ma, contemporaneamente, immagini magiche ed esoteriche. Per voi o per noi questo, eventualmente, potrebbe essere definito con il termine ipocrisia, per usare l’espressione di papa Innocenzo. In realtà i neotemplari non fanno altro che applicare in maniera rude e semplicistica le originali concezioni dell’Ordine: avere un’immagine pubblica diversa ed opposta a quella privata. E’ ciò che Mandeville definì nel 1700 come “vizi privati e pubbliche virtù”.
Quella stessa immagine di duplicità è ben rappresentata dal sigillo del Tempio: due cavalieri su uno stesso cavallo, il secondo è nascosto dietro il primo e rappresenta gli impulsi sessuali e le forze magiche, è il mister Hyde che è nascosto dietro ad ogni dottor Jekyll!

Sappiate, inoltre, che alcuni gruppi neotemplari celebrano riti dualisti destinati a pochi, da non far conoscere al grande pubblico, perché non sarebbero compresi.
Il tutto, infatti, si svolge secondo le sacre parole di “non dare le perle ai porci”, dove per perle s’intende la sapienza iniziatica e i porci…beh i porci saremmo un po’ tutti noi che apparteniamo al “popolino, ignorante e cornuto”.
Ci sono, infatti, persone che, mettendosi un mantello bianco con croce vermiglia, si sentono trasformati, pensano di appartenere ad una società di èlite, ad una società iniziatica che schifa il volgo, che ha segreti da custodire e da tramandare (sic!).
In realtà, siffatte personalità appartengono a piccole associazioni culturali dedite alle gite fuori porta e a conviviali conversazioni del più e del meno, del tempo, del calcio e della casa al mare. Non c’è alcun segreto, né alcuna cerimonia che non sia stata appositamente costruita in tempi assai recenti.


Una volta smascherato il gioco, quindi, squarciato il velo dell’ipocrisia, cosa resta alla maggior parte delle osservanze neotemplari se non la classica sana riunione o, come la chiamano impropriamente loro, l’ agape in trattoria, al grido del motto, anche questo autentico e storicamente provato, di “bere e mangiare come un templare”?
Difatti, per molti neotemplari, “l’uomo non vive di solo pane”….ma anche di pizze, di abbacchi al forno, di prosciutti, mortadelle e meloni ma soprattutto di buon vino, di novello e di invecchiato nelle botti di rovere antico, da bere da soli e in compagnia in ogni occasione nella quale bisogna mettersi il mantello, mentre si traduce il bollo dell’auto, mentre si fa un meeting in un “modesto” hotel a cinque stelle, mentre si rilascia un’intervista e si dice di essere riconosciuti dalla Chiesa o di essere sullo stesso piano dell’Ordine di Malta, che l’Ordine è stato sospeso e che i massoni non capiscono niente…tanto per mortificare o, come ha detto uno scrittore molto apprezzato dal galantuomo Venceslai, per “martirizzare la memoria” di quegli autentici cavalieri del Tempio di Salomone che persero la vita per la loro fede pagana e dei quali molti si dicono eredi “nelle parole e nei fatti”!

Nella seconda parte approfondiremo in maniera interessante ed inedita da dove venga la testa adorata dai templari e in cosa consista il culto della Grande Madre, Nostra Signora…che porta Lena, cioè sollievo agli afflitti.

A voi tutti, amici, bloggers, curiosi e… semplici neotemplari un mio personale ed affettuoso saluto,

Michele Allegri