Salve amici, bloggers e semplici curiosi!
Ringrazio, come sempre, i tanti che ci hanno scritto. Come ho già comunicato ad alcuni in privato, ho deciso, per il momento, di non pubblicare la “caterva” di commenti che mi giungono. Non lo faccio perché io sia risentito per una qualche ragione nei confronti del mio caro pubblico, ci mancherebbe altro, ma è solo per mettervi al riparo dalle critiche che alcuni ammantellati muovono.
Infatti da molto tempo, una delle strategie di alcuni nuovi Templari è quella di attaccare il pubblico, il quale li giudicherebbe senza sapere.
Ciò, ovviamente, non corrisponde al vero. Il pubblico ha capito ciò di cui parlo e ha molti strumenti per separare il grano dall’oglio. Ora, anzi, ne ha di più di quanti ne avesse prima, anche perché l’aiuto a comprendere è venuto prima dal Dossier e poi dai post di questo blog.
Per chi mi ha scritto, dicendomi che tratto sempre e solo di Venceslai e di Zampolli e mai dell’OSMTHU, rispondo che è vero solo in parte. Di Zampolli non ho mai trattato, di Venceslai sì e giustamente, perché avendo speso molti ragionamenti sull’Osmth International, non potevo trascurare il nostrano e simpatico gran priore che si è definito amabilmente “citizen of the world”.
Come ho scritto nel precedente post, la realtà dell’Osmth International, con tutti i suoi aspetti positivi, non può essere trascurata e infatti le abbiamo riservato uno spazio maggiore rispetto alle altre Osservanze.
Comunque c’è posto anche per parlare dell’OSMTHU. Fatemi pervenire comunicazioni e documenti e lo farò. Anche perché è in programmazione la ristampa e l’aggiornamento del Dossier. La prima edizione con le sue ristampe è ormai esaurita ed è giusto procedere ora ad una nuova edizione con tante novità.
Quindi… avanti tutta!
Molti mi chiedono in che stato sia la compagine neotemplare del nostro Paese.
Beh, è sotto gli occhi di tutti: a discapito delle proclamazione di intenti, di triplici fraterni abbracci presi in prestito dalla massoneria (che loro sempre criticano!), di inchini da cavaliere da romanzi di appendice, di messer qua, di gran là, in realtà, i cavallerizzi crociati d’Italia si sputano in faccia, si odiano vicendevolmente, si insultano, si tolgono la sedia da sotto il tavolo, ognuno al grido di: “Io sono l’unico gran priore, gran maestro, io sono a capo degli unici templari legittimati, noi rappresentiamo i veri eredi dei Templari, noi siamo riconosciuti sotto banco dal Papa, dal Vescovo, dalla Chiesa, da San Gennaro, dalla Madonna e dai Santi…”
Insomma un atteggiamento egotista che non lascia spazio a dubbie interpretazioni!
C’è anche chi si diceva partigiano dell’idea neotemplare, ne decantava le lodi, affermando di crederci fermamente, di avere una vocazione ed una fede templare, per poi arrivare a dipingere i suoi ex “commilitoni” come truffatori, venditori di patacche, mangiatori di salamelle, arrivisti ed opportunisti, ignoranti, screditati ed incolti.
In molti casi, questo quadretto rappresenta fedelmente la realtà ma mi stupisce sempre più l’atteggiamento di duplicità che si manifesta nei neotemplari di casa italiana: di sera l’amico neotemplare è fratello leone, di mattina, invece, lo stesso diventa, scusate l’espressione, coglione.
No, così non va, cari amici neotemplari. Quante volte io stesso ho denunciato a tutto il pubblico quest’atteggiamento cerchiobottista ed ipocrita? E niente da allora è cambiato.
Ma, caro pubblico, lo sapete perché niente è cambiato? Perché a guidare queste formazioni c’è la solita gente, con una mentalità stantia da puro Regno delle due Sicilie.
Quando vi metterete in testa, cari capetti neotemplari, che la coerenza, alla lunga, paga più di quei mezzucci per prendere un affiliato in più?
Ma, come si sa, il teatrino neotemplare è un po’ lo specchio di una certa società nostrana dove il particolarismo, per usare un’espressione di Guicciardini, la fa da padrone da più di mille anni e dove ciò che conta non è la Verità oggettiva ma la verità personale che viene propinata agli aspiranti adepti con quella forma di indottrinamento che ridicolmente viene chiamata master, un termine che indica approfondimento intensivo di alcune tematiche dopo la laurea.
Il trescone-furbacchione che ha usato questo termine pensa, forse, che i Templari facessero un lungo corso di studi prima di andare in battaglia oppure cerca di sincretizzare tradizioni antiche con la moderna tecnologia anti-tradizionale?
Non stupitevi, cari amici bloggers, è la solita azione cerchiobottista dei soliti neotemplari cerchiobottisti.
Per certi versi e per fortuna non mancano alcune eccezioni.
Penso, per esempio, al dott. Francesco Corona, fecondo ricercatore, persona con la quale si può parlare con serenità e che, assieme ad un intelligente gruppo romano dell’Osmth, sta “riportando” in seno all’associazione discorsi più vicini alle concezioni iniziatiche, spiritualiste ed esoteriche del Tempio, restituendo quella dignità che altri non sanno dare.
Oppure penso all’intraprendente Giovanni Lettieri che, con vero spirito di passione, ha cambiato rotta, si è allontanato dai fratelli suoi dell’Osmth, per dare vita ad una associazione culturale, non senza muovere le giuste critiche a tutto l’ambiente neotemplare che lui stesso aveva frequentato per anni. E ciò senza alcuno spirito di rivalsa ma solo per amore della Verità oggettiva, tale e quale è.
Come si fa a non essere d’accordo con quelli che affermano che i nuovi Templari passano molto tempo a tavola, che fanno una sporadica beneficenza, che s’inorgogliscono a mostrare mantelli, mostrine e decorazioni (tutte finte, ovviamente!), cercando appoggi di qua e di là e dichiarandosi eredi originali del Tempio, di essere sopra la Chiesa, a destra della massoneria, per un pensiero illuminista-progressista, per una società libertaria, del computer, della tecnologia, dell’esempio… ma quale esempio, si è chiesto un nostro caro blogger?
Quello di resistere davanti ad una coda alla vaccinara e di non agguantarla con le fauci, secondo lo spirito della Kali Yuga?
Ma per piacere! Ma per favore!
E poi si continua a far intendere che i nuovi Templari siano tenuti in considerazione da Papa Ratzinger. Per trovare nuovi affiliati alla causa neotemplare si ingenera l’idea che i nuovi templari siano i vecchi templari e che di colpo siano stati riabilitati entrambi dal documento di Chinon.
Riabilitati da chi e da cosa, mi chiedo.
Da quella pergamena del 1308 ritrovata nell’Archivio segreto del Vaticano? Si tratta di un documento già noto da anni che, tra l’altro, ha una valenza storica minore rispetto alla Bolla Pastoralis Praeminantiae, del 22 novembre del 1307, con la quale il Pontefice Clemente V in persona aveva convalidato l’arresto di tutti i Templari.
E aggiungo che il documento di Chinon, tanto analizzato e scartabellato, conta infinitamente meno della Bolla Vox in Excelso, del 1312, nella quale sempre Papa Clemente parla dell’eresia templare.
Il Papa, infatti, in quel DOCUMENTO UFFICIALE, scrive a proposito dei Templari: “…in considerazione dell’eresia a cui sono esposte la Fede e le anime, dei terribili misfatti commessi da un gran numero di membri dell’Ordine…noi sopprimiamo l’Ordine con tutte le Istituzioni”.
In base, invece, a quel documentuccio di Chinon, secondo alcuni pensatori della domenica, si potrebbe stravolgere e revisionare la storia, dicendo che Papa Clemente V ha assolto i templari nel 1308, omettendo di dire che quel Papa aveva dato il via libera alle torture e alla soppressione dell’Ordine in toto. Se quel Papa ha fatto ciò significa che per lui, e per lui solo, i Templari non erano in linea con la dottrina cattolica, la quale non ha mai ammesso e non ammette “riti blasfemi”, come li ha chiamati la stessa dott.ssa Barbara Frale, al momento dell’ingresso in ordini monacali.
I templari erano o non erano dipendenti dal Pontefice? Praticavano o non praticavano riti blasfemi all’atto dell’ammissione? Se le risposte sono affermative, ogni altro ragionamento dietrologico è superfluo. Lo avevamo detto e, senza sbagliarci, lo ribadiamo di fronte a tutti, senza timor di smentita.
Assoluzione nel 1308? Ma per piacere….
E’ come dire che un imputato è assolto in primo grado, poi nel secondo grado di giudizio e in cassazione è condannato all’ergastolo ma rimane innocente!
Ma dobbiamo davvero dare peso storico ad un documento di prima istanza che è smentito da altri documenti, scritti di pugno da Papa Clemente in persona? Ma ancor più inequivocabili sono i fatti che segnarono la tragica fine dell’Ordine: ci ricordiamo o no che De Molay finì la sua vita terrena sul rogo come eretico impenitente?
Chi sta proponendo tutta questa assurda linea interpretativa si arrampica sugli specchi e trova soluzioni politiche a ciò che non riesce a spiegare, mentre è tutto così semplice.
Quindi, per fissare alcuni punti:
- Il documento di “assoluzione” di Chinon è del 1308, la soppressione dell’Ordine è del 1312 e il rogo di De Molay è del 1314.
- Per quanto riguarda il presunto “accordo sottobanco” tra alcuni neotemplari e Papa Ratzinger… lasciamo perdere e releghiamolo alla solita battuta neotemplare dopo l’ammazzacaffè con la mosca!
Mi meraviglio che ci siano ancora neotemplari che raccontano la balla di un accordo “segreto” tra Papa Ratzinger ed alcuni attuali ordini Templari. Mi sembra di tornare indietro nel tempo quando il commendatore Osmth Fluterio di Bolzano diceva che c’erano trattative segrete per abolire la Bolla Vox in Excelso. Sono passati anni, infatti, e non si è visto nulla…ma quant’è buono l’idromele, mi verrebbe da dire…
- Vediamo, invece, cosa scrive il 5 febbraio 2007 il magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, questo sì Ordine riconosciuto dalla Santa Sede, in merito agli atteggiamenti di tutte le Osservanza Neotemplari:
“Le confermo che l’Ordine dei Templari è stato soppresso dalla Santa Sede e pertanto non è un Ordine riconosciuto… a volte, membri di ordini non riconosciuti s’intrufolano nelle processioni diocesane o chiedono la celebrazione di SS. Messe alle quali partecipano con mantelli, sempre per farsi fotografare e fornire, così, false indicazioni di una loro legittimazione da parte della Chiesa”.
D’altra parte mons. Mauro Parmeggiani, segretario generale del Vicariato di Roma, quello che aveva proibito che i nuovi Templari facessero i loro riti nelle Chiesa di Roma, aveva già sentenziato che questi nuovi ordini si richiamano solo nel nome a un Ordine templare soppresso. Soppresso… tanto per ricordarlo a un sedicente gran priore neotemplare a cui piaceva farsi chiamare con il nome di un diavoletto. E ho detto tutto…
Anzi, non proprio tutto.
- Mi risulta che molti nuovi Templari bazzichino all’interno di un movimento politico il cui segretario, non a caso, pare sia il simpatico ed inossidabile gran priore dott. Stelio W. Venceslai.
Non entro in merito alla questione politica, ci mancherebbe altro, ogni cittadino, e quindi anche ogni neotemplare italiano, è libero di associarsi in un qualsiasi partito di destra, di sinistra, di centro ma faccio riferimento a ciò che Venceslai diceva, quando con tanta sicumera parlava del “già tormentato ambiente politico italiano”.
Ancora una volta il doppio binario: si parla del tormentato ambiente politico, sottolineando che solo in Italia ci sono troppi partiti e partitini, per poi accettare la carica di segretario di un nuovo partitino. Boh, ci capite qualcosa, cari bloggers?
Siccome dall’esimio dottore io ho sempre sentito e letto tutto e il contrario di tutto, non vorrei che domani mattina ci fossero dichiarazioni di Venceslai anche contro il suo partito.
Infatti, per fare un paragone che calza a pennello, come mi ha scritto un lettore ben attento, alla pagina web http://abigor.splinder.com/?from=185 c’è una presunta e mai smentita dichiarazione di Venceslai a proposito dei Rotary e dei Lions che dice: “Lions, Rotary e le altre associazioni analoghe sono robaccia moderna…”
Robaccia moderna?!
E per fortuna che Venceslai appartiene al Rotary nordovest di Roma… ma, come diceva, una vecchia canzone:
Finchè il nuovo templare va, lascialo andare………ancora di più se ha una certa età e si dimentica ciò che dice e ciò che fa!
Michele Allegri
P.S.: il blog sarà fermo per alcuni mesi perché sta cominciando la revisione e la nuova edizione del Dossier, il libro che ha tracciato la strada per molti e che sarà di nuovo presente in tutte le librerie d’Italia, con i dovuti aggiornamenti, fra… un po’ di tempo.
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