sabato 16 ottobre 2010

SONO SEMPRE SUL PEZZO... TEMPLARE

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

come avete potuto notare, questo blog (come gli altri) non è stato aggiornato con nuovi post da alcuni mesi. Il motivo è semplice: collaborando con varie testate giornalistiche, televisive e non, mi è stato chiesto, comprensibilmente, di ridurre sensibilmente la frequenza dei miei post.

Così vi avverto che i prossimi post, salvo un mio ripensamento, avranno cadenza trimestrale o quadrimestrale.



sabato 31 luglio 2010

P1, P2, P3…OPUS DEI, COMUNIONE E LIBERAZIONE, NUOVI TEMPLARI E CHI PIU’ NE HA, PIU’ NE METTA…


Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto dopo avermi visto ospite della diretta tv “In tempo reale”.

A Marco (che dice di essere un sincero leghista) dico che, da patriota e sincero democratico quale sono io, non potevo non ricordare, in trasmissione, che la Chiesa cattolica si oppose all’Unità d’Italia, per tutta una serie di ragioni. Certamente i padri della Patria come Garibaldi, Mazzini o Cavour non avrebbero mai potuto prevedere che la nostra povera Italia sarebbe stata mangiata, anzi, divorata dalle lobby e dalle mafie e, ad onor del vero, è giusto rammentare che i principali “problemi politici” dell’Italia e la sua decadenza morale coincidono con la discesa in campo dei cosiddetti movimenti politici e partiti “d’ispirazione cristiana”… e qui, per il momento, mi fermo!

Ogni mattina di quest’estate, apriamo un giornale o vediamo un telegiornale che ci parla di affaroni, di gruppi segreti che condizionano la vita della Nazione, di questa cosiddetta P3, anche se la massoneria pare non c’entri nulla (questo non esclude che molti degli indagati facciano o abbiano fatto parte di logge più o meno regolari, più o meno segrete).

Beh, la P2 di Licio Gelli era ben altra cosa: aveva dalla sua parte l’appoggio incondizionato di settori politici americani e dell’ intelligence atlantica, godeva dell’aiuto sostanziale di qualche illustre e potentissimo democristiano, flirtava con molti cardinali e vescovi della curia romana, aveva ramificazione per ogni dove… ma c’era un cemento, un collante che faceva finire tutto sotto il tappeto, affari e porcherie comprese. Questo cemento, anzi questa excusatio, si chiamava “lotta al comunismo internazionale”! Caduto il muro di Berlino e caduto il cosiddetto “pericolo rosso”, ogni riedizione di quel tipo di lobby può essere solo la ricerca spasmodica ed incondizionata del potere fine a se stesso, senza giustificazione, senza alcuna morale.

Vorrei aggiungere qualcosa. Nella stessa trasmissione mi è stato chiesto quali siano le somiglianze tra massoneria e Opus Dei. Ci sono similitudini tra le due organizzazioni ma ci sono anche molte differenze, a partire dal fatto che l’Opera è una diocesi delle diocesi, quindi, se ci fosse un problema di segretezza, così come molti hanno evidenziato, bisognerebbe rivolgersi direttamente in Vaticano per saperne qualcosa di più. Il Vaticano, di questi tempi, però, vive altre gravissime difficoltà, a causa dei molti casi di pedofilia che vedono coinvolti i suoi preti, i suoi vescovi, i suoi cardinali, sia per l’aspetto del reato direttamente commesso dai suoi prelati sia per le coperture ed agevolazioni fatte da varie eccellenze ed eminenze nel passato.

Ci sono poi un nutrito gruppo di pentiti e soprattutto pentite, ex numerari ed ex numerarie, che indicano l’Opus Dei come una vera e propria sètta!

Un po’ meno ramificata dell’Opus Dei ma sempre attenta alla gestione del potere e in stretti rapporti con la politica è la Fraternità di Comunione e Liberazione, chiamata volgarmente C.L., il cui meeting annuale di Rimini, si è scoperto da poco tempo, è sovvenzionato dalla Regione Lombardia del governatore ciellino Roberto Formigoni a suon di centinaia di migliaia di euro.

E che dire, infine, dei nuovi templari? Che dire, oltre quello che ho sempre detto?

C’è n’è per tutti i gusti: persone che cercano una dimensione spirituale new age, magnoni all’hosteria, organizzatori di meeting e falsi tornei di scherma, venditori di patacche e di mantelli medievali, venditori di falsi ordini cavallereschi ma non solo: c’è chi si appropria di simboli e di nomi notoriamente satanisti, c’è chi pensa di costruire una struttura di potere, c’è chi pensa di riconquistare la Terra Santa ( sic!) e c’è persino chi fonda partiti politici.

Tutti questi neoammantellati dovrebbero ricordare che i Templari non esistono più, che mai più esisteranno e che, mettendosi divisa e mantello, non solo diventano automaticamente scomunicati dalla Chiesa (ma di questo non frega niente a nessuno, possono ribattere lor signori) ma che per di più fanno ridere e sorridere chi dovesse incontrarli in qualche chiesa o mentre sfilano nelle Fiere, nei Palii delle contrade delle loro città (questo fatto interessa molti per la decenza, almeno). Ma ‘sti quattro cavalieri, con relative dame da passeggio, non sanno che i Templari, dichiarati eretici nella bolla Vox in Excelso, morirono bruciati sul rogo proprio per volontà del Pontefice regnante del tempo, al secolo Clemente V e del re di Francia, il cristianissimo Filippo IV il Bello?

Diversamente da costoro, il blogger Marco, il leghista, ne è al corrente, come è al corrente che un certo ex generale della Guardia di Finanza, ora in pensione, neotemplare di primo piano di Roma e vice-presidente di un piccolissimo partito politico (che fa molti meeting con onorevoli del centro destra e al quale aderisce un notissimo gran priore neotemplare de Roma, un ex alto dirigente ministeriale che tuona contro i magistrati…) ha recentemente e pubblicamente lanciato i suoi strali contro Radio Padania Libera, la radio della Lega Nord, il movimento politico al quale appartiene il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il noto on. Umberto Bossi, al secolo, il senatùr. Chissà, mi chiedo, se questi politici del Nord sono al corrente delle esternazioni dell’ ex generale neotemplare...

Beh, mi direte voi cari bloggers, non c’è niente di nuovo, molti neotemplari fanno politica e molti neotemplari hanno indossato o indossano un'uniforme, appartenendo chi alle Forze Armate e chi alle Forze dell’Ordine. E’ vero, è vero…. ma è anche vero che il suddetto ex alto ufficiale non conosce la storia degli ebrei (come da annotazione giuntami da un esponente della suddetta comunità), che non conosce il latino, che non conosce neppure una stilla di storia templare o medievale. Leggendo quell’articolo, però, francamente, non vedo un granchè di provocatorio nei confronti della Lega di Bossi. Semmai c’è una banale esternazione condita di puerilità espressa in un italiano macaronico e in salsa pressappochista con tanto di spadone e girarrosto. D’altra parte quelle opinioni sono politiche e per quanto puerili possano essere considerate, a me, schifato dalla partitocrazia, non interessano affatto.

La mia non è una difesa d’ufficio di quell’ammantellato, ci mancherebbe altro, è una semplice constatazione. Come è una constatazione osservare che ex alti ufficiali o ex dirigenti ministeriali di marca neotemplare si buttano a capofitto nella politica, tanto da far nascere il legittimo sospetto che costoro abbiamo vissuto, anzi sguazzato, in quel milieu che ha consentito loro di raggiungere quei traguardi professionali che, in virtù delle loro forze, non sarebbero mai stati capaci di conseguire. Basti vedere quali e quante castronate dicono in relazione alla storia dell’Ordine per accorgersi quale è il tasso dei loro neuroni!

D’altronde, le raccomandazioni nello Stato chi le fa se non il politico di turno o meglio, come è sotto gli occhi di tutti, i vari politici che compongono le varie P3 che, da sempre, inquinano la vita della Nazione? Ma non scandalizzatevi, questo costume tutto nostrano è stato ereditato dai regnanti borbonici…

Saverio, invece, mi ha fatto leggere un articolo tratto dal settimanale l’Espresso, intitolato “Gelli, tangenti, amici e trame” di Lirio Abbate e Paolo Biondani, nel quale si fa riferimento ad un’indagine della magistratura di Verbania nei confronti di un gran priore neotemplare, un colonnello della Guardia di Finanza (che è stato inquisito per associazione a delinquere) che stava costituendo un gruppo occulto e di potere in grado di condizionare la vita democratica del Paese e che era in stretto contatto con il notorio ex capo della P2.

In questo gruppo neotemplare, si legge nelle carte dell’istruttoria, “erano radunati militari, politici, dirigenti ministeriali, direttori di banca, magistrati, industriali” e gli immancabili faccendieri di turno. Ma guarda un po’…

Ma perché vi stupite, ancora, cari bloggers? Non sapete che le lobby sono un patrimonio culturale, politico e sociale delle democrazie liberali, come disse un celebre faccendiere italo-americano nel 2006 (già inquisito per associazione segreta)???

Ma che almeno siano palesi e legali…queste lobby… così mi verrebbe da dire, pensando di interpretare il pensiero di tutti i blogger che amano l’onestà e la Verità.

Degli altri non sappiamo che farcene, vadano pure ad indossare un mantello di carnevale e si ubriachino in qualche osteria con vino di quart’ordine ma per favore, che evitino di parlare e di straparlare di sospensioni templari, di regole latine e francesi, di comparsate televisive di pseudo-esperte templari, dei vari Ego Kaghitto e via dicendo…che già i templari, quelli veri, al solo sentirli strombazzare, si rivoltano nella tomba!

Buona estate a tutti!

Michele Allegri

sabato 5 giugno 2010

VOYAGER (O KAZZENGER?) NON PIACE AI NUOVI TEMPLARI!

immagine tratta dal sito
http://www.la7.it/intrattenimento/dettaglio.asp?prop=crozzaalive&video=38524


Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

dopo un po’ di tempo, torno a parlare dei nuovi Templari. Come sapete, quest’anno è stato dedicato alla produzione e alla messa in circolazione di due opere che hanno avuto il pieno gradimento del pubblico e della critica.

Ad “Elvis e il Priorato di Sion” è stata persino dedicata una puntata dalla fortunatissima trasmissione di Maurizio Decollanz, Rebus-questioni di conoscenza (Odeon tv) che potete rivedere ciccando sul link qui a lato, tratta da Rebus Tube.

Con “Io sono ciò che mangio” ho chiuso, il 22 maggio, la rassegna di letteratura gastronomica che ha visto una partecipazione di pubblico senza precedenti. In quest’ultimo periodo, poi, sono stato intervistato in talk-show televisivi e da un paio di mensili di approfondimento culturale.

Debbo dire che sono grato a tutti coloro che apprezzano il mio modesto lavoro che, da cinque anni a questa parte, svolgo solo ed esclusivamente al servizio del ristabilimento della Verità ultima, girando, in lungo e largo, per piazze e città. Infatti, posso dire con fierezza che io mi sento molto a mio agio quando mi trovo tra la gente, quella in carne ed ossa, quella che capisce i tuoi sforzi, quella che non ti abbandona mai, quella che ti sostiene e non si fa imbrogliare dai mestatori di turno!

Le presentazioni dei miei libri, per il momento, sono concluse. Abbiamo esaurito tutte le copie e ci apprestiamo a prepararci per la nuova uscita del mio quarto libro che svelerà al pubblico la vera religione dei Templari! Una pubblicazione voluminosa che, vi anticipo sin da subito, solleverà sconcerto e toglierà il sonno agli imbroglioni. Questa pubblicazione chiuderà, in bellezza, il mio interesse per l’argomento. Una passione che è nata con la stesura di “Dossier: i nuovi Templari” ed è maturata con questo blog.

Ed è ai nuovi Templari o neotemplari, come si è soliti chiamarli, che dedico questo post.

Un lettore, da Torino “mi ha scritto in una lettera” che ultimamente si sarebbe svolto un meeting
(che parola grossa!) dei nuovi Templari (non so a quale riunione si riferisca).
Tommaso, così dice di chiamarsi, o meglio Don Masino, come lo chiamo io, visto che si definisce un “ex affiliato neotemplare pentito”, riferisce che si sarebbe riunito “il fior fiore degli smerciatori di balle col mantello”, per usare un’espressione cara al cattolico medievista Franco Cardini.

Oggetto della riunione:

“Critiche alla televisione che discute senza criterio di storia templare”. In particolare, sarebbero state riversate “frecciatine templari” alla Frale, che lavora alle dipendenze dell’Archivio Segreto Vaticano, per le sue costanti e continue passerelle nella trasmissione di Raidue Voyager, di Roberto Giacobbo. Voyager, a detta di lor signori, non sarebbe ritenuta un format di approfondimento culturale, soprattutto in relazione alla storia del Tempio: si mischierebbero in un pot pourrì indiscriminato puntate dedicate allo spiritismo, a strani esseri volanti, ad egittologia, un tanto al chilo, ai mostri sottomarini, ad esperienze pre-morte…

Che io sappia, Roberto Giacobbo non è solito preparare minestroni, avendo alle spalle una struttura di supporto che lo aiuta ad impostare le puntate. Penso alla dott.ssa Valeria Botta o ad Adriano Forgione, direttore di Fenix. Se Voyager, per farvi un esempio, dedica una puntata a parlarci all’esistenza dell’Uomo-Falena negli U.S.A., non dobbiamo pensare, per forza, che ci stia tirando una sòla. Io non credo all’esistenza dell’Uomo-Falena, però voglio che se ne parli liberamente. Questo è il mio ragionamento, che non trova riscontro nei “fratelli ammantellati del Tempio”.

Il dott. Roberto Giacobbo, ultimamente, ha pubblicato un libro dedicato proprio ai cavalieri del Tempio (quelli veri) e al loro tesoro nascosto. Se lo sfogliate, potrete vedere che il primo libro che viene citato nella bibliografia è proprio il mio, “Dossier: i nuovi Templari” e questo dimostra quanto il mio lavoro abbia… “tracciato la strada per molti”.

Mi viene da sorridere quando penso che alcuni nuovi templari (non tutti, per carità), stretti nei loro mantelli di carnevale e legati tra di loro da vincoli di giuramenti segreti, non risparmiano critiche a chi la pensa diversamente da loro. Tra pseudo-gran priori, falsi professori medievisti, autoproclamatisi dottori, falsi sociologi in sovrappeso, sindacalisti in divisa, una cartomante-massona, teatranti peripatetici, legionari retrò, frequentatori di presentazioni di libri in Vaticano (solo dalla parte del pubblico, però) e pastarellari vari…non si sa più come definire questa massa informe e mal informata che non sa nulla di storia templare.

In sala, per l’occasione, pare ci fosse un noto esponente neotemplare che, dopo essersi prodigato a rifornire di noccioline e bibite gli ascoltatori (i soliti quattro parenti e fratelli di arma), si sarebbe cimentato nell’imitazione che l’attore Crozza, su La7, fa di Roberto Giacobbo, la cui trasmissione è chiamata dal comico genovese col termine spiritoso di Kazzenger, forse perché il critico Aldo Grasso, dalle colonne del Corriere della Sera di mercoledì 5 maggio, ha scritto un articolo intitolandolo “Le balle spaziali di Giacobbo”.

Non è un caso che il neotemplare in questione, che si definisce cattolico-gnostico, sia chiamato dai suoi confratelli anche con il termine di “U tignusu”, il calvo, in dialetto siciliano. L’imitazione che Crozza fa di Giacobbo, sarebbe, allora, la celebre prova goliardica cui il nuovo templare deve sottoporsi per essere innalzato dal rango di cavallerizzo e a quello di commendatore?

Quella spiritosa e “militaresca” riunione sarebbe avvenuta sotto l’occhio vigile (sic!) di uno dei relatori più svegli che il mondo neotemplare ricordi da cent’anni a questa parte, uno in grado di offuscare la celebrità del callista Fabrè Palaprat, inventore del movimento neotemplare.

Stiamo parlando nientepopòdimeno che del panciuto Lucky Luciano, superiore diretto di U’ tignusu ed inventore del gioco di templaropoli. S.E. (Sua Eccellenza per i profani, Sua Escremenza per gli iniziati) Lucky Luciano avrebbe esposto agli uditori (già tormentati per il lungo viaggio e lo scarso buffet) un documento senza precedenti. Si tratterebbe della mitica carta igienica del Conte della Forcoletta, sulla quale sarebbero incise le formule di “rito templare” passate alla storia come il documento dell’Ego caghitto.

Ma c’era bisogno di una riunione di gabinetto neotemplare per mettersi così in ridicolo, ancora una volta? Contenti loro…

Concludo, segnalandovi cose più serie, in particolare due film storici che “aprono gli occhi”.

Il primo, Agorà, riguarda la filosofa e astronoma Ipazia la quale, centinaia di anni prima di Keplero, capì che la Terra era rotonda e che i pianeti ruotavano interno al sole. Di fede pagana, si rifiutò di aderire al credo cristiano secondo il quale, per dogma, la Terra era piatta ed era il Sole a girare intorno alla Terra. Per questo rifiuto San Cirillo la condannò ad essere lapidata viva.

Il secondo film è La Papessa, la storia della prima donna pontefice. Consiglio la visione di entrambi ai Legionari di Cristo che, per fortuna loro, hanno smesso di scrivermi… visto che hanno qualche piccolo problemuccio di cui preoccuparsi.

Un saluto a tutti!

Michele Allegri

martedì 6 aprile 2010

LA SINDONE DEI LUSIGNANO




Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

in questo periodo moltissimi lettori e alcuni giornalisti televisivi e della carta stampata mi chiedono di esprimere un’opinione sulla Sacra Sindone, soprattutto in relazione all’ipotesi che fosse una reliquia tenuta in custodia dai cavalieri dell’Ordine del Tempio.
Ho rilasciato interviste sul caso e a molti di voi ho risposto privatamente ma voglio dedicare a questo tema un post.
Per prima cosa, la Sindone di Torino è senza dubbio un falso d’autore. Chi l’ha fabbricata ovviamente voleva che i pellegrini cristiani ritenessero che quella figura impressa fosse il corpo di Gesù di Narazeth. Sul telo, infatti, compaiono i segni inequivocabili di una crocifissione romana con tanto di flagellazione e segni sulla fronte del condannato, “come fosse stata messa sulla testa una corona di spine”. Un’evidente parodia del martirio di Gesù.
Il telo è del periodo medievale (come risulta dalla datazione con radiocarbonio C14) ma ciò non esclude che l’immagine possa essere stata “fabbricata” anche nel Rinascimento. Difatti, possiamo dire che il telo sindonico, che sarà di nuovo mostrato a Torino a partire da questo mese, è lo stesso che fu rattoppato dalle suore Clarisse di Chambery nel 1534/35, dopo che aveva subito un parziale incendio.
Da dove venga questo telo, non possiamo stabilirlo con certezza. Possiamo ipotizzare (alcuni lo hanno fatto) che il falsario fosse un genio del Rinascimento e che utilizzasse materiale di recupero di epoca medievale, che fosse esperto di anatomia umana, che sapesse scrivere al contrario, che s’intendesse di studi di chiari e scuri e di processi chimici. Uno al quale fosse stata commissionata una beffa, una parodia dell’immagine di Gesù, in barba ai credenti (nessun dato, nemmeno i Vangeli ci dicono che Gesù avesse la barba o fosse alto 1.85, come nel caso dell’Uomo della Sindone).
Un nome che mi viene in mente, come probabile autore del falso, è quello di Leonardo Da Vinci, forse perché le suore Clarisse annotarono nel loro diario l’inizio e la fine dei lavori di rammendo, il 16 aprile e il 2 maggio, le date di nascita e di morte del genio fiorentino. Ma c’è un particolare interessante che riguarda il diario delle suore che, per ora, non svelo perché sarà oggetto di un mio articolo che sarà pubblicato, a maggio, su una rivista specializzata.
C’è anche chi è riuscito a “rifare” la Sindone usando strumenti che erano in uso nel periodo medioevale/rinascimentale. Penso ad Irene Corgiat o al prof. Garlaschelli che hanno prodotto
“opere” belle tanto quanto l’originale.
Per quanto riguarda il rapporto del telo con i Templari, non nascondiamoci dietro un dito: tutti noi, che siamo studiosi della storia dell’Ordine del Tempio, ci siamo cimentati e confrontati con le tesi dello storico inglese Ian Wilson. Un tesi, ormai jurassika…mi verrebbe da dire.
C’è poi chi vuol proseguire su quella vecchia e tortuosa strada, cercando sul telo prove e conferme di quella tesi, tipo scritte in turco e in bizantino. Ebbene, come ha dichiarato il prof. Balosssino, sindonologo italiano, eventuali scritte che si potevano scorgere nelle foto della Sindone del 1931, oggi non sono più visibili… oggi che abbiamo a disposizione una tecnologia avanzatissima…chissà perché?
Vengo al succo del discorso di questo post. I Templari custodivano la Sindone? O meglio: i Templari erano stati custodi di una Sindone?
Non proprio, sarei propenso a dire, leggendo i fatti dal punto di vista storico e trascurando le leggende sul caso. Semmai alcune famiglie nobiliari europee, che avevano a loro disposizione la cavalleria templare sin dal 1118, tenevano in custodia un oggetto sacro che potremmo definire telo sindonico. Faccio riferimento per esempio ai De La Roche, che portarono il vero telo (che non è quello di Torino) ad Atene e poi a Besançon oppure ai Lusignano-Savoia che acquistarono un telo nel 1453 (non sappiamo se sia quello di Torino) dai discendenti dei De Charny. Altra domanda: ma quei De Charny che possedevano un telo sindonico sono gli stessi De Charnay che avevano responsabilità nell’Ordine templare? Non è dato saperlo, niente lo conferma e niente lo esclude. Si sa, invece, che i vescovi di Lirey, Henry de Poitiers e il suo successore Pierre d’Arcis, dichiararono pubblicamente che il telo che era in possesso dei De Charny era stato fatto “ad arte” da un abile artista ed era una sorta di dipinto.
I vescovi accusarono i De Charny e il decano di Lirey di approfittare di questo imbroglio per arricchirsi alle spalle della gente. Per ordine dell’antipapa Clemente VII, la famiglia De Charny, alla fine e suo malgrado, dovette ammettere che quella Sindone era un falso, una riproduzione del vero telo che avvolse Gesù, una pittura. Ma se pensiamo che la Sindone di Torino non è un pittura, allora, è chiaro che non stiamo parlando dello stesso telo.
Sappiamo che l’immagine sindonica è provocata da alterazioni delle fibre di lino o per calore o per processo chimico e quindi, almeno per le ricerche che sono state eseguite fino a questo momento, vi è assenza di colori.
Probabilmente il “vero telo sindonico” era in mano ai De La Roche e stava, appunto, a Besançon che è vicina a Lirey. Questo telo andò perduto durante la Rivoluzione Francese (i nobili lo misero al riparo dal movimento di scristianizzazione del 1789). Un esponente dei De La Roche, priore del tempio di Parigi, iniziò nel 1265 Jacques De Molay all’Ordine ma i templari, come sappiamo dai documenti storici, non adoravano la sindone bensì un idolo barbuto e terrificante, una testa che baciavano e cingevano con cordicelle.
Infatti, come sta scritto nei verbali della Santa Inquisizione del 1308, “I templari avevano degli idoli in ogni provincia”.
Non un idolo ma molti idoli e in molte province, molte teste di morto che ci rimandano alle zucche di Halloween, la festa dei morti viventi, la festa celtica dell’Oltretomba.
Secondo la tradizione celtica, le teste magiche portavano fortuna ed erano dispensatrici di ricchezza per chi le adorasse. Una testa di donna fu persino trovata nel Tempio di Parigi. Si tratta di idolatria, di riti in onore alle potenze degli inferi che i Templari praticavano durante i loro capitoli segreti.
E non dimentichiamoci che era tradizione per i Templari sputare sulla croce e rinnegare la divinità di Gesù (vedi Documento di Chinon).
Se i Templari avessero posseduto il telo di Gesù, gli inquisitori domenicani avrebbero assolto i Templari dalle accuse di eresia e di idolatria in quanto la Chiesa incoraggiava la venerazione delle vere reliquie, mentre condannava la venerazione e il traffico di quelle false (Concilio Laterano del 1210).
In questa storia turbinosa, come ci è dato sapere, entra in campo la famiglia Lusingano.
Come è risaputo, i Lusignano sono i signori di Stenay (il comune che ha come stemma un diavolo rosso e cornuto). Il nome della cittadina viene, secondo gli storici, dal nome del dio Saturno, il dio dell’inversione e della sovversione, dalla Chiesa paragonato a Satana, la cui festa, a Roma, era celebrata, il 25 dicembre (i Saturnalia).
I Lusignano pretendevano di essere i discendenti di una essere mostruoso ma dispensatore di fortune. Stiamo parlando della celebre sirena o fata Melusina (Mérè Lusine, madre perduta o madre dei Lusignano). La fata che si accoppiò con Raimondo di Lusignano, il cui discendente sarà un capo templare e il re di Gerusalemme, si trasformava, ogni sabato, in un serpente di mare.
I suoi figli, erano brutti ma invincibili similmente ai Titani.
Melusina aveva persino un castello, sulla cui torre, tutti i sabati, saliva e richiamava dal circondario i lupi mannari con il suo grido di sirena, volteggiando in aria. Prima del Medioevo, Melusina era ritenuta dalle popolazioni francesi, un essere buono, dispensatore di fortune. È solo con l’avvento della Santa Inquisizione che Melusina viene rappresentata come un essere infernale.
I Lusingano, come la storia ci insegna, non erano partigiani della chiesa cattolica, avevano fama di essere maghi e stregoni, erano imparentati con i re merovingi e con gli Hautpoul, signori di Rennes-le-Château. Appoggiarono i Catari contro le milizie papali durante la Crociata contro gli Albigesi. A loro non interessava la figura di Gesù.
I Lusignano erano di religione pagana ed avevano una forte devozione nei confronti del leggendario Meroveo, il re taumaturgo, figlio di una donna e di un mostro marino, il Quinotauro.
Secondo alcune leggende diffuse nel Sud della Francia, in Svizzera e in Belgio, i Lusignano custodivano in una grotta, sotto una montagna, il corpo di un essere immortale, di un re-dio che sarebbe stato capace di ridestarsi dal sonno della morte, la cui tomba è rappresentata nel celebre quadro di Nicolas Poussin, i Pastori di Arcadia… con tanto di motto Et in Arcadia ego… (l’Arcadia, per i Greci, era l’entrata nel regno dei morti).
Che un telo in possesso ai Lusignano abbia avvolto quel corpo che “nascosto in una grotta, attende di resuscitare”?


mercoledì 17 marzo 2010

SONO IN ARRIVO... TANTE BELLE NOVITA'

Arcimboldo, Il libraio






Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

sono reduce da un tour de force. Quattordici presentazioni dei miei libri, la maggior parte delle quali sono state dedicate ad “Elvis e il Priorato di Sion”, che hanno visto partecipare un folto pubblico, attivo e sensibile ai vivaci dibattiti che hanno concluso gli incontri. Ci sono state anche un paio di conferenze più ristrette, riservata alla storia dell’Ordine del Tempio, con amici ed ospiti d’eccezione.
Il vivo interesse che c’è attorno alle mie ricerche ha spinto una nota Istituzione internazionale a mettersi in contatto con me. Mi è stata offerta la possibilità di essere presente ad un meeting mondiale con rappresentanti diplomatici di 160 Nazioni.
Con ogni probabilità, l’incontro si terrà in un Paese della U.E. Sarò l’unico scrittore presente. Gli organizzatori vogliono che io faccia una relazione dettagliata per stabilire il legame tra l’Ordine del Tempio e il Priorato di Sion, due soggetti che, come sapete, sono al centro dei miei studi da decine di anni. Gli organizzatori contano molto sul mio lavoro.
Vi informo, inoltre, che chiuderò il Festival Nazionale di Letteratura Gastronomica, con la presentazione del libro “Io sono ciò che mangio” ma non solo.
Ci sono anche altre grandissime novità che riguardano il mio quarto libro… non abbiate fretta di leggerlo, io, intanto, sto scrivendo il quinto…
Vi terrò informati!

Un caro saluto a voi tutti che mi seguite sempre con vivo interesse.
Michele Allegri