martedì 29 dicembre 2009

LEO TAXIL, IL DOCUMENTO DI CHINON E IL TARLO DELLA PAZZIA



Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

passato il Santo Natale, ci accingiamo ad entrare nel nuovo Anno. Mi auguro che lo vivremo con più felicità ed allegria di quelle che abbiamo dimostrato fino ad ora. Negli ultimi tempi, infatti, l’atmosfera in Italia si è un po’ surriscaldata. Non è superfluo ricordare le sciocche aggressioni al capo del governo e al pontefice regnante da parte di persone squilibrate che sono il termometro di una situazione che, secondo me, è a dir poco inquietante.
Lo squilibrio mentale è particolarmente invasivo anche quando si tratta e si parla di Templari.
C’è chi a 75 anni si definisce, anzi si ritiene legittimo Gran Priore dell’Ordine del Tempio, c’è chi aspetta l’adunata cavallerizza per riconquistare Gerusalemme (ma non gli hanno detto se la riunione si terrà in quella terrestre o in quella celeste). C’è chi, messa in soffitta la divisa di generalissimo ed indossando il meno decorato mantello di Super-Neotemplare che è in vendita in via Lanza, con la stessa sicumera con la quale ha scritto in un sito che un funzionario dello Stato, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, è vittima dei giudici di Palermo (lui lo conosce bene, lui ci ha lavorato insieme gomito a gomito), afferma in internet che il popolo ebraico sarebbe in cerca della propria identità (!). Trovo scandalosa e offensiva questa affermazione. Ho chiesto autorevole parere ad un importante esponente della Comunità Ebraica che mi ha confermato la sconcezza di tale frase. Ma buttiamola sul ridere, sta arrivando l’anno nuovo, sarebbe inutile dare troppo peso ai mestatori di professione e agli ignoranti.
Come ho recentemente ribadito in una conferenza, i Gran Cancellieri rimangono Gran Cancellieri, i Gran Cancellari, non so spiegarmi il perché, ma nove su dieci sono esponenti di quelle associazioni neotemplari che si spacciano per Priorati o Ordini!
Ma non ci sono solo coloro che compiono azioni o fanno roboanti proclami. Dietro e sopra di loro ci sono anche i cattivi maestri. Nel nostro caso sono quasi sempre ben integratati all’interno di gruppi che vivono in osmosi con la cattiva politica ma non voglio tediarvi troppo con questi discorsi.
Sono tantissimi coloro che mi chiedono novità sul mio prossimo libro dedicato all’eresia dei Templari e alcuni mi domandano perché, quando tratto della pergamena di Chinon, scrivo che è stata “scoperta”, usando le virgolette.
Ai primi dico che ci saranno molti argomenti interessanti e che saranno affrontati con dovizia di particolari, a partire del fatto che vi dimostrerò che il presunto ritrovamento della pergamena non ha come scopo la riabilitazione dei Templari bensì quella di Clemente V, una vera mistificazione della storia. Poi tratterò dell’eresia dei capi dell’Ordine (argomento che ho già esposto in varie trasmissioni televisive e radiofoniche), che è stata propria di quelle famiglie nobiliari europee che, imparentate tra di loro, costituirono la dinastia del Sang Real. Infine svelerò l’ubicazione di una piramide, in Europa, che è stata custodita dai nostri cavalieri dopo la Settima Crociata e di cui nessuno ha finora mai parlato.
E vengo al secondo argomento, lasciando a voi tutti questo spunto di riflessione e anticipando alcuni estratti del mio prossimo libro.
Come tutti ben sapete, il 13 settembre del 2001, la dott.ssa Barbara Frale dice di aver trovato nei fondi dell’Archivio Segreto Vaticano un documento che, secondo lei, “rivoluziona la storia dell’Ordine”. Il documento è detto “Pergamena di Chinon” e, in “Dossier: i nuovi Templari”, l’ho catalogato come prova innocentista.
Il preambolo è semplice: si tratta di un’inchiesta svolta da tre cardinali alla cui testa si trovava l’eminenza Frèdol, nipote di papa Clemente V. I tre avevano avuto mandato di Clemente V per interrogare il Gran Maestro De Molay e gli altri dignitari del Tempio nelle carceri di Chinon, per verificare se le accuse mosse da Filippo ai Templari fossero più o meno vere.
E’ risultato che erano vere, in special modo il rito dello sputo sulla croce, fatto all’atto dell’iniziazione. Avendo chiesto umilmente il perdono della Chiesa ed avendo invocato l’assoluzione papale per aver praticato quegli atti blasfemi, che erano stati “compiuti con la bocca e non con il cuore” e secondo antiche tradizioni che vigevano nell’Ordine, Clemente V, come era uso per gli eretici che chiedevano il perdono delle colpe, concesse a De Molay e fratelli l’agognata assoluzione. Per questo motivo, non sarebbero stati bruciati sul rogo ma avrebbero trascorso in carcere il resto delle loro vita. In sostanza, quindi, Clemente V, nel 1308, concede loro la grazia perché si sono pentiti.
State bene attenti: non si dice da nessuna parte, in quel documento o in documenti successivi, che le accuse di eresia sono false o sono una montatura del re francese per impossessarsi dei beni dei Templari (che poi andarono agli Ospitalieri). Anzi è vero il contrario. Nella Bolla di scioglimento dell’Ordine che è datata 1312, Clemente V dice chiaramente ciò che pensa. Decide di affermare, anzi, di riaffermare che Filippo IV il Bello si era mosso contro i Templari perché seguiva scrupolosamente la sua indole di re cristiano. Ma vediamo cosa scrive papa Clemente V nel preambolo della bolla di scioglimento dell’Ordine Templare:
Ma poi il nostro carissimo figlio in Cristo, Filippo, illustre re dei francese, cui erano stati rivelati gli stessi delitti, non per febbre di avarizia,- non aveva infatti alcuna intenzione di rivendicare o di appropriarsi dei beni dei Templari; nel suo regno li trascurò, tenendosi lontano da questo affare -ma acceso dallo zelo della vera fede…
Nonostante Clemente V abbia scritto di suo pugno questo documento storico, la dott.ssa Frale, insiste nel dire, a momenti alterni, che i Templari furono giudicati innocenti da papa Clemente e che il processo fu montato da re Filippo per una questione di crapula. A parte il fatto che, come avete potuto leggere, è il papa in persona che “scagiona” Filippo da questa accusa. E poi, come ho detto, il documento di Chinon parla dell’assoluzione papale dopo che i dignitari del Tempio si erano pentiti, cioè avevano ammesso la loro colpa.
Ma come mai, mi chiedo e vi chiedo, si da tanto spazio ad una lettura distorta dei fatti storici?
C’è qualcosa di altro che vorrei portare alla vostra attenzione e che riguarda proprio la “scoperta” del documento di Chinon.
Io ho scoperto che nel 1888 lo scrittore Leo Taxil, al secolo Gabriel Jogand Pagès, propose il contenuto di quel documento nella sua monumentale opera “La storia segreta della Massoneria”. Quindi Taxil non solo ne era a conoscenza ma lo aveva persino letto, era infatti un protetto di Papa Leone XIII.
Taxil scrive alle pagine 787-788, sul finire del secolo XIX:
[…] la missione di Clemente non istando nel fatto di castigare uomini colpevoli ma di distruggere un Ordine corrotto, vuol conoscere l’Ordine stesso ed interroga il Gran Maestro e i principali graduati, come i Gran Priori di diverse province di Francia […] e dei paesi trasmarini. E quelli, cui dall’età e dalle infermità non è permesso di venire da lui, li fa interrogare dai prelati da lui stessi designati. Si leggono a ciascuno di questi accusati le confessioni fatti dai suoi coaccusati perché ne riconosca la Verità o perché dica qual passione detestabile ha potuto menare tanti cavalieri del Tempio a proferire contro il loro Ordine tali calunnie. Ma invece di contraddirsi tutti confermano. Gran Maestro e Gran Priori e semplici cavalieri ripetono dappertutto le stesse confessioni […] hanno confessato segretamente i loro delitti e ne hanno domandato l’assoluzione. E supplicavano il Sovrano Pontefice di riconciliarli con la Chiesa”.
In questo passo, come potete vedere, Taxil sta illustrando il documento di Chinon e la ricognizione operata dal Cardinal Frèdol dietro impulso di papa Clemente V che vuol vederci chiaro sull’affaire Templari.
De Molay e Gran Priori confessano, anzi “confermano” di aver praticato riti blasfemi, chiedono il solenne perdono a Clemente V che, puntualmente, arriva nel 1308, anche se nel 1312, come nel suo pieno diritto, ci ripensa e decide di abolire l’Ordine, lasciando che i suoi capi siano bruciati sul rogo due anni dopo come eretici che non si sono ravveduti.
Posso chiedere alla dott.ssa Frale se sia al corrente che la sua rivoluzionaria “scoperta” non è una scoperta?
E posso chiederle anche perché, se è così convinta che i Templari non fossero eretici, abbia scritto il 21 agosto del 2008, sulle pagine dell’Osservatore Romano, questa frase di chiaro significato “[…] ma i templari non erano affatto diventati eretici in massa”. Allora, secondo la dottoressa Frale, una parte di loro lo era?
Non è la prima volta che l’archivista, che lavora presso l’Archivio Segreto Vaticano, espone due pensieri contrastanti. Non me ne voglia la dottoressa, non ho intenzione di fare polemica con siffatta personalità ma debbo constatare che ha esposto due pensieri contrastanti anche domenica 19 luglio del 2009, questa volta sulla pagine di Repubblica, a proposito dei Catari.
La dottoressa Frale scrive: “I catari si raccoglievano intorno ad un gruppo di asceti (detti perfetti) i quali avevano indubbiamente virtù eroiche; vivevano secondo l’ideale della povertà evangelica, praticavano la castità assoluta e lunghi digiuni per mortificare la carne, si dedicavano completamente alla predicazione…”.
Fin qui tutto bene, tutto giusto, è tutto vero quello che narra la dott.ssa Frale ma poi alcune righe più in là, la stessa scrive: “I vescovi che erano passati al catarismo avevano cambiato dottrina ma senza rinunciare alle terre, ai cavalli e alle tantissime ricche prebende del loro status di vescovi cattolici, il nuovo credo li sollevava delle lunghe liturgie previste dal cattolicesimo, dall’onere di visitare le diocesi, di fare digiuni, di praticare le cure delle anime…
Come vedete, nello stesso articolo, ci sono due affermazioni della dott.ssa Frale riguardanti il “digiuno” che si contraddicono a vicenda ma non solo.
La dott.ssa Frale forse dimentica che i catari definivano la Chiesa di Roma “la Sinagoga di Satana”. A questo punto, mi piacerebbe chiederle se, secondo il suo autorevole parere, i catari avessero ragione o meno a definire in questo modo la Chiesa di Roma, visto che, come Ella scrive, vivevano secondo l’ideale di povertà evangelica e visto che, aggiungo io, furono sterminati da una Crociata voluta da papa Innocenzo III…
Che dite, amici, bloggers e semplici curiosi: la dottoressa Frale mi darà del pazzo o si lancerà contro di me durante le mie affollate conferenze?


Michele Allegri

mercoledì 25 novembre 2009

TANTE NOVITA' SOTTO L'ALBERO... DI GRACELAND



Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

ringrazio tutti coloro che mi chiedono di presentare le mie due ultime novità librarie, “Elvis e il Priorato di Sion” e “Io sono ciò che mangio”. Ho constatato che c’è un vivo interesse per questi due argomenti, anche da parte di persone che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese e alle quali va il mio pensiero solidale. Per questo motivo, in accordo con la casa editrice, ho disposto l’applicazione di un forte sconto durante le presentazioni dei libri e tramite la vendita diretta dal sito dell’editore:

www.italianova.net

Affrettatevi, quindi, ad acquistarli perché le prime edizioni stanno per terminare.
C’è da dire che incontrare centinaia di lettori durante le conferenze, ricevere lettere di apprezzamento anche dall’Australia, dall’Inghilterra, dagli USA e persino da giornalisti dell’isola di Malta, mi riempie il cuore di gioia. Il contatto con il pubblico è sempre significativo per chi scrive ma le mie forze e le mie risorse economiche, ahimè, sono alquanto limitate e quindi non potrò essere presente dovunque mi venga richiesto. Per ovviare a queste difficoltà, a grande richiesta, prossimamente mi potrete vedere, in prima serata… comodamente seduti sul sofà di casa vostra… :-)

Sono tanti anche coloro che mi chiedono quando usciranno novità sull’Ordine del Tempio. Vi anticipo che da alcuni giorni ho terminato di scrivere una nuova opera che viene incontro alle molte richieste che ho avuto. Non ho voluto trattare di argomenti ameni che fanno sbellicare dalle risate il grande pubblico, tipo il ritrovamento delle impronte delle code di pangasi marci sul telo della Sindone con le scritte di greco-latino-arabo-cinese del pescivendolo che assicurava che erano fresche. Quelle ridicole letture le lascio ai Legionari della Legionella!
Nel mio nuovo libro ci sarà, invece, un’esposizione snella e chiara sulla natura dell’eresia dei Templari ma c’è di più. Svelerò al grande pubblico un luogo legato all’Ordine del Tempio e al Priorato di Sion di cui nessuno ha mai parlato prima d’ora.

Vi do la notizia che un importante quotidiano nazionale mi ha dedicato un’intera pagina del suo giornale, mettendo in evidenza il mio significativo successo in Italia. E’ un bel riconoscimento!
So benissimo che ci sono alcuni personaggi che, legati tra di loro da un sottile filo sgualcito, provano con tutti i mezzi a scalzarmi ma vorrei ricordare a queste “brave” persone che la loro azione è e sarà sempre inefficace perché ho dalla mia parte tutti che coloro che hanno a cuore la Verità. Più avanti, pubblicherò l’articolo per intero.
Visto che sono entrato nel vivo di questo argomento, ne approfitto per salutare l’ottimo Maurizio Decollanz, giornalista di punta di Odeon tv e celebre conduttore della trasmissione Rebus - Questioni di conoscenza. Decollanz, che nelle sue inchieste si muove solo alla ricerca della Verità, qualunque essa sia, ha voluto darmi una testimonianza concreta del suo sostegno attraverso il suo blog dedicato al suo progetto Nautilus, che invito tutti voi a visitare. Le puntate di Rebus, dedicate ai Templari e agli Ospitalieri, mi hanno dato modo di spiegare che la Storia non può essere piegata ad interessi di parte e so che il pubblico ha più che apprezzato questa mia posizione.

Ci sono altre novità gustose. Ne ricordo brevemente due. E’ in vendita nei migliori ipermercati il Vino dei Templari prodotto da alcuni coltivatori della Lucania. L’ho assaggiato ed è molto buono.
Un nuovo Templare, invece, mi segnala l’apertura di un birrificio dedicato all’Ordine, mi pare nel centro Italia. Sarà inaugurato il mese prossimo da un attore di parrocchia, nome d’arte “Vecchio Goliarda”, un passato da teatrante con barba posticcia ed un avvenire meno radioso di gran cancellaro dell’ennesima associazione neotemplare.
A lui e ai suoi amici il mio più sentito Prosit!
Un’ultima nota di servizio. Questo blog che, come ben sapete, non è una testata giornalistica e sul quale compaiono sempre e solo miei interventi sotto forma di post, nei prossimi giorni, subirà alcune modifiche di forma.
Intanto vi mando un grandissimo abbraccio.

Michele Allegri

venerdì 16 ottobre 2009

ECCO LE NOVITÁ…

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

eccomi arrivato a fare il punto della situazione, come molti mi avevano chiesto.
Ho letto con piacere i vostri interventi all’ultimo post. Se volete avere da me delle risposte ai vostri quesiti, non dimenticatevi, però, di scrivermi a templarcenter@libero.it

Un nuovo templare, per esempio, mi ha chiesto se permane ancora oggi la scomunica di Papa Clemente V nei confronti di chi indossa l’abito e porta il nome dei Templari, come è prevista dalla Bolla Vox in Excelso.
La risposta è sì, la scomunica permane. Mi è stato confermato da autorevoli professori universitari di diritto ecclesiastico. Infatti:
La scomunica è prevista nel vigente Diritto Canonico, promulgato da papa Giovanni Paolo II nel 1983. Questo codice sostituisce il precedente Codex del 1917. Tutti gli istituti di diritto penale canonico trovano applicazione anche relativamente alla pena della scomunica”.
Se uno ci tiene ad essere un buon cattolico, quindi, o smette di usare quegli abiti oppure si dovrebbe astenere da ricevere i sacramenti, o di celebrarli, qualora sia un sacerdote!

Lunedì 12 ottobre, nel più grande teatro di Milano, sono stato invitato da un importante consesso di studiosi (il direttore di un mensile di storia e un professore universitario), per commemorare la data del 13 ottobre del 1307.
E’ stata un’importante occasione per dimostrare a tutti, con documenti alla mano, come l’Ordine del Tempio sia stato abolito dalla volontà di Papa Clemente a causa dell’eresia che vi abitava fin dalle origini. I relatori sono stati concordi con me sul fatto che i Templari, sputando sulla croce, non potevano ritenersi soldati pronti a dare la vita per il Cristo, come certa storiografia revisionista vorrebbe far credere.
Grazie al documento di Chinon, infatti, oggi sappiamo che le accuse di eresia mosse da re Filippo contro l’Ordine del Tempio erano vere. Infatti, fu il Maestro De Molay a confessare al cardinal Frèdol che era tradizione dell’Ordine sputare sul crocifisso al momento dell’ammissione nel Tempio. L’idolo che i Templari veneravano, la testa barbuta e orribile che “faceva germogliare gli alberi”, è un altro aspetto di quella religione pagana e totemista che era celebrata nel segreto dei Capitoli. Il Bafomet non c’entra nulla con la Sacra Sindone e quel telo di lino, che è stato fabbricato nel Medioevo, come ha confermato nel 1988 il cardinal Balestrato, non è l’immagine di Gesù.
Comunque sia, ognuno è libero di formulare una teoria.
Per chi voglia approfondire questo aspetto, può trovare sul web l’intervento dell’esimio prof. Luciano Canfora, il massimo esperto di filologia classica in Italia, che stronca l’ipotesi che la Sindone possa risalire a un periodo anteriore al 70 d.C.

Sto per presentare Elvis e il Priorato di Sion in un talk-show televisivo. Ci saranno interessanti domande e cercherò di chiarire molti aspetti oscuri di quest’antica società segreta e i molti misteri che avvolgono la vita del cantante.
Vi terrò informati su tutte le interviste che usciranno. Intanto, il libro ha quasi terminato la sua prima edizione.

Anche “ Io sono ciò che mangio” va molto bene. Circoli privati e istituzioni pubbliche m’invitano a presentarlo sui e giù per il Paese. Nel limite del possibile, cercherò di accontentare tutti.

Come sempre vi ringrazio.
Il vostro

Michele Allegri

giovedì 24 settembre 2009

CONOSCIAMO LA MASSONERIA, UNICA EREDE DELL'ORDINE DEL TEMPIO


Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

vi comunico che i miei ultimi due libri stanno andando bene e non sono solo i dati delle vendite a dirmelo: sono in molti a contattarmi per sottopormi domande, per approfondire argomenti e proporre commenti. Come molti hanno capito, sono libri che parlano alla gente, sono vivi e danno un nuovo impulso a conoscere e migliorare e ampliare le proprie prospettive.

Aggiungo una nota tecnica: qualcuno mi ha detto che il libro Elvis e il Priorato di Sion si trova spesso nel reparto musica e non nella saggistica storia-esoterismo&misteri. Effettivamente è così, alcuni librai preferiscono collocarlo nel reparto musica e quindi potreste trovarlo lì.

Oggi voglio prendere spunto da una conferenza che ho tenuto recentemente. Dalle domande del pubblico è emersa una notevole curiosità nei confronti della Massoneria perché, come saprete, sta per uscire anche in Italia il nuovo romanzo di Dan Brown, The lost symbol.
In questo post voglio quindi tratteggiare la storia della Massoneria e le sue caratteristiche principali, che molti sono interessati a conoscere, sentendo un resoconto imparziale ed obiettivo.


La Massoneria è un’organizzazione a carattere iniziatico e di mutuo soccorso” presente quasi in tutti i Paesi del mondo, persino nella Cuba di Castro, isola che vanta la presenza di ben 250 logge.
La loggia rappresenta il gradino di base della struttura massonica. Raccoglie non meno di trenta e non più di quaranta fratelli divisi in tre gradi: apprendisti, compagni d’arte e maestri. Essa è presieduta da un Maestro Venerabile e si riunisce in un “tempio”, addobbato secondo antiche regole.
La somma delle logge di una data nazione forma una Gran Loggia, che è governata da un Gran Maestro. In genere, ogni nazione ha una sola Gran Loggia. Ci sono, però delle eccezioni. In Italia, per esempio, sono presenti tre Gran Logge principali: il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia d’Italia e la Gran Loggia Regolare d’Italia.
Per entrare in Massoneria occorre essere presentati da un massone che abbia il grado di maestro, o essere figlio di un massone, e aver compiuto il ventunesimo anno d’età. Al profano “che bussa alla porta del Tempio”, com’è definito chi fa domanda d’ammissione in una loggia, la Massoneria chiede di possedere alcuni requisiti fondamentali: credere in un Essere Supremo ed essere una “persona libera e di buoni costumi”. Il profano è poi “tegolato”: su di lui i fratelli più anziani della loggia svolgono un’indagine, chiedendo al fratello che l’ha presentato particolari della sua vita passata, esperienze politiche e religiose e le sue visioni filosofiche ed esistenziali. Alla fine di quest’indagine, c’è una prima votazione che decide se ammettere il candidato a tre colloqui. Attraverso questi incontri, i massoni sondano la disponibilità del candidato a non approfittare dell’organizzazione qualora fosse ammesso, a verificare la sua conoscenza della storia della Massoneria e la sua capacità di far fronte alle capitazioni annuali (quota d’iscrizione). Durante questi confronti, inoltre, i massoni si accertano della predisposizione del candidato alle discussioni su temi esoterici e filosofici, che devono essere ispirate da una visione personale aperta, in grado di tenere conto delle opinioni altrui. Dopo i tre colloqui, avviene una seconda votazione. I massoni della loggia devono decidere all’unanimità per l’ammissione del “bussante”. Se è accettato, l’aspirante massone entra a far parte della struttura attraverso un’affascinante iniziazione rituale, che è preceduta dalla compilazione di un testamento spirituale nel quale il candidato, chiuso “nel gabinetto di riflessione” e posto davanti ad un teschio, una clessidra a del sale e al disegno di un gallo, risponde a tre quesiti riguardanti i suoi doveri verso l’Essere Supremo, la Patria e se stesso. Alla fine della cerimonia, il candidato promette solennemente “alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo” di non tradire gli ideali massonici, il segreto dell’iniziazione e di soccorrere i fratelli che si trovino in difficoltà.
In loggia è tassativamente vietato discutere di politica e di religione, sono in genere preferiti argomenti che possano elevare moralmente i membri della loggia e argomenti esoterici che vanno all’origine dell’uomo e dei simboli.
Il massone che voglia uscire dalla fratellanza, può “mettersi in sonno”. Egli non perde le sue caratteristiche iniziatiche né i suoi gradi ma smette solo di frequentare i lavori di loggia, che si svolgono una o due volte al mese. Fuori dalla loggia, i massoni si riuniscono in cene conviviali che chiamano agapi rituali o bianche.
Il massone che abbia raggiunto il grado di maestro e voglia perfezionarsi nell’Arte muratoria può partecipare ad alcuni Riti di Perfezione. I più diffusi nel mondo sono il Rito di York e il Rito Scozzese Antico e Accettato. Di quest’ultimo parla Dan Brown nel suo nuovo libro.


Il Rito Scozzese è strutturato in una piramide gerarchica di 33 gradi. Rappresenta quello che fu l’antica Massoneria Scozzese, creata, nel 1307, da alcuni Templari in fuga dalla Francia che, giunti in Scozia, aiutarono il principe Robert Bruce a sconfiggere gli inglesi nella battaglia di Bannockburn. Il Rito Scozzese ricorda proprio nel 30° il martirio dell’ultimo Gran Maestro dell’Ordine del Tempio, De Molay, morto sul rogo “per mano di re Filippo IV e di Papa Clemente V”. Il coordinamento della struttura del Rito Scozzese mondiale si trova negli USA ed è diviso in Circoscrizione Nord e Sud. Quest’ultima, che ha sede a Washington, è detta Madre del mondo (per quanto riguarda il Rito) e ad essa sono stati iscritti la maggior parte dei presidenti USA, come Gerald Ford, Ronald Reagan e George Bush senior.


Nel mondo esistono due tipi di Massoneria. Il primo è definito Circuito delle Obbedienze Dogmatiche, accetta solo persone di sesso maschile, fa capo alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, definita Madre del mondo dell’Ordine (la struttura base della Massoneria, i primi tre gradi massonici), nella figura del suo Gran Maestro il duca di Kent, cugino della Regina. Il secondo, invece, è definito Circuito delle Obbedienze Adogmatiche, accetta relazioni con logge femminili e fa capo al Grande Oriente di Francia, l’Obbedienza massonica continentale più numerosa d’Europa, cui hanno dichiarato di far parte alcuni autorevoli membri dell’attuale Governo francese.


In tutto il mondo si contano circa 5 milioni di massoni.


La data di nascita ufficiale della Massoneria speculativa è il 24 giugno del 1717, giorno del solstizio d’estate e di San Giovanni Battista. Fu il reverendo inglese Anderson a riunire le quattro logge di Londra e a redigere, nel 1723, le Costituzioni dell’Ordine, nelle quali fece riferimento a un’origine antichissima della Massoneria.

In effetti, il simbolismo massonico con la squadra, il compasso, il triangolo con l’occhio al centro e l’uso di paramenti quali i grembiulini, i guanti bianchi e il maglietto del Maestro Venerabile, fanno pensare ad una paternità medievale dell’Istituzione massonica. Si tratta infatti di simboli e addobbi usati dai franchi (cioè liberi) muratori, i membri delle Corporazioni degli scalpellini e dei tagliatori di pietra che, tra XI e XII secolo, costruirono cattedrali e chiese in tutta Europa. Committente principale di queste grandi opere architettoniche, in cui sono visibili elementi allegorici e simbolici di significato spesso oscuro, fu l’Ordine del Tempio di Gerusalemme che, sin da 1130, stabilì un contatto stretto con questa “cavalleria operaia”. Questa relazione è ben testimoniata dalla Cappella di Rosslyn, vicino a Edimburgo, che fu fatta costruire, nel 1450, dal nobile templare William de Saint Clair. Al suo interno, come ha recentemente ricordato Stuart Beattie, custode della Cappella, compaiono insieme sia simboli templari (croci sbavate, due cavalieri in groppa a uno stesso cavallo) sia massonici (squadre e compassi, stelle a cinque punte). Compaiono inoltre le due mitiche colonne Jackin e Boaz, presenti in ogni tempio massonico, che rimandano al racconto biblico della costruzione del Tempio di Salomone. Sia la Massoneria operativa medievale sia quella speculativa di epoca illuminista, infatti, serbano il ricordo della storia della costruzione del Tempio, che avrebbe custodito l’Arca dell’Alleanza. Secondo quanto narra la Bibbia, Salomone decise di costruire a Gerusalemme il tempio più imponente che fosse mai esistito. Il compito di progettarlo ed edificarlo fu affidato all’architetto Hiram, che impiegò novemila tra operai e muratori. Secondo una leggenda medievale, tre cattivi compagni, che volevano conoscere i segreti del maestro Hiram, si nascosero nel cantiere del Tempio, dove l’architetto era solito passeggiare a mezzogiorno, e lo assalirono nel tentativo di farlo parlare. Hiram si rifiutò di rivelare i segreti dell’Arte muratoria ed essi lo colpirono tre volte con tre attrezzi di lavoro: il primo lo colpì alla gola con una riga di ferro, il secondo al cuore con una squadra e il terzo sulla fronte con un maglietto. Hiram morì, i tre, detti “abominevoli”, lo seppellirono in un campo e dalla terra spuntò un’acacia.


Ancora oggi i massoni portano all’occhiello della giacca una spilla con una foglia d’acacia, per ricordare questo mito e riconoscersi tra di loro.


La Massoneria ha assorbito molti culti pagani ed eretici del passato, facendosi portatrice di una visione universale dello spirito religioso. In essa vivono gli afflati dello gnosticismo, dello zoroastrismo, dei culti orfici, dell’eresia giovannita, delle tradizioni misteriche degli antichi egizi, della misteriosofia dei Templari. A causa di ciò, i suoi adepti sono stati scomunicati da numerosi Pontefici sin dal 28 aprile del 1738, cioè da quando Papa Clemente XII scrisse l’enciclica In Eminenti e ordinò ai vescovi di procedere contro i massoni come persone sospette di eresia. La condanna della Chiesa cattolica non è mutata nel tempo, tanto che l’attuale papa, Benedetto XVI, quando ebbe l’incarico di Custode dell’ortodossia della fede, affermò che i massoni sono in stato di peccato grave e non possono accostarsi ai sacramenti.


La Massoneria ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del pensiero moderno e nell’affermazione della democrazia, attraverso la propugnazione degli ideali di Libertà e di Uguaglianza. Ha ispirato numerose riforme nel Regno inglese, è stata vicina ad alcuni despoti illuminati del 1700 e massoni come Benjamin Franklin e George Washington hanno pianificato e realizzato la Rivoluzione Americana. Si può dire anche che abbia giocato un ruolo fondamentale nel nostro Risorgimento e nelle Rivoluzioni nazionali degli Stati dell’America meridionale. Secondo alcuni storici (ma il tema è ancora dibattuto) la Massoneria ha dato un impulso significativo anche ai primi accadimenti della Rivoluzione Francese, essendo Mirabeau e Danton due fratelli di loggia.



Tra i massoni più celebri del passato ricordiamo Voltaire, Mozart, Garibaldi, Napoleone, Walt Disney, l’astronauta Armstrong, Totò, Enrico Fermi, Sybelius, Salvatore Quasimodo, Salvador Allende e il presidente Roosevelt.



Michele Allegri

giovedì 16 luglio 2009

E-STATE...LEGGENDO!

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

vi scrivo per ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto i complimenti per i miei interventi sui Templari in televisione. Ho avuto occasione di parlare della loro eresia, della loro mission d'intelligence e della loro misteriosa genesi, legata ad alcune nobili famiglie francesi. Questi argomenti, tra l'altro, saranno oggetto del mio prossimo libro sui Templari... ma ve ne parlerò più avanti!

Voglio ringraziare tutti quelli di voi che stanno leggendo i miei due nuovi libri, ELVIS E IL PRIORATO DI SION e IO SONO CIO' CHE MANGIO, e li ringrazio anche per le domande che già mi stanno ponendo.
Per facilitarvi, vi ricordo che all'interno di ogni libro c'è il recapito cui potete leggere novità e scrivermi e cioè:

http://elviseilpriorato.blogspot.com - elvis.priorato@gmail.com

http://kronoalimentazione.blogspot.com - kronoalimentazione@alice.it


In relazione ad IO SONO CIO' CHE MANGIO, sono in molti a chiedermi come mai su alcuni sistemi informatici il testo compaia con un nome diverso dal mio e cioè Felice Grotta.
Vi confermo che NON SI TRATTA DI UN MIO PSEUDONIMO perchè il libro è firmato da me in persona, si tratta invece di un errore causato da una prassi editoriale.
La casa editrice ha dovuto comunicare con grande anticipo questa nuova uscita alla distribuzione e in quel momento nella scheda è comparso un nome errato!
Se qualche libraio dovesse avere un dubbio, ditegli pure che si tratta di me!
Per l'estate, tra l'altro, è proprio una buona lettura, perchè col caldo che ci attanaglia è meglio mangiare correttamente cibi a basso indice glicemico... E bere molta acqua!

Vi lascio dunque con ricette fresche e salutari e con il mistero di Elvis...

BUONA ESTATE A TUTTI!

Michele Allegri