che i miei testi fossero oggetto di studi e di dibattitti, più o meno accesi, me lo avete segnalato e dimostrato voi da quasi cinque anni or sono.
Mi avete riferito di aver visto l’altro ieri sera lo speciale di Mistero (Italiauno), condotto Adam Kadmon, sulle morti misteriose di celebri cantanti rock, tra i quali Elvis Presley.
Pur se avete potuto costatare che quelle tesi sono state prese dal mio libro “Elvis e il Priorato di Sion”, qualcuno di voi ha però obiettato che gli argomenti sono stati trattati in maniera frettolosa con una tecnica del taglia e cuci, che ha ridotto di molto lo spirito del libro.
Per questo motivo, nella massima trasparenza, vi dirò gli antefatti della vicenda.
Lo speciale di Kadmon su Elvis è il medesimo che è andato in onda a “Mistero” quest’inverno. Nessuna aggiunta né modifica.
Fui contattato nell’agosto del 2012 dalla redazione di “Mistero” che voleva fare un servizio sul mio libro. Si erano fatti un’idea precisa: lo avevano considerato innovativo, ricco di dati storici significativi, una rilettura nuova della figura di Elvis e degli scenari della sua morte. Di seguito, verso Natale, mi sono incontrato con gli autori della trasmissione, tra cui il mitico Ade Capone, e ne è nata un’affascinante discussione a più voci veramente improntata alla cordialità. Per questo motivo ho fornito tutto il materiale richiestomi, foto e documenti compresi, per realizzare il servizio tv che, a loro avviso, doveva prevedere anche una mia intervista da parte della bella e brava conduttrice Jane Alexander. Nonostante le loro ripetute insistenze non ho accettato, per prima cosa perché ne avevo già discusso nella trasmissione “Rebus-questioni di conoscenza”, poi il libro non era più in commercio, perché aveva esaurito le due edizioni, e infine, a mio avviso, c’erano troppi argomenti di cui si voleva parlare, troppe domande che non centravano bene l’obiettivo e lo spirito del saggio, come voi avete potuto verificare l’altro ieri. In più c’era anche qualche altra piccola difficoltà, di ordine tecnico.
Niente di male per me nel non partecipare in prima persona, avevo fatto questo tipo di scelta accontentandomi che le mie idee circolassero oltre i confini delle librerie e potessero essere recepite da un nuovo grande pubblico, quello degli adolescenti, e che fossero fatte proprie anche da altri colleghi scrittori e giornalisti.
Infatti, come avete potuto vedere, gli intervistati Massimo Polidoro e Marco Gregoretti hanno ripetuto alcuni passaggi significativi delle mie tesi: dai misteri della morte del Re del rock, alla presunta appartenenza del cantante al Priorato di Sion fino al confronto Est/Ovest della Guerra Fredda. Per non parlare della parola PHARAON (che mescola il PHI greco al secondo nome di Elvis AARON) che è un mio cavallo di battaglia nel libro.
Ahimè, i due colleghi sono stati costretti a registrare dalle mie parti: Polidoro è dovuto venire a Inverigo, mentre Gregoretti è dovuto andare nell’ex fabbrica SNIA di Varedo. Mi spiace per queste loro trasferte…
Purtroppo però, senza la mia attiva partecipazione alla trasmissione, il servizio non ha avuto quella qualità che poteva e doveva avere e me ne dispiaccio, facendo ammenda pubblica, perché la “colpa” è anche mia che non ci sono voluto andare.
Vi prometto che la prossima volta andrò ovunque mi chiameranno a portare la mia piccola luce indagatrice.
Michele Allegri
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