Cari amici, bloggers e semplici curiosi,
vi
ringrazio per i commenti che mi avete inviato per l’ultimo post, quello sui
Templari e la “Tomba Bartoccini”, anche se non li ho voluti pubblicare. Terrò conto,
comunque, dei contenuti di questi e dei vostri suggerimenti.
Come
ho scritto nel mio ultimo saggio “La Religione Segreta dei Templari”, il regno
dei morti è un regno sotterraneo, simboleggiato dalla figura del Capricorno,
che ha corna e coda di pesce: un simbolo sempre presente sulle mura delle
fortezze dei Templari, spesso ubicate nelle prossimità di fiumi e/o laghi.
Il
celebre medico di corte e veggente Nostradamus, dal centro esoterico di
Paray-le-Monial, aveva scritto a proposito un testo di prosa: “Molte cose occulte e segrete sono nella
Cavità della Terra, tanto vicine ai fiumi…”.
Athanasius
Kircher, dotto gesuita, nel 1665 nell’opera “Mundus Subterraneus“, parlava dell’esistenza di questo Regno
segreto, questa sorta di Paradiso Terrestre governato da un Re sacro ed
immortale, collocando uno dei suoi accessi in una zona remota dell’Estremo
Oriente.
Nel
passato, molte sono state le mitiche accezioni date al Regno sotterraneo nel
quale
“l’Angelo della Morte non [vi]
può entrare”:
i Campi Elisi
per i Greci, il Monte Meru per gli Indù, la mitica Ys per i Celti, il Vahalalla
per le popolazioni germaniche, El Dorado per i sudamericani, Agharta per i
Tibetani…
Il
Filosofo greco Platone, che ci racconta dell’isola di Atlantide che sprofondò negli
abissi del mare, afferma che vi erano misteriose gallerie che, come un
labirinto, portano alla scoperta di questo Regno governato da un Re-Dio che,
nato in una grotta, siede al centro della Terra, sull’ombelico della Terra, ed
è il mediatore della religione per tutto il genere umano.
Nella
Tradizione ebraica si parla di una città chiamata Luz, misteriosa, sotterranea
ma luminosa e perduta. Non è un caso che la parola Luz assomigli al latino lux, luce, e all’inglese loose che vuol perdere, da cui deriva il
nome della celebre famiglia nobiliare dei Lusignano, sovrani di Gerusalemme,
imparentati con i Blanchefort, al vertice dell’Ordine del Tempio di Salomone.
Luz
è, infatti, anche il nome dell’osso chiamato sacro, a forma di mandorla, che i
Templari baciavano “[…] durante la cerimonia di accoglienza nell’Ordine”, come
sta scritto negli atti inquisitori portati nel processo contro i Templari del
12 agosto del 1308.
Sempre
secondo la tradizione ebraica, Luz è una citta sotterranea che porta lo stesso
nome del posto in cui Giacobbe ebbe il sogno della casa di Dio (Bet-El) e della
scala che vi conduce da cui scendevano e salivano gli angeli.
Ed
è una frase di Giacobbe, tradotta in latino con “Terribilis locus iste est” a essere incisa appositamente dal parroco
Bérenger Saunière sul timpano della chiesa di Rennes-le-Château, come a
indicare una di quelle “vie” o “porte” che conducono al mitico mondo
sotterraneo, atlantideo, sottomarino, che si aprono, secondo la Tradizione
templare, la notte del 24 dicembre…
Ed è proprio per ritrovare la luce, dopo un periodo di buio, che auguro a voi tutti… un Felice Hanukkah!
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