Cari amici,
bloggers e semplici curiosi,
possiamo ben
dire che l’affaire dei Templari s’inneschi dopo le delazioni di due
cavalieri, il toscano Noffo Dei e il francese Esquin de Floryan. Sono loro, con
le loro confessioni spontanee, a far muovere il massiccio impiego di forze
contro l’Ordine in Francia. Entrambi, nelle loro deposizioni, fanno riferimento
a strani riti eretici ed anticristiani, a pratiche idolatriche e totemiche svolte dai
fratelli templari anziani in certe sere dell’anno e durante le iniziazioni dei
novizi. I due parlano anche di riti sessuali orgiastici.
Per
sgomberare il campo dalle ricostruzioni edulcorate sull’Ordine, o di parte, e a
dar manforte alle dichiarazioni appena citate, esiste un sito archeologico
visitabile, ora patrimonio UNESCO, la Tomba etrusca cosiddetta “Bartoccini”,
ubicata a Tarquinia e riaperta al pubblico dal 2014, dopo l’inaugurazione da parte
del Ministero dei Beni Culturali.
In essa son
ben visibili un repertorio di dipinti, graffiti, scritte e croci templari
medievali che dimostrano come fosse uso nell’Ordine la pratica di culti e
d’iniziazioni a sfondo sessuale.
E’ Carlo Tedeschi,
professore ordinario di paleografia latina presso l’Università di
Chieti-Pescara, a raccontarci in una sua pubblicazione, dedicata al tema dei
templari e dei loro riti sessuali, ciò che è stato trovato e periziato nella
tomba.
Questo sepolcro del VI sec. a.c., ci racconta il professor Tedeschi, fu impiegato dai Templari come luogo sacro per le loro iniziazioni anticristiane e a sfondo sessuale. Al centro della camera funeraria c’è un’iscrizione in latino medievale che fa riferimento al Maestro templare Giovanni. Tutt’attorno sono visibili frasi incise che rimandano a giuramenti e a riti sessuali. In particolare campeggia la scritta dedicata ad un cavaliere del Tempio di nome Ranieri che ha compiuto queste ritualità all’interno della grotta.
Come ho
descritto nel libro “La religione segreta dei Templari”, l’equazione “tomba-templari-riti
sessuali-grotta” è presente anche nella piramide di Falicon, a 10 km dal comune
di Nizza, all’interno della quale c’è una grotta, detta dei pipistrelli o dei
vampiri (Ratapignata) nella quale sono stati trovati 7 simboli magici ed una
testa dell’idolo Bafometto scolpita nella roccia. In questa grotta i monaci
templari della guarnigione che stazionavano tra Montecarlo e Nizza, nel 1260,
praticavano il loro celebre rito d’iniziazione anticristiano: lo sputo sul
crocifisso, il rinnegamento di Cristo, l’adorazione dell’idolo protettore e i
loro culti orgiastico-sessuali.
Le
dichiarazioni spontanee del templare toscano Noffo Dei non fanno altro che
rivelare questi contenuti appena descritti. Ci sono infatti gli sputi sulla
croce e sull’immagine di Gesù Cristo, c’è l’adorazione di una testa barbuta
terrificante chiamata Magumet, attorno alla quale i cavalieri pongono le loro
cordicelle di frati, e poi con le stesse si cingono il ventre nudo. Poi ci sono
i baci rituali sulla bocca, sull’ombelico, sull’ano. Il tutto si chiude con un
culto orgiastico tra i fratelli anziani e i novizi.
La versione
sarà ripetuta anche da Guglielmo de Plaisians, un funzionario di stato francese che
disse agli uomini del re di Francia di essere a conoscenza di atroci crimini
perpetrati dai Templari.
Il templare
Esquin de Floryan rivelerà più tardi, più in specifico, ciò che accadeva nei
Capitoli segreti dell’Ordine del quale era stato testimone.
Leggiamo questo
documento storico:
Al
momento dell’ammissione tutti i Templari giurano di non abbandonare mai
l’Ordine e di perseguire gli interessi con qualsivoglia strumento, giusto o
sbagliato che sia. I capi dell’Ordine hanno stretto un’alleanza segreta con i
Mussulmani, e in cuor loro, l’infedeltà mussulmana eclissa la fede cristiana,
giacché a nessun novizio è chiesto di sputare sulla croce e calpestarla. I capi
dell’Ordine sono uomini eretici, crudeli e sacrileghi che trucidano o mettono
in catene il neofita che, scoperta l’iniquità dell’Ordine, desidera
allontanarvene. Costoro, oltretutto, istruiscono all’aborto le donne gravide
dei loro figli ed uccidono i neonati. Essi sono ammorbati dagli errori dei
fraticelli, disprezzano il papa e l’autorità ecclesiastica ed hanno in
dispregio i sacramenti, in specie quelli della penitenza e della confessione.
Essi sono dediti ai più infamanti eccessi della depravazione e se qualche
affiliato mostra ripugnanza davanti a tale condotta, costui è punito con la
prigionia a vita. Le dimore dei Templari sono ricettacoli di tutti i crimini e
gli abomini cui si possa pensare. L’Ordine opera per la consegna della Terra
Santa nelle mani dei saraceni. Il Gran Maestro è insediato in tutta segretezza,
alla presenza di pochi fratelli novelli, e che costui ripudia il proprio credo
cristiano con azioni contrarie al diritto. Molte norme dell’Ordine sono
incompatibili come la legge, profane ed avverse al cristianesimo. Che è fatto
divieto ai membri, sotto pena di relegazione a vita, di rivelarle a
chicchessia. Qualsivoglia sregolatezza o crimine per l’onore o il beneficio
dell’Ordine non sono ritenuti peccati.
Questa
dichiarazione inchioda i templari e viene portata da Filippo il Bello, re
cristianissimo di Francia, e a Sua Santità papa Clemente V come prova testimoniale
per agire contro l’Ordine.
Contemporaneamente
a queste delazioni, le principali curie arcivescovili francesi stilano
quest’altro documento di portata storica:
Ci è
giunta la notizia, in base ai rapporti di persone degne di fede, che i fratelli
dell’Ordine della milizia del Tempio, nascondendo il lupo sotto l’agnello e
sotto l’abito dell’Ordine, insultano Gesù Cristo, già crocifisso per la
redenzione del genere umano e lo coprono di ingiurie più gravi di quelle che
egli soffrì sulla croce allorché, al momento del loro ingresso nell’Ordine,
quando fanno professione di fede, viene presentata loro la sua immagine ed
essi, con crudeltà orribile, gli sputano tre volte in faccia; poi spogliati
dell’abito della vita secolare, nudi, sono posti in presenza di colui che
celebra o del suo sostituto, e sono da lui baciati conformemente all’odioso
rito del loro Ordine, prima sul sedere, poi sull’ombelico ed infine sulla
bocca, ad onta della dignità umana: e dopo che hanno offeso la legge divina,
con gesti abbominevoli ed atti cosi detestabili, essi si impegnano, con il voto
della loro professione e senza ritenere di offendere la legge umana, a
concedersi reciprocamente senza rifiutarsi quando ne saranno richiesti, per
effetto del vizio di un orribile quanto odioso concubinato…perciò la collera di
Dio si abbatta su questi figli dell’infedeltà: questa gente immonda ha
abbondonato la fonte di acqua viva, ha sostituito la sua gloria con
l’adorazione della statua del vitello d’oro e sacrifica agli idoli.
Le accuse
fatte dagli ecclesiastici francesi contro l’Ordine sono postume rispetto a
quelle del potere laico tedesco. Come rivela Enrico Bardellino “le prime
accuse contro i Templari per il reato di apostasia risalgono a Federico II
Hohenstaufen”. Infatti, in una lettera a Riccardo di Cornovaglia,
l’imperatore tedesco scriveva “I templari ricevono nelle loro dimore i
sultani ed i loro uomini, con tutti gli onori ed il massimo zelo, adempiono
alle loro superstizioni, invocano Bafometto e si abbandono a dissolutezze…”.
E’ poi il
poeta tardo provenzale Rostan Berengario di Marsiglia a scrivere nero su bianco
in merito alle capacità militari dei cavalieri templari e riguardo le loro vere
intenzioni
“I
Templari sciupano il denaro destinato a riconquistare il Santo Sepolcro per
farsi belli davanti al mondo; ingannano il popolo ed offendono Dio con la loro
fiacca ostentazione (…) visto che così a lungo hanno consentito agli infidi
turchi di mantenere il possesso di Gerusalemme e di Acri, visto che fuggono più
veloci del falco reale, è peccato non liberarsi di loro una volta per tutte…”.
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