giovedì 17 marzo 2011

domenica 6 marzo 2011

GOURMET… TEMPLARE


Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

ben ritrovati. Ci sarebbero tante cose da dire e mi piacerebbe farlo subito. Oggi, però, diamo spazio ad una notizia che ha incuriosito una giovane lettrice, Giulia.
In Puglia, tra le colline di Gravina ed Altamura, esiste un vasto appezzamento di terra che fu di proprietà dell’Ordine templare. Sono circa 70.000 metri quadrati. I cavalieri lo utilizzavano per radunare coloro che avrebbero dovuto imbarcarsi sulle navi per recarsi in Terra Santa, per lucrare le indulgenze.
Negli anni più recenti, fino al 2002, su questo fondo templare è stata costruita una struttura alberghiera appartenuta ad un boss della Sacra Corona Unita. Sequestrato dalla magistratura, il complesso alberghiero del Parco dei Templari, nei primi giorni di febbraio di quest’anno, è stato trasferito ad un’Agenzia Governativa, la ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata), che lo ha affidato in gestione al celebre cuoco abruzzese Gianfranco Vissani. Lo chef, che sarà direttore generale dell’albergo-ristorante, promette che il luogo diverrà un punto di aggregazione sociale nel quale saranno valorizzati i cibi classici del luogo e della Puglia in generale, dalle mozzarelle al celebre agnello all’olio, senza dimenticare il fragrante pane di Altamura. Ma ci sarà qualcosa di più: degustazioni di formaggi locali, vini e cioccolato ma soprattutto cibo a prezzo contenuto.
Per l’inaugurazione si aspettano grandi personalità, forse anche gran maestri, gran priori, gran siniscalchi, gran cerimonieri, gran assaggiatori neotemplari che, ovviamente, faranno a gara per venire in questo luogo suggestivo e passare una giornata amena con fratelli e parenti, alzare i calici e la spada, declamare ad alta voce la Regola del Maestro Roncellinus nonchè onorare il motto “Mangiare e bere come un Templare” e, infine, dare prova di superare quelle faticate mandibolatorie che sono denominate “agapi”.
Chi volesse andare si sbrighi, perché da qui al 2012 ci sono già più di cento prenotazioni. A coloro che riusciranno ad elencare la lista dei Gran Maestri dell’Ordine sarà servito un antipasto indimenticabile: fettine di polpo templare alle patate di Val d’Oro!


Buon appetito!!!

venerdì 24 dicembre 2010

Il 25 Dicembre....


Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi ad Odeontv che fa rivedere le puntate di Rebus dedicate ai Templari, ad Elvis e il Priorato di Sion e soprattutto alla Sindone, il telo fabbricato nel Medioevo. Un successo veramente straordinario!
Che ne direste se fossi io a condurre un programma?
Mai dire mai...
Ci stiamo avvicinando al Natale, cioè alla festa per la nascita di Gesù bambino, per i cristiani, il redentore del mondo. Un tempo, il 25 dicembre era la festa pagana del Dies Solis Invictus. Si festeggiava il ritorno del sole dopo che aveva raggiunto il punto più distante e più basso. In Grecia, era il giorno dedicato a Dioniso, il dio dell’irrazionalità e nell’antico Egitto, in quel giorno, si festeggiava Iside, regina degli Inferi.
Nella Roma pagana, inoltre, i giorni del 23/24/25 dicembre cadevano nella settimana in cui si celebrava Saturno, il dio del capovolgimento: era uso in quel periodo scambiarsi dei doni, così come si fa ancora oggi. Nella Persia antica, nel giorno del 25 dicembre nasceva in una grotta il dio Mitra che, col fuoco sulla testa, era simbolo delle conoscenza. In India la data è legata al Dio Shiva, colui che, col tridente in mano, pronunciò la parola sacra AUM e fece nascere il mondo.
Le Tradizioni pagane sono impossibili da sradicare, questo è evidente. Lo sapevano così bene i Templari che associavano la festa a quella della Regina Bianca del castello di Gisors.
Secondo la leggenda, la Regina Bianca (la cui statua si può notare al di fuori della chiesa di Santa Maria Maddalena del celebre abate Saunière) aveva il potere di comparire e scomparire nei sotterranei del castello di Gisors, antico possedimento templare appartenuto alla famiglia dei Lusignano. La Regina che si manifestava sotto varie forme, custodiva un tesoro, che era protetto da una griglia, che si apriva solo a mezzanotte del 24 dicembre. Nessuno poteva toccare il tesoro, a meno che non lo volesse la Regina.
Il tesoro era capace di capovolgere ogni circostanza della vita di ciascuno e persino la Storia dell’Umanità, se solo avesse voluto. Per questo solo i puri di cuore potevano contemplarlo e solo dietro indicazione della Regina che appariva bianca, lucente, come un fantasma.
Secondo alcuni scrittori, la Regina Bianca altri non sarebbe che la celebre sirena Melusina, un’antica divinità pagana molto amata dalle popolazioni galliche che, secondo molti racconti anche riferibili al mistero di Rennes-le-Chateau, nuota nei fiumi sotterranei. Una delle sue case, secondo la leggenda, sarebbe il celebre castello degli Hautpoul a Opul…
Apparentemente donna, la sua voce incantava, Melusina (cioè la madre perduta) era suadente e convincente. Secondo il celebre scrittore Jean D’Arras, Melusina si sposò con Raimondo da Lusignano ed ebbe da lui tre figli… un po’ mostruosi.
Melusina aveva poteri miracolosi ma non poteva essere vista di sabato quando si trasformava in un serpente, dispensatore di grazia e di miracoli. Nessuno poteva né doveva conoscere il suo segreto…
....se non i puri di cuore!

Auguri a tutti e Buon Anno Nuovo!

venerdì 29 ottobre 2010

HALLOWEEN: FESTA CELTICA, FESTA TEMPLARE E... DEL PRIORATO DI SION




Cari amici, bloggers e semplici curiosi,


non potevo non dedicare un post alla tradizionale festa celtica di Halloween che, ancora quest’anno, sarà celebrata al Castello Sforzesco di Milano. Nelle edizioni passate ha visto più di 200.000 persone festeggiare con canti, balli, bevendo idromele, in compagnia di folletti, streghette volanti sulle scope, fauni, silfi, sirenotte, fate, lupi mannari, ossa e teschi incrociati, stelle fiammeggianti, croci sbavate templari, lune argentee e rosacroci rosse :-)... mancava solo il demone Ashmadaeva…
Un tempo, nel Nord Europa, i celti la festeggiavano in una lunga notte che andava dal 31 ottobre al 2 novembre. I Celti, come gli Etruschi, consideravano l’Al di là, il regno dei morti, come un luogo magico, a-temporale, di pace ma non negativo.
I Celti erano convinti che durante la notte di Halloween, si aprisse una porta, la Janua Inferi e coloro che abitano il regno dei più, come si dice, tornassero indietro, nel nostro mondo, per essere festeggiati dai “vivi” ai quali, i morti, o meglio, i loro fantasmi, facevano qualche piccolo scherzo. Ma i celti non erano i soli ad avere questa credenza. Anche i Germani credevano all’esistenza di questo regno immortale, dove vivevano i morti e lo chiamavano Hel (Hell in inglese significa inferno, stessa radice di Hall-oween).
Gli Egizi davano una grande importanza al viaggio che conduceva verso il Regno degli esseri immortali che loro chiamavano Agert (che ha la stessa radice del mitico e sotterraneo Regno di Agarthi).
Le popolazioni di Haiti e di Cuba, ancora oggi, hanno come religione principale quella del Vudù e degli Zombie, ossia i morti che tornano in vita. Simbolo preminente della Festa celtica di Halloween, come sapete, è la simpatica zucca magica con tanto di occhi, naso e bocca, mentre il tema centrale dei festeggiamenti è tutto imperniato sull’arrivo dei morti che tornano in vita, che si rigenerano e diventano nuovi, come l’osservazione della Natura insegnava all’uomo della preistoria che aveva appreso a rispettare i cicli di vita e di morte.
Il tema dell’immortalità dei corpi lo ritroviamo nella letteratura del Graal, il quale, prima di diventare, nel cristianesimo, la coppa dell’ultima cena di Gesù, era anticamente, nella religione dei celti, il calderone magico nel quale morivano e rinascevano gli eroi e i cavalieri e nel quale le donne del Nord Europa sperimentavano i loro intrugli medicali.
Dovete sapere che la “Tradizione” delle nobile famiglie templari, dai Lusignano agli Hautpoul, trasuda di tutta questa simbologia pagano-celtica che i domenicani della Sant’Inquisizione cattolica riscontrarono, con prove alla mano, dopo le confessioni di molti cavalieri dell’Ordine del Tempio nel lontano 1307. Come sapete, infatti, le zucche di Halloween sono una scherzosa rappresentazione delle più macabre e celebri teste di morto che i templari adoravano durante i capitoli segreti, che si svolgevano appositamente sempre nelle chiuse dei castelli e delle magioni, per dare una parvenza rituale all’ambiente degli inferi e degli abissi ai quali i cavalieri erano particolarmente attaccati, tanto da averne una visione positiva.
In fondo, il “meraviglioso” mondo sotterraneo, carico di energie telluriche e fiumane, risvegliava nei cavalieri quell’idea pulsionale, di ribellione fanciullesca contro lo Staus Quo rappresentato dal potere temporale della Chiesa Cattolica, tanto che l’apice del rito di iniziazione templare culminava con lo “sputo al crocifisso” (che, come attesta il documento di Chinon, ma non solo, era in uso presso l’Ordine del Tempio secondo la Tradizione, ossia sin dal 1118). Grotte, cunicoli, correnti di acque calde, fondali marini, la stessa luna, per esempio, ricordavano ai Templari, ma non solo a loro, alcuni degli archetipi delle potenze della Natura matrigna, benevola e malevola che si manifestava nel culto delle celebri Madonne Nere (nere come la terra,) assai diffuse nel territorio francese (una di esse è presente in Italia, a Loreto, per precisione).Un altro aspetto particolarmente sacrale per i Templari, di sicura derivazione pagano- celtica, era il sangue, fluido vitale per antonomasia che lega le generazioni del passato con quelle del presente. Il sangue, un tempo, era materialmente presente nella festa dei morti, così come nei momenti più salienti delle religioni politeiste e monoteiste, proprio quando si compivano i sacrifici in onore dei defunti o delle divinità. Il sangue, con la sua componente sacrale, compare, ancora una volta, nella letteratura del ciclo del Santo Graal, inteso come Sang Rèal, ossia come Vero Sangue, Puro Sangue (la Sangria, il vino tinto spagnolo che è sempre presente nei riti e nelle agapi neotemplari).
Il tema del viaggio verso il mondo parallelo, il tema del doppio, delle immagini allo specchio, della vita dopo la morte, del mondo sotterraneo, del sangue, delle forze dell’irrazionalità, della magia e della fantasia sono presenti, tutti insieme, anche nella misteriosofia del Priorato di Sion che condivide con i Templari il pensiero e la religione dei celti e dei galli. L’Ordine di Zyon affiliava particolarmente gli artisti che esaltavano la ribellione nella ricerca di quella celebrità che rende immortali. Per citarne almeno tre, ricordo: Jules Verne (sulla cui tomba è stato scolpito il corpo dello scrittore nell’atto di “resuscitare”), Oscar Wilde (celebre per il ritratto di Dorian Gray che invecchia e si abbruttisce al posto del protagonista) e Jean Cocteau. Quest’ultimo fu un pittore “ribelle”, visse in Costa Azzurra, fu amico di Picasso ma soprattutto fu Gran Nocchiero del Priorato di Sion, almeno fino ai primi anni Cinquanta, periodo nel quale diventa un estimatore dei regimi comunisti dell’Est europeo (nel 1955 nasce il Patto di Varsavia). Come Gran Nocchiero, in riferimento al mitico Caronte (colui che, nella mitologia greca, a bordo della sua nave, sull’Acheronte, accompagnava il defunto a raggiungere l’al di là), Cocteau, che era un fervente esoterista, non considerava Gesù come il vero Messia dell’Umanità (come si vede in molti dei suoi dipinti) né tantomeno credeva nella tradizione europea della religione cristiana. Da buon seguace della Tradizione magica della religione pagano-gallo-celtica, ma in special modo di quella greca (come Nicolas Poussins), invero, era propenso ad esaltare nelle sue rappresentazioni le divinità greche dell’irrazionalità, della pulsionalità e degli abissi, quali Dioniso e Poseidone, così tanto che, accanto alla sua tomba, fece collocare un Tridente di metallo (il mitico strumento del potere degli Abissi, con il quale Poseidone, primo re di Atlantide, provocava i maremoti). Quel tridente che l’iconografia cattolica, quando il cristianesimo militante intese spazzare via il paganesimo, assegnò al diavolo, lo stesso che si vide attribuire anche un paio di corna, un tempo doppia protuberanza presente sulla testa del mitico dio pagano greco Pan, quello che scorazzava nella Regione dell’Arcadia, tanto per intenderci.Inoltre, il fleur du Lys, il Giglio francese, ben rappresentava per Cocteau, ancora una volta, il simbolo del mitico regno degli abissi e dell’oscurità, Ys, un’isola sprofondata nelle profondità dell’Oceano, nella notte dei tempi, simile all’Atlantide di Platone, composta, come quella del racconto greco, da una razza di superiori eletti, tecnologicamente avanzati ma che “vivono immortali, nascosti agli occhi degli uomini della superficie”. Infine, come da disposizione testamentaria, il dandy pittore francese si fece inserire nel coperchio della sua bara uno specchio un po’ kitsch. Che cosa doveva o non doveva riflettere lo specchio? Vi chiederete. L’ossessione di Cocteau per il mito del doppio, delle immagini allo specchio è spiegabile anche in riferimento alla mitologia vampiresca della Romania, della Bulgaria e della penisola Jugoslavia, ben diffusa anche tra le popolazioni dei Pirenei, particolarmente in quel di Rennes Le Chateau (dove il Priorato di Sion aveva una base operativa) e che, da secoli, affascina un fiume di artisti, non da ultimo, il defunto cantante americano Michael Jackson (vedi il video-clip di Thriller). Come sapete benissimo, la mitologia vampiresca è simile, e per certi versi, è identica a “quella dei morti che tornano in vita” della festa di Halloween. Questa leggenda
“Riguarda quell’essere che si nutre di sangue, che non ha ombra né si riflette negli specchi, che dorme nella bara, che è immortale, che si muove nella notte e si trasforma in pipistrello o in lupo mannaro, a suo piacimento…"
Ai confini della Realtà, nella Twilight Zone ma non troppo…
See you in the next few months!
Happy Halloween!

sabato 16 ottobre 2010

SONO SEMPRE SUL PEZZO... TEMPLARE

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

come avete potuto notare, questo blog (come gli altri) non è stato aggiornato con nuovi post da alcuni mesi. Il motivo è semplice: collaborando con varie testate giornalistiche, televisive e non, mi è stato chiesto, comprensibilmente, di ridurre sensibilmente la frequenza dei miei post.

Così vi avverto che i prossimi post, salvo un mio ripensamento, avranno cadenza trimestrale o quadrimestrale.